Gabriele Parpiglia, Chi, n. 40, 06/10/2010, pp. 60-64, 6 ottobre 2010
CORONA GAY? ADESSO PARLO IO
«Se detesto Lele Mora? No, mai. Come potrei? Lele, come me, si è sentito una “donna” ferita. Solo che io ero la moglie ferita, lui, come se fossimo in una commedia finita poi in tragedia, era il terzo incomodo. Pensi che otto anni fa, quando ho iniziato a frequentare Fabrizio (Corona, ndr), detestavo Mora. Loro si conoscevano da tempo, io sono arrivata come un fulmine a ciel sereno. A pelle non mi piaceva. Gli mettevo sempre i bastoni tra le ruote e non lo volevo in casa. Poi, però, con il passare del tempo ho capito. E quando Fabrizio mi ha lasciato per un’altra (Belen Rodriguez, ndr), io, paradossalmente, mi sono ritrovata sola. Sola, proprio come Lele. Eravamo entrambi feriti e illusi: e allora perché non stringerci la mano?». Inizia così il clamoroso sfogo di Nina Moric.
Lunedì 27 settembre, intorno alle ore 10.00, esplode la bomba. Siti, agenzie, tg e giornali inseguono la notizia: "Ho avuto una relazione con Fabrizio Corona e ho speso per lui circa due milioni di euro nel periodo 2004-2006". E ancora: "A Corona ho comprato otto autovetture, a partire da una Audi cabriolet per arrivare alla Bentley Continental. Anche l’appartamento di via De Cristoforis, a Milano, gliel’ho comprato io o, meglio, ho rifornito Fabrizio di circa 1 milione 500 mila euro in contanti". Dichiarazioni esplosive, che Lele Mora, senza indugiare, rilascia durante l’interrogatorio del 13 ottobre 2009 dinanzi ai magistrati Eugenio Fusco e Massimiliano Carducci, che hanno condotto l’indagine nei riguardi di Corona, Mora e altri per bancarotta fraudolenta ed evasione fiscale.
E lei, Nina Moric, mentre la notizia fa il giro del mondo, è a casa che aspetta suo figlio Carlos Maria di ritorno da scuola con un unico desiderio: «Prego il buon Dio che nessun bambino dica niente a Carlos. Anche se piccoli, i ragazzini, a volte, sanno essere crudeli», confida Nina, avvolgendosi in una felpa con cappuccio, taglia extralarge.
Domanda. Nina, innanzi tutto come sta?
Risposta. «Bene. Sembrerà strano, ma sto bene. Non giri intorno e arrivi al punto: Lele ha detto che io ero consapevole della relazione tra lui e Fabrizio. Vuole la verità?».
D. Sì, prego.
R. «Premetto che io adoro i gay: sono persone che hanno una spiccata sensibilità e un’innata dolcezza. Dico questo perché avrei preferito che Fabrizio fosse veramente gay. Un gay dichiarato, senza problemi interiori, problemi irrisolti. Ma non è così. Non è gay. Avrà sicuramente usato Lele, il quale, altrimenti, mica glieli avrebbe dati due milioni di euro! Mora non è stupido, ma è stato ingannato, raggirato, anzi, illuso. Proprio come me. Se Fabrizio ha fatto quello che ha fatto, dovrà un giorno dirlo in faccia a suo figlio. Prima o poi la ruota gira. Io sapevo che questo scenario, da sempre presente nella mia testa, presto o tardi sarebbe venuto fuori».
D. Insomma, lei ne era a conoscenza oppure no?
R. «Ho sempre avuto il sospetto, dubbi su dubbi e, se lui aveva una doppia vita, doveva dirmelo. Sono cattolica e credente. Abbiamo siglato il nostro matrimonio dinanzi a Dio. Non ci volevo e non ci voglio credere. Mi scusi, ma ho il vomito. Non saprei che nome dare a questa vicenda. Non è un gioco. Qui ci sono delle vite in ballo e ogni volta ho sempre lo stesso sapore amaro in bocca».
D. Ha sentito Mora?
R. «Certo. Lele continua a essere il mio agente. Io ho versato sangue e lacrime. Ora sto bene. E le dirò di più: anche Lele sta bene. Si è tolto un peso, non è uno stupido e ora può camminare a testa alta».
D. Ma se lei aveva dei dubbi, perché non ha preso fin dal primo momento le distanze?
R. «Perché sono un’illusa. Vuol capire che mi sono sposata in chiesa! È un giuramento sacro, significa amarsi fino all’eternità. Io ho amato, ho dato e purtroppo non ho ricevuto. Non lo so. Forse non ero forte abbastanza, forse non ho avuto il coraggio, però oggi sono felice, perché accanto a me c’è mio figlio Carlos, unico uomo della mia vita».
D. Mi scusi, ma non ha mai nominato Martin, il modello canadese con cui fa coppia da un anno?
R. «Martin non c’è più. Aveva smesso di dedicarsi a me. Pazienza. Sarò più fortunata. Nonostante tutto, io credo ancora nell’amore. Sarò più fortunata».
D. Se avesse Fabrizio dinanzi a lei, che cosa gli direbbe?
R. «Che mi dispiace per tutto quello che è successo. Però lui deve riflettere, deve rendersi conto a quante persone ha fatto del male. Sua madre non deve certo subire queste pressioni e lo stesso vale per suo figlio. Se fosse qui davanti, gli direi: "Fabri, sei un uomo perso, ritrova te stesso". lo ringrazio Dio per avermi tolto da tutto questo. In fondo, ora sono una spettatrice. I problemi toccano a lui, alla sua compagna e alla sua coscienza».
D. Ha qualcos’altro da aggiungere?
R. «Sì. Vorrei fare un appello: "Donne, diffidate degli uomini che si depilano". E mi faccio un "in bocca al lupo" da sola».