Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  ottobre 02 Sabato calendario

IKEA SVELA I CONTI: È LA PRIMA VOLTA

Ikea ha sollevato il sipario sul bilancio. E lo spettacolo dei conti è stato senza precedenti. Non tanto per le cifre pur ragguardevoli, i profitti per 2,58 miliardi di euro guadagnati nel 2009. Cioè in aumento, durante mesi segnati dalla crisi, del 13 per cento. Ma perché per il colosso svedese e leader mondiale nella vendita di mobili pronti da assemblare è stata la prima volta. Un debutto assoluto: mai aveva mostrato in pubblico i suoi risultati.

La rottura con il passato è avvenuta con un comunicato sul sito del gruppo. Assieme agli utili, nell’anno fiscale finito nell’ agosto 2009, è lievitato il giro d’affari, spronato da consumatori a caccia di prezzi bassi: dell’1,4% a 21,8 miliardi di euro. Per il nuovo anno fiscale, il 2010, il bilancio dovrà attendere: Ikea ha tuttavia fatto sapere che potrebbe essere andata ancora molto bene, anticipando un fatturato balzato del 7,7% a 23,1 miliardi. I profitti arriveranno «in data successiva».

L’amministratore delegato Mikael Ohlsson ha rivelato che i vertici dell’azienda - non quotata e quindi non tenuta a divulgare i conti - avevano deciso fin dal dicembre scorso di cominciare a «presentare un riassunto dei risultati finanziari e commenti sulle principali iniziative». Forse in risposta ai generali appelli alla maggior trasparenza nel mondo post-crisi, Ohlsson ha detto che le informazioni sono destinate ai «dipendenti, ai fornitori e a tutti coloro che hanno un interesse nell’azienda».

Ikea non ha mai fatto mistero dei piani di espansione che coltiva. Quest’anno ha inaugurato dodici negozi in sette paesi, per un totale di 280 in 26 paesi. Nei prossimi anni aprirà i battenti in paesi che vanno da Serbia e Croazia a Corea del Sud e India. Nuovi progetti, a conferma delle potenzialità del mercato asiatico, sono allo studio in Giappone e Cina, dove aprirà quattro punti vendita nell’arco di un biennio.

I conti, però, sono stati finora un’altra cosa. O quantomeno, per l’esattezza, gli utili, perché le vendite erano note. I profitti sono sempre stati gelosamente custoditi e anzi Ikea è diventata celebre per la segretezza e complessità della sua struttura societaria. È stata fondata nel 1943 da Ingvar Kamprad, che allora aveva soli 17 anni e si era fatto le ossa vendendo, dalla bicicletta, fiammiferi sciolti che comprava all’ingrosso. Adesso ha 84 anni ed è undicesimo nella classifica dei più ricchi al mondo con un patrimonio stimato in 23 miliardi di dollari. Il suo gruppo è controllato da Ingka Holding, società con sede in Olanda. Ma a tenere le redini della holding è una fondazione di beneficenza, Stiching Ingka Foundation, la più grande non profit al mondo. I brevetti sarebbero inoltre in mano a corporation con sede nelle Antille olandesi.