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 2010  ottobre 01 Venerdì calendario

La Svizzera vuole una sicurezza blindata per Ubs e Credit Suisse. Una commissione di nomina governativa incaricata di dirimere la questione degli istituti “troppo grandi per fallire” raccomanderà probabilmente alle due banche di mantenere un core tier 1 di almeno il 12% - ben al di sopra del minimo del 7% fissato dalle autorità internazionali

La Svizzera vuole una sicurezza blindata per Ubs e Credit Suisse. Una commissione di nomina governativa incaricata di dirimere la questione degli istituti “troppo grandi per fallire” raccomanderà probabilmente alle due banche di mantenere un core tier 1 di almeno il 12% - ben al di sopra del minimo del 7% fissato dalle autorità internazionali. Un approccio così rigoroso potrebbe rendere più difficile, per Credit Suisse e Ubs, competere in alcuni rami dell’investment banking. Non è difficile comprendere il perché della linea dura della Svizzera. Nel 2008, il paese ha speso miliardi per sostenere le finanze di Ubs. I bilanci combinati di Credit Suisse e Ubs, i cui attivi ammontano a 2.600 miliardi di dollari, rappresentano oltre cinque volte il Pil della Svizzera. Se i due istituti entrassero in crisi nello stesso momento, il paese potrebbe ritrovarsi in una situazione analoga a quella dell’Islanda. L’inasprimento dei requisiti di capitalizzazione non sarà una sorpresa per le due banche, che da tempo sono sottoposte al cosiddetto “Swiss finish”, l’implementazione svizzera degli accordi Basilea II. Prima della crisi, i due istituti operavano con coefficienti patrimoniali core tier 1 superiori al 10%, mentre molte banche europee viaggiavano intorno al 6%. Le due banche hanno rafforzato le proprie riserve di capitale, anche in previsione dei requisiti extra della Svizzera: alla fine del primo semestre di quest’anno, Credit Suisse e Ubs avevano un core tier 1 dell’11% e del 13% rispettivamente - valori ben al di sopra della media europea del 9%. Tuttavia, la prudenza svizzera sembra più gravosa se unita alle nuove regole di Basilea sulla misurazione degli attivi ponderati per il rischio, attualmente ancora in fase di stesura. Credit Suisse e Ubs calcolano che i propri attivi ponderati per il rischio aumenteranno di quasi due volte arrivando a 400 miliardi di franchi (408 milioni di dollari). Questo farà apparire gli attuali coefficienti patrimoniali meno solidi e i nuovi obiettivi più ambiziosi. /