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 2010  ottobre 07 Giovedì calendario

POVERA D’URSO: BETTARINI SI VENDETTE LE FOTO DEL LORO AMORE


Quella della relazione con Fabrizio Corona è solo una delle due “bombe” sganciate da Lele Mora negli ultimi giorni. L’altra riguarda Stefano Bettarini, ex marito di Simona Ventura (già stella della scuderia di Mora) e suo attuale collaboratore in qualità di commentatore sportivo a Quelli che il calcio e...: Mora l’ha esplosa in Tv, durante una puntata di Matrix che Alessio Vinci ha voluto dedicare il 24 settembre scorso al roboante ritorno sulle scene dell’ex parrucchiere veneto diventato l’agente dei divi. Quella sera s’è visto un Mora rigenerato, riemerso da quel periodo buio calato su di lui per i guai con il fisco (che l’hanno portato al fallimento) e per il coinvolgimento nell’inchiesta di Vallettopoli (da cui è poi stato prosciolto). Con la consueta flemma, Lele ha raccontato le sue verità e si è tolto più di un sassolino dalle scarpe. Uno riguardava proprio Bettarini ed è stato scatenato da un pezzo pubblicato il giorno prima su Novella. Mora ha riesumato una vecchia paparazzata, pubblicata dal settimanale Chi nel 2008. I protagonisti di quelle foto erano lo stesso Stefano e la presentatrice Barbara D’Urso. Gli scatti li mostravano avvinghiati, di notte, dentro un’auto nel centro di Milano, in circostanze poco equivocabili. Sostiene oggi Mora davanti alle telecamere che, all’insaputa della D’Urso, quella sera Bettarini si fosse messo d’accordo col fotografo per poi vendere lo scoop al settimanale di Mondadori: «Si è venduto il suo amore per 60 mila euro».
L’agente dei Vip ha confermato a Novella l’accusa fatta in Tv. E ha aggiunto qualche particolare: «Fu Bettarini ad avvisare il fotografo. E la povera D’Orso non ne sapeva nulla. Il motivo? Ovviamente i soldi», dice Mora: «Il servizio fotografico è stato comprato da un settimanale per 60 mila euro, i soldi sono andati all’agenzia fotografica che poi ha girato la metà a Bettarini». Mora sostiene di essere sicuro di quello che dice, di non temere querele ed è disposto a provare tutto anche in tribunale. E dovrà farlo visto che l’avvocato Ernesto De Toni, su mandato dell’ex marito della Ventura, ha provveduto a querelarlo. Ma l’agente non pare preoccupato e conclude con un’ultima velenosa chicca: «Sa cosa diceva Stefano della D’Urso? "Gallina vecchia fa buon brodo". Forse si riferiva al fatto che "la signora" gli faceva guadagnare bei soldi?».

Stefano Bettarini e Barbara D’Urso non vogliono commentare. L’ex calciatore ci ha fatto sapere solo che tutto è in mano agli avvocati. Barbara D’Urso ha chiesto di rispettare il suo silenzio in un momento per lei delicato. Davvero la conduttrice di Pomeriggio 5 non sapeva nulla? Così sostiene Mora: la D’Urso avrebbe appreso tutto dalla Tv. E a trasmissione finita, infatti, Barbara avrebbe telefonato a Mora, per ringraziarlo di averle aperto gli occhi, questo almeno fanno trapelare dall’entourage dell’agente, lasciando intendere che la D’Urso propenda per la versione di Mora invece che per quella del suo ex.
Ma dietro l’accusa pesante che l’agente ha fatto a Stefano Bettarini c’è il sapore della vendetta, che parte da molto lontano, probabilmente da quei mesi, nel 2006, in cui Simona Ventura maturò l’idea di mollare l’agenzia di Lele Mora e allentare i rapporti con lui. Intervistato da Novella la scorsa settimana, a proposito di Mora Bettarini diceva: «La sua agenzia ha retto finché c’è stata Simona, appena lei è andata via è crollata». Lele lo ha letto e se l’è legata al dito, tanto che, proprio il giorno dopo l’uscita in edicola di Novella, decide di lanciare la bomba a Matrix. Non pago, lunedì 27 settembre partecipa in diretta telefonica a Platinissima, il programma di Platinette (di cui è l’agente) su Radio Deejay. E lì rincara la dose, con toni minacciosi: «Io ho tirato fuori un piccolo sassolino su Stefano, ma ne ho tirato uno piccolo, perché se tirassi fuori tutti gli altri, verrebbe una valanga». Gli ha replicato pochi minuti dopo l’avvocato di Bettarini, De Toni: «Mora è dal 2004 che lancia campagne contro Bettarini, con cui ha evidentemente un nervo scoperto per chissà quali motivi».
Di qualunque natura siano questi rancori, sono con ogni evidenza tutt’altro che superati. E c’è già chi si chiede come e se le valanghe possano esser fermate.