Roberto Allegri, Chi, n. 40, 06/10/2010, pp. 147-150, 6 ottobre 2010
I cani della Scuola italiana cani salvataggio (S.i.c.s.) durante la stagione estiva hanno salvato la vita a quattordici persone, la maggior parte bambini
I cani della Scuola italiana cani salvataggio (S.i.c.s.) durante la stagione estiva hanno salvato la vita a quattordici persone, la maggior parte bambini. *** La S.i.c.s. è quasi più famosa all’estero che in patria. Numerose troupe televisive, dagli Stati Uniti, dal Giappone, dal Messico, dall’Inghilterra vengono in Italia per filmare le esercitazioni dei cani in acqua. E proprio grazie alla fama che hanno nel mondo, i cani della S.i.c.s. sono tra i protagonisti del prestigioso documentario del National Geographic, uscito in agosto, e che porta l’emblematico titolo And man created dog, cioè “E l’uomo creò il cane”. *** «Terranova e labrador sono le due razze più rappresentate nella scuola. Ma in definitiva tutti i cani che dimostrano di muoversi bene in acqua e che pesano più di 25 chili possono diventare, qui da noi, “bagnini” a tutti gli effetti. […] Per il salvataggio coi cani ci sono diverse modalità, a seconda delle situazioni. Diciamo che la base sta nel raggiungere la persona in difficoltà facendosi trainare dal cane. Il conduttore rimane aggrappato a una speciale maniglia sull’imbragatura dell’animale e così arriva da chi sta annegando in piene forze e può occuparsi di lui. Poi, il cane riporta tutti e due a terra. A volte si parte dalla riva. Altre volte ci si avvicina con un’imbarcazione oppure uomo e cane si fanno calare dall’elicottero con un verricello. E può invece capitare di doversi tuffare dal velivolo sospeso a quattro o cinque metri sull’acqua. I cani dimostrano coraggio straordinario perché l’acqua, sotto l’elicottero, è burrascosa: come essere in una tempesta. Importante poi è l’affiatamento tra cane e padrone. Fiducia incondizionata tra di loro, questo è il segreto. C’è una tecnica che usiamo, che si chiama “sostentamento”, che è l’esempio migliore per spiegare l’intesa. Il cane in acqua deve sempre nuotare, altrimenti affonda. Ma quando è necessario che si riposi, il suo conduttore, mantenendosi a galla con le pinne, prende “in braccio” il cane, che deve rimanere immobile. Si fida a tal punto del suo padrone da andare contro il proprio istinto che gli ordina di seguitare a muoversi» (Ferruccio Pilenga, fondatore e il presidente della Scuola). *** I cani della S.i.c.s. sono gli unici al mondo a lanciarsi in acqua dagli elicotteri e ciascuno di loro ha un brevetto operativo rilasciato dopo un duro esame. *** La sede è all’Idroscalo di Milano.