Fabio Cavalera, Corriere della Sera 30/09/2010, 30 settembre 2010
DAVID MOLLA ED: NON MI AVRAI IN SQUADRA —
Come poteva finire? Con una pugnalata alle spalle e un sarcastico sorriso di addio. La coppia dei fratelli Miliband chiude il balletto politico-familiare. Si sono sempre voluti molto bene e se ne vorranno tanto ancora però la favola finisce qui: David molla Ed al destino che gli spetta, di leader laburista, e se ne torna un po’ agli affetti di casa, della moglie violinista (la più arrabbiata) della London Symphony Orchestra e dei piccoli due figli, un po’ al lavoro di parlamentare «peone», quello che se ne sta zitto e quieto (sulla carta) e obbedisce agli ordini di scuderia, un po’ a girare per conferenze, a spiegare come vanno le relazioni internazionali visto che è stato il numero uno al Foreign Office.
Se Ed, sabato scorso, aveva timbrato il fratricidio che ha scosso il laburismo britannico, soffiando sul filo di lana preferenze e poltrona al lanciatissimo David, ora David gli ha restituito la cortesia con la cattiveria che la politica sa esprimere. «Mi ritiro perché ho bisogno di ricaricare le pile». Una frase che appare innocente e credibile in quanto la corsa per la leadership è stata lunga e snervante. Ma è il modo in cui David la pronuncia (con, appunto, il sorrisino sarcastico e beffardo di cui è un campione), il luogo dove la pronuncia (casa sua a Camden, Londra, e non al congresso ancora aperto e in attesa di conoscere la decisione), la persona con cui si confida (il commentatore principe della Bbc, quel Nick Robinson che però in diretta aveva sballato la sua personale previsione giurando sulla elezione di David e non di Ed), infine l’ora (le cinque del pomeriggio) dopo una mattinata trascorsa ad osservare e ascoltare le contorsioni del fratello Ed preso dalla speranza che il rapporto si potesse ricucire, è tutto ciò che ha reso l’epilogo più shakespeariano. Una pugnalata.
Probabilmente, David Miliband in cuor suo lo sapeva già da sabato che sarebbe tornato nelle retrovie ma aveva dovuto mandare giù il boccone amaro lasciando uno spiraglio all’ipotesi di collaborazione per il bene del partito. E non aveva scartato a priori l’idea di entrare nel governo ombra (che di fatto è il direttorio laburista) o come Cancelliere o come Ministro degli Esteri, sebbene la moglie, in lacrime, gli avesse suggerito di mandare al diavolo Ed (sì, con parole proprio non tenere nei confronti del nuovo leader, reo di tradimento per essersi candidato sulla scia di David). Aveva finto di prendersi un paio di giorni di riflessione.
Forse per meditare sulla procedura migliore e più indolore per compiere il passo indietro. Poi, però, è accaduto che, martedì nel discorso d’insediamento, Ed abbia insistito troppo sull’errore della guerra in Iraq (David era al governo con Blair e approvò). Frasi ascoltate con stupore anche nei confronti della collega Harriet Harman seduta al suo fianco, collega ed ex ministro pure lei schierata con Blair per l’invasione ma oggi pentita. «Tu hai votato per la guerra, perché batti le mani?». «E’ il nostro leader e lo appoggio».
Il campanello è scattato. Martedì sera David ha preso il pendolino per Londra. E ieri ha completato la vendetta. Era, quasi scontato, che battesse in ritirata ma non era scontato come e quando lo comunicasse.
Siccome la vecchia regola suggerisce che quando prendi un colpo ne devi restituire uno e mezzo ha scelto con calma i tempi e le parole dello strappo. In mattinata, sempre alla Bbc, il fratello, sia pure ammettendo per la prima volta che «i rapporti fra noi non sono nella fase migliore» aveva però rilanciato l’idea che David potesse assumere «un ruolo importante per i laburisti». Davvero lo pensava? David lo ha azzannato e accoltellato mostrando i suoi dentoni bianchi. Una beffa: «Devo ricaricare le pile, non abbandono la politica ma voglio dedicarmi alla famiglia». Risultato: la coppia si divide, con un certo astio, nascosto. Certo, Ed gli promesso «porte sempre aperte» e lo ringraziato per le «garbate parole». Ma David troppo a sinistra non va.
E pensare che nel segreto delle urne per la leadership i due fratelli si erano votati a vicenda. David aveva inserito come prima scelta se stesso e come seconda Ed. Imitato da Ed, a preferenze invertite. Via David Miliband, assente dal congresso Lord Mandelson. Lontano Tony Blair. Ormai il New Labour è preistoria.
Fabio Cavalera