Valerio Cappelli, Corriere della Sera 5/10/2010, 5 ottobre 2010
«Un commercialista di Verona che incuteva timore e autorevolezza e che, con la malattia, divenne un ragazzino di 12 anni che diceva cretinate
«Un commercialista di Verona che incuteva timore e autorevolezza e che, con la malattia, divenne un ragazzino di 12 anni che diceva cretinate. La cosa mi inquietava e mi attraeva. Sono persone all’apparenza normali, se non nello sguardo e in quello che dicono. Eravamo a Todi e pensava fossimo a Chicago. Mi diceva: "Ma tu chi sei?"» (Pupi Avati a proposito del suocero malato di Alzheimer. Venerdì 8 ottobre esce nelle sale il suo nuovo film "Una sconfinata giovinezza", storia di una coppia sconvolta dall’Alzheimer che ha colpito lui).