Maximilian Cellino, l Sole 24 Ore 2/10/2010, 2 ottobre 2010
MUTUI SOSPESI A 28 MILA FAMIGLIE
Sale a 28mila il numero delle famiglie italiane che hanno beneficiato della moratoria sulle rate del mutuo grazie al «Piano famiglie» varato da Abi e Associazioni dei consumatori lo scorso febbraio. In base alle rilevazioni ufficiali, a fine agosto le banche aderenti all’iniziativa hanno sospeso 28.615 contratti per un debito residuo di 3,7 miliardi di euro. Una misura che nel complesso ha permesso di liberare denaro pari a 191 milioni, in media 6.800 euro che ciascun mutuatario ha potuto riutilizzare per far fronte al periodo di crisi.
A ricorrere all’agevolazione, che nel 90% dei casi ha permesso lo stop all’intera rata sono state soprattutto le persone che hanno subito la perdita del lavoro o la cassa integrazione. Sotto l’aspetto territoriale, invece, il maggior numero di domande ammesse è stato al Nord con il 53%, seguono Sud e isole con il 20,9% e il Centro al 26,1%.
L’accordo, siglato lo scorso dicembre, prevede lo stop per almeno 12 mesi per le rate dei mutuatari che hanno subito fra il 2009 e il 2010 eventi negativi quali la morte di un familiare, la perdita dell’occupazione, l’insorgenza di condizioni di non autosufficienza o l’ingresso in cassa integrazione. L’agevolazione, che potrà essere attivata fino al 31 gennaio 2011, riguarda i finanziamenti di importo fino a 150mila euro per l’abitazione principale e si estende (salvo condizioni migliorative delle banche) ai clienti con reddito imponibile non superiore a 40mila euro annui.
Fondo di solidarietà in ritardo
Per una misura ormai ben avviata, un’altra agevolazione per i mutuatari non riesce invece ancora a decollare: si tratta del Fondo di solidarietà da 20 milioni predisposto per decreto dal Ministero dell’economia e delle finanze che dovrebbe permettere lo stop delle rate a chi è in difficoltà per la perdita del lavoro o il sostenimento di spese mediche o di ristrutturazione straordinaria dell’immobile.
L’iniziativa, nota anche come Fondo Gasparrini, doveva partire il 2 settembre scorso, ma resta ancora al palo. Il ministero ha infatti individuato in Consap l’ente che gestirà l’intera operazione, ma non ha ancora attivato il sito web destinato a contenere la modulistica per le banche e per i richiedenti. All’appello mancano le istruzioni applicative che dovrebbero fornire alle banche sia le modalità di collegamento e di trasmissione dei dati, sia le indicazioni su come comportarsi con i prodotti cartolarizzati, quelli ibridi (tasso misto e e simili), quelli già oggetto di surroga o di sospensione: dubbi che il regolamento attuativo appena emanato non ha risolto. La guida operativa, in fase di stesura, sarà probabilmente pubblicata entro fine mese, alle banche servirà poi un ulteriore periodo di 10-15 giorni per organizzare le procedure.
Spunta poi all’orizzonte una nuova questione: il Fondo, che riguarda mutui fino a 250mila euro e famiglie con reddito equivalente Isee fino a 30mila euro, sarebbe a differenza del Piano famiglie, a costo zero per i clienti, visto che gli interessi che maturano nel periodo di stop saranno resi alle banche dal Gestore. Questo almeno in teoria, perché il rimborso riguarda soltanto la parte relativa al tasso Euribor o Irs in vigore e non allo spread, cioè al sovrapprezzo rispetto al parametro di riferimento. Per coprire quest’onere le banche sembrano intenzionate a rivalersi sul cliente.