William J. Broad, il Fatto Quotidiano 1/10/2010, 1 ottobre 2010
MASCHERONI, LO SCIENZIATO SOGNATORE TRASFORMATO IN SPIA
Molti di coloro che conoscono Leonardo Mascheroni lo descrivono come un cane sciolto della scienza e un fanatico della tecnologia. La magistratura degli Stati Uniti ha intenzione di dimostrare che è anche pericoloso e che ha venduto segreti atomici in cambio della possibilità di realizzare il suo sogno: energia pulita e illimitata grazie alla fusione nucleare.
Minacciò di vendere
informazioni
MASCHERONI 75 anni, è uno scienziato nucleare che per 22 anni, da quando ha smesso di lavorare presso il laboratorio di LosAlamos,hatentatodiconvincere il Congresso, la comunità scientifica, i giornalisti e chiunque fosse disposto ad ascoltarlo che il suo progetto di costruire un gigantesco laser per ottenere la fusione nucleare era sensato. Il Congressoegliespertifederalilo snobbavano e in Mascheroni, americano naturalizzato nato in Argentina, crescevano frustrazione e amarezza. Molti a Washington hanno sentito le sue velate minacce di mettere al servizio di Paesi stranieri le sue conoscenzeincampoatomicoseilgoverno non avesse appoggiato e finanziato il suo progetto. Nella sentenza di rinvio a giudizio – per un totale di 22 capi di imputazione – si cita la testimonianza di sua moglie secondo la quale avrebbeminacciatodi“costruire bombe” all’estero “se a Washington non mi ascoltano”. La moglie è stata incriminata come complice ed entrambi si sono dichiarati innocenti.
Il mondo di Mascheroni ha cominciato a sfaldarsi lo scorso ottobre quando alcuni agenti federali hanno fatto irruzione nella sua casa di Los Alamos portando via i computer e centinaia di faldoni di documenti. Mascheroni spiegò in quella circostanza le ragioni del suo comportamento, ivi compresi i rapporti con l’uomo che si era presentato come un agente venezuelano, ma che era in realtà un informatore dell’Fbi.
Finanziamenti per
il progetto della vita
“ERA UN MODO come un altro per essere ascoltato dal Congresso” e per cercare di ottenere un’audizioneaCapitolHillalfine di illustrare il suo progetto. Mascheroniammettecheilsedicente agente straniero gli aveva promessounmucchiodidenaro,ma ribadisce che voleva semplicemente “alzare un polverone. Era uno strumento di pressione politica. Tutto qui”. I magistrati inquirenti hanno incriminato Mascheroni per aver tentato di vendere segreti nucleari al Venezuela nel quadro di un complesso piano che prevedeva la realizzazione del laser da parte del paese latino americano. Secondo la sentenza di rinvio a giudizio, Mascheroni trattò le condizioni nel 2008 e 2009 con l’agente dell’Fbi che agiva sotto copertura e che gli versò un anticipo di 20.000 dollari sui quasi 800.000 dollari pattuiti. Mascheroniesuamogliehannoun figlio, che fa il vigile del fuoco nell’Idaho,eunafiglia,avvocatoin California. La signora Mascheroni ha perso il lavoro a Los Alamos il giorno stesso della perquisizione in casa sua e dal giorno del rinvio a giudizionéleinésuomaritohanno accettato di essere intervistati. Mascheroni, che tutti chiamano Leo, ha studiato fisica all’università di Berkeley, California. Nel 1988, dopo nove anni nel laboratorio di ricerca sugli armamenti, rassegnò le dimissioni e avviò una personale crociata per riuscire là dove migliaia di scienziati avevano fallito: ottenere una versione controllata della fusione nucleare. La sua proposta–costruireunenormelaserera considerata tra le alternative più futuristiche sul tappeto. L’obiettivo era ambizioso: una fonte illimitata, pulita e poco costosa di energia a beneficio di tutta l’umanità. Mascheroni cominciò a promuovere il suo progetto dicendo che era più economico, più rapido e che aveva maggiori probabilità di successo rispetto agli altri. Il laser di Mascheroni aveva una lunghezza d’onda molto maggiore e consentiva di ottenere molto più facilmente emissioni di fasci luminosi concentrati. Le obiezioni le liquidava considerandole una forma di pigrizia mentale e di attaccamento allo status quo.
Riuscì a guadagnarsi qualche cauto appoggio. A Los Alamos una commissione presieduta dallo stimato scienziato Gregory H. Canavan, giunse alla conclusione che l’idea di Mascheroni meritava di essere approfondita anche perchè costava un ventesimo degli altri progetti in esame.Nel2003Mascheroniscrisse al senatore repubblicano dell’Arizona, John McCain, appena nominato presidente della Commissione Commercio del Senato. Era una lettera di 319 pagineinviataperconoscenzaanumerosi esperti del settore. Malgrado alcuni appoggi importanti, tra cui quello dell’ex direttore della Cia James Woolsey, il governo optò’ per un progetto laser più complesso.
Ma questa decisione non fermò Mascheroni. Nella sentenza di rinvio a giudizio si parla di riunioni clandestine, di conversazioni registrate, di luoghi segreti per distribuire i documenti e di diverse dichiarazioni false rilasciate da Mascheroni e sua moglie alle autorità federali. Il processo dovrebbe avere inizio non prima della metà dell’anno prossimo. In caso di condanna, Mascheroni e sua moglie rischiano l’ergastolo. Mentre Mascheroni attende il processo in una casa di cura ad Albuquerque, il laser rivale, da lui criticato per anni, troneggia in una cittadina della California. La struttura si chiama NationalIgnitionFacility,ègrande quanto un campo di calcio ed è costata 3 miliardi e mezzo di dollari. È il più potente assemblaggio di laser del mondo ed è in grado di produrre un fascio di luce pari per luminosità ad una stella di piccole dimensioni. I 192 laser colpiscono all’unisonogranellidiidrogeno più piccoli di una capocchia di fiammifero.
Lui e la moglie
rischiano l’ergastolo
SECONDO GLI SCETTICI
l’impiantoèunacolossaleillusione che sta divorando preziose risorse – 140 milioni di dollari l’anno–inunmomentodigravecrisi economica. Ma gli scienziati del LivermoreNationalLaboratoryche l’hanno progettato e costruito – la pensano diversamente. Hugh E. DeWitt, fisico californiano e veterano del Livermore Laboratory, ha avanzato l’ipotesi che Mascheroni nell’avvicinare l’uomo che credeva un agente venezuelano, nel disperato tentativodirealizzareilsuoprogetto abbia millantato conoscenze nel campo degli armamenti atomici che in realtà non aveva. “Non ha mai avuto un particolare interesse per le armi nucleari”, ricorda DeWitt che è stato tra gli invitati al matrimonio di Mascheroni. “Si interessava solo della fusione nucleare”. Ma la fissazione per il laser gigante lo ha trasformato in una facile preda caduta nella trappola dell’Fbi, sostiene De-Witt che aggiunge: “Si è scavato la fossa con le sue mani”.