Jenner Meletti, la Repubblica 1/10/2010, 1 ottobre 2010
MADONNE PIANGENTI, UNA HOLDING DA TRE MILIARDI
In alcuni casi la memoria è di ferro. «La Madonnina di Pantano, 12 chilometri da Civitavecchia, per la prima volta ha pianto sangue alle ore 16.20 del 2 febbraio 1995. A vedere le lacrime furono la bimba Jessica Gregori e suo papà Fabio». La Mamma della Pace è apparsa in sogno a Gian Carlo Varini detto Gianni, di Gargallo di Carpi, il 3 dicembre 1984. Gli ha detto: "Gianni, non sono la tua mamma. Io sono La Mamma. Il mondo si salverà se saprete tenere i figli lontano dalla televisione"». «La Regina dell´Amore ha parlato per la prima volta a Renato Baron il 25 marzo 1985. Lui stava pregando davanti alla statua della Madonna del Rosario quando la sentì parlare: "Ti aspettavo anche ieri. Da oggi verrai sempre qui…"». Se però si parla di denaro - subito dopo la Madonna appaiono i pellegrini che accendono candele, fanno offerte in attesa di una grazia e chiedono la costruzione di un santuario - la memoria si fa più flebile. Silvano Cosaro, ad esempio, è l´amministratore dell´associazione Opera dell´Amore, che a Schio continua l´opera del veggente Renato Baron, scomparso nel settembre 2004. «Il bilancio della nostra associazione? Non ricordo bene. Sa, ci sono le offerte, le donazioni, i lasciti… So però che dobbiamo mettere 300.000 euro all´anno per ripianare il deficit della nostra "casa di accoglienza per gli anziani soli e abbandonati". Insomma, il bilancio è di qualche milione di euro. Quanti di preciso? Non ho con me i numeri».
I conti sui pellegrinaggi si fanno ancora in dollari e secondo il Wto - World tourism organization, agenzia delle Nazioni Unite - sono almeno 300 milioni all´anno i pellegrini del mondo, con un bilancio da Finanziaria italiana: 18 miliardi di dollari. In Italia i "viaggiatori religiosi" sono 40 milioni, con oltre 19 milioni di pernottamenti. Il fatturato è di un´industria potente: 4,5 miliardi di dollari, all´incirca 3,3 miliardi di euro l´anno. Ci sono i santuari importanti (Loreto, San Giovanni Rotondo con San Pio, Assisi, Padova con Sant´Antonio e naturalmente Roma con le sue basiliche) ma l´ossatura vera di questa macchina che profuma di fede e di soldi è composta da centinaia di luoghi di culto, riconosciuti dalla Chiesa, non riconosciuti o ancora "sotto osservazione". Anche il pellegrino, come il turista "normale", è mordi-e-fuggi (lo dimostra il fatto che nemmeno la metà si ferma a dormire una notte fuori casa) e soprattutto è attratto dalle novità. Mentre i santuari storici languono (c´erano dieci bancarelle, davanti alla basilica della Madonna di San Luca a Bologna, ora tutte chiuse) c´è invece la corsa ai nuovi luoghi delle apparizioni. Si prendono il pullman o l´aereo per Medjugorje in Erzegovina e fra le mete italiane si cercano quelle dove l´apparizione è ancora cronaca e non storia, senza badare troppo ai divieti o alle dissuasioni della Chiesa ufficiale. Ma cosa succede dopo una "apparizione"? Quale macchina organizzativa si mette in moto?
IL VERO PRODIGIO
Non è un caso che la Madonna di Civitavecchia (la statuetta) sia stata acquistata a Medjugorje. E naturalmente la città, subito dopo l´annuncio della lacrimazione, si è candidata a diventare la Medjugorje italiana. Ora gli entusiasmi si sono raffreddati, ma non troppo. «Il progetto del nuovo santuario - dice il parroco, monsignor Elio Carucci - per ora è stato accantonato. Era un megaprogetto, del costo di svariati miliardi di lire». L´idea era copiare il santuario della Madonna delle Lacrime di Siracusa, alto 103 metri, 6 mila fedeli a sedere, 11 mila in piedi. La lacrimazione siracusana avviene fra il 29 agosto e il 1° settembre del 1953, nella casa di una giovane coppia di sposi, ma il vero miracolo arriva dopo: in meno di quattro mesi, il 13 dicembre dello stesso anno, i vescovi di Sicilia, riuniti a Bagheria, concludono unanimemente che «non si può mettere in dubbio la realtà della lacrimazione». C´era ancora la paura del comunismo, nella campagna elettorale del ´48 si era vista l´importanza delle Madonne Pellegrine. La Madonnina delle lacrime di Civitavecchia attende ancora la sentenza della Chiesa. Il sangue ritrovato sul volto ha un dna maschile ma già dal 1995 la statuetta è nella chiesa parrocchiale di Pantano, meta di migliaia di fedeli. «Il boom dei primi anni - dice monsignor Elio Carucci - per fortuna è cessato. Arrivavano qui anche i pullman dei "viaggi delle pentole", che potevano fermarsi venti minuti in tutto, nemmeno il tempo di una messa. Adesso ci sono meno curiosi e più fedeli. Due messe al giorno, sei la domenica. Per l´assistenza spirituale sono arrivati anche 5 sacerdoti e 10 suore della Spiritualità di Fatima. Hanno costruito due case a fianco della chiesa. La curia ci ha spiegato che dobbiamo essere sobri. I numeri? Posso dire che 8 mila persone, ogni mese, fanno qui la comunione».
Ci sono decine di siti sulle "lacrimazioni della Madonna". In quello dedicato alle "Profezie del terzo millennio" si legge che Pantano è diventato un luogo di evangelizzazione. «Si verificano molte conversioni e circa mille famiglie dissestate a causa di divorzi e separazioni si sono ricomposte. I numerosi ex voto e due cassette di sicurezza piene di oggetti d´oro vogliono testimoniare le grazie ricevute». Amina Ricci in Quartili, titolare della trattoria Amina, conferma. «I fedeli continuano ad arrivare, ma non come prima. È vero, tante famiglie si ricompongono. Ci sono anche guarigioni. Nella casa dei veggenti Gregori si sente un profumo misterioso. Le casse con gli ori? Sì, c´era una stanza piena di braccialetti, collanine, medaglie… Ora non ci sono più. Che fine abbia fatto l´oro, non lo so». Un cartello annuncia: menù turistici per i pellegrini della Madonnina di Pantano. «Quindici euro il menù di carne. Hanno aperto anche un agriturismo e un´altra trattoria, ma con la crisi economica si fa fatica. I 50 pullman al giorno dei primi anni sono un ricordo. Non solo non hanno costruito il santuario, qui non tagliano nemmeno i rovi e le siepi. Ci sono i prati pieni di serpi e topi». Ma come si muove la Chiesa, quando un veggente annuncia di avere visto Maria?
TRA DIVIETI E ACCORDI
A San Martino di Schio ci sono ancora i cartelli della curia di Vicenza che vietano «pellegrinaggi e celebrazioni», perché le annunciate apparizioni della Regina dell´Amore a Baron «non hanno carattere soprannaturale». Ma anche quando si proibisce, se l´apparizione trova un seguito popolare si arriva poi a un tacito accordo. La Chiesa ne prende atto e non rompe i ponti. Il segno di tregua, se non di pace, è l´arrivo di «un sacerdote diocesano come assistente spirituale del movimento». «Anche noi - dice Silvano Cosaro, l´amministratore dell´Opera dell´Amore - abbiamo un sacerdote della curia che ci segue. Renato se n´è andato da sei anni ma noi continuiamo la sua opera e i pellegrini continuano ad arrivare. Fra un mese apriremo una casa d´accoglienza per i pellegrini, 54-60 posti. Abbiamo una chiesa da 300 posti, più un tendone all´esterno. È pronto il progetto di una casa per i giovani, con un salone per le riunioni e sale per la sosta. Stiamo diventando sempre più importanti: ormai arrivano anche pellegrini russi, sloveni, ungheresi. Ogni anno, qui da noi, almeno 10 mila donne e uomini si consacrano alla Madonna. Sì, il bilancio è di qualche milione di euro ma le spese sono tante».
Grazie a Internet, apparizioni e luoghi miracolosi prima conosciuti solo con il passaparola ora sono a portata di clic. Da Gargallo di Carpi (Mamma della Pace) a Monzambano di Mantova (la Messaggera delle Grazie vista dall´ex carabiniere Salvatore Caputa), fino a Montichiari di Brescia (Rosa Mistica, apparsa a Pierina Gilli nel 1946), i veggenti o i loro eredi cercano di annunciare le migliaia di messaggi ricevuti dall´alto. Riaffiorano dal passato anche apparizioni lontane. In rete puoi comprare, ad esempio, la "medaglia miracolosa della Madonna del Miracolo". Apparve a Santa Caterina Labouré nel 1830 e ancora oggi si assicura che «tutte le persone che porteranno questa medaglia riceveranno grazie, specialmente portandola al collo». Assieme alla medaglia arriva un bollettino postale. «Non è una fattura, serve per un´offerta». Le vecchie cassette per monete e banconote spesso sono un ricordo. Meglio mettere, come fa il santuario della Madonna delle Lacrime di Civitavecchia, i codici Iban per bonifici in Bancoposta o presso la banca di Credito cooperativo.
I nuovi santuari più importanti entrano anche nei circuiti dei tour operator e la Chiesa deve attrezzarsi per non lasciare la torta in mano ai privati. «L´interazione tra evangelizzazione e marketing - ha spiegato Maurizio Arturo Boiocchi, dottore di ricerca all´università Iulm di Milano all´ultima edizione di Aurea, la borsa del turismo religioso - per quanto possa sembrare inopportuna, trova giustificazione nella stessa visione di Giovanni Paolo II, convinto che l´azione di animazione pastorale debba utilizzare gli "strumenti del suo tempo"». I nuovi pellegrini non hanno più bisaccia, bastone e mantello. Viaggiano in aereo o su pullman con ogni comfort e dormono in accoglienti hotel. Secondo un´indagine sul gradimento del cliente, curata da Boiocchi, il 43% sono maschi, il 57% femmine. Nel 74% dei casi l´età è superiore ai 51 anni. Perché si va oggi in pellegrinaggio? Il 68% degli intervistati dichiara: per fede. Il 14% per cultura, il 13% per cercare un contatto con il sacro, il 4% per curiosità. Quasi tutti i viaggiatori del sacro (il 90%) dichiarano di provare emozioni, soprattutto nei luoghi santi (55%), nella preghiera (21%), nel cammino (17%) e nell´eucarestia (7%). La maggioranza (65%) è senza figli. I diplomati sono il 38%, i laureati il 16%. Secondo la Cei gli operatori turistici non debbono limitarsi all´organizzazione del viaggio religioso. «Devono infatti essere in grado di contestualizzare il discorso secondo finalità ecclesiali, affinché la fruizione dei beni culturali e la visita ai luoghi devozionali non si riduca al mero senso estetico ma diventi strumento di catechesi e di annuncio evangelico». Alla Chiesa, da parte dei pellegrini, non arrivano solo le offerte. Conventi e case di accoglienza sono stati trasformati (grazie anche ai contributi statali per il Giubileo) in hotel a 3 o più stelle, che pagano l´Ires al 50% e non pagano l´Ici. A Roma e nel Lazio questi "alberghi della fede" sono un centinaio, e si calcola che l´Opera Romana pellegrinaggi - solo nella Capitale - accolga 6 milioni fra pellegrini o semplici turisti. Ma come si fanno i conti in tasca a un santuario?
LE AZIENDE-SANTUARIO
In un mondo dove parlare di denaro e bilanci sembra una bestemmia, per capire quanto renda una "azienda-santuario" bisogna andare a San Damiano piacentino, un luogo che gli italiani sembrano avere già dimenticato. Qui la Madonna delle rose, sarebbe apparsa a Rosa Quattrini, una contadina, il 16 ottobre 1964. In un giorno feriale, il paesino (70 abitanti) sembra abbandonato. Chiuse le sette baracche per la vendita di souvenir, chiusi i tre negozi con Madonne e padre Pio. «Ma appena arriva un pullman - dice Piergiorgio Quattrini, figlio di mamma Rosa - qualcuno avverte e almeno una baracca viene subito aperta». L´uomo non finge di avere dimenticato i numeri del bilancio. «Nel 1981, quando mia madre ci ha lasciati, c´era un patrimonio di 5 miliardi di lire, soprattutto in immobili. Fu offerto alla Chiesa, che lo rifiutò. Adesso il patrimonio è valutato 10 milioni di euro. Riceviamo offerte e lasciti che variano dai 200 mila ai 400 mila euro all´anno, e il bilancio annuale è di circa 750 mila euro. Come associazione abbiamo due hotel, una casa di riposo, un campeggio. Fuori da questi conti ci sono i privati che vivono con il denaro dei pellegrini e non sappiamo quanto incassino. Ci sono un altro hotel, quattro piccole pensioni, due case del pellegrino proprietà dei seguaci del vescovo Lefèbvre, oltre alle sette baracche e ai tre negozi di souvenir e una trattoria». I pellegrini, adesso, arrivano soprattutto dall´estero, Francia, Germania e Svizzera in testa. Non sono mordi-e-fuggi. Restano almeno per i tre giorni di un triduo o i nove di una novena. Alle 5 del mattino il primo rosario completo, all´aperto anche in inverno. Lodi, santa messa, vespri e ancora rosari per tutto il giorno. «Mamma Rosa ci accompagni sul cammino della santità. Lei parlava con Maria e ci ha spiegato cosa dobbiamo fare: aiutare i fratelli più bisognosi, pregare, amare, offrire, soffrire, tacere». Ci sono ancora luoghi dove il codice Iban non è il messaggio prevalente.