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 2010  settembre 30 Giovedì calendario

LA PROMESSA SULLA SALERNO-REGGIO. MA I FONDI SONO STATI APPENA TAGLIATI —

Ieri mattina ridevano, i deputati dell’opposizione. Ridevano a crepapelle quando hanno sentito Silvio Berlusconi annunciare che «la Salerno-Reggio Calabria sarà completata nel 2013». Neanche fosse una delle celebri barzellette del Cavaliere: capo di un governo che, ironizzava il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini, aveva appena «tagliato di 145 milioni» in commissione i fondi per l’autostrada più disastrata d’Italia. Ma nel clima fetido che avvolge oggi lo scontro politico ci sta anche questo. Ed era perfino scontato che il premier reagisse addossando le responsabilità degli enormi ritardi per la sistemazione della A3 «ai governi di centrosinistra».
Il fatto è che ci sarebbe piuttosto da piangere, rileggendo le promesse dei politici. «La Salerno Reggio-Calabria? Sarà pronta nel 2003», giurava il sottosegretario diessino ai Lavori pubblici Antonio Bargone nel 1998. « Finiremo nel 2004-2005», si sbilanciò il ministro Pietro Lunardi nel 2001. Salvo poi, quattro anni dopo, correggere il tiro indicando la conclusione dei lavori «entro il 2008, 2009». Comunque «prima del Ponte sullo stretto, che sarà ultimato nel 2012». Nell’occasione si lasciò anche sfuggire il seguente commento: «Non so con quale ragione il precedente ministro indicava per il 2005 la fine dei lavori». Il precedente ministro?
In una conferenza stampa del marzo 2006 Berlusconi fu addirittura categorico: «I lavori finiranno nel 2009. Prima si parlava del 2020». A febbraio dello scorso anno, il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli profetizzava: «Sarà conclusa entro la fine del 2011, l’inizio del 2012». E il presidente dell’Anas Pietro Ciucci, tre mesi più tardi: «La completeremo tra la fine del 2012 e l’inizio del 2013. Confermo queste date nonostante le difficoltà nella realizzazione di alcuni tratti che non sono attribuibili all’Anas (le infiltrazioni criminali, ndr)». Mentre Matteoli, proprio in quei giorni, insisteva: «La Salerno-Reggio Calabria dev’essere pronta entro il 2012». Già.
A dimostrazione di quanto certe affermazioni dei politici spesso siano imprudenti, c’è proprio la frase di Berlusconi di oggi. Perché mentre il premier si diceva certo che la tormentata storia avrebbe avuto termine nel 2013, sul sito internet dell’Anas compariva la seguente notizia: «L’ammodernamento della Salerno-Reggio Calabria è in una fase avanzata. Lo sostiene il ministro Altero Matteoli... Rispondendo a quelli che lo stesso Matteoli definisce mormorii, il ministro fa presente che "dei 440 chilometri della Salerno-Reggio Calabria 210 sono già aperti e 174 già appaltati e finanziati. Restano 50 chilometri i cui progetti sono in fase di definizione. La A3 sarà dunque pronta per il 90% entro il 2014", ha concluso Matteoli».
Verissimo. Lo dice anche l’Anas nel suo sito: «I lavori su 209 chilometri sono ultimati e fruibili, rappresentanti circa il 46% dell’intero tracciato. I lavori in esecuzione (151 km) o in fase di gara (14 km) interessano circa 165 chilometri dell’autostrada e per questi si prevede la fruibilità» entro il 31 dicembre 2014. Ne mancano perciò 69, considerando che il tracciato è lungo 443 chilometri. Per queste tratte, che secondo l’Anas sono «in avanzata fase di progettazione», servono ancora 2 miliardi 660 milioni di euro, dei quali 537 «già deliberati in modo programmatico dal Cipe». Sembra quindi di capire che sui rimanenti 2 miliardi 123 milioni è buio pesto.
Come si possa conciliare questo con la dichiarazione rilasciata da Matteoli il 22 maggio 2009, quando disse che «non c’è un solo metro che non sia finanziato», difficile dire. Di certo ci sono i numeri. E siccome la matematica non è un’opinione, sommando i 7 miliardi 38 milioni di «stanziamenti ad oggi resi disponibili», come spiega l’Anas, ai 2 miliardi 660 milioni (e 420 mila euro, per l’esattezza), «ancora necessari» per i 69 chilometri che dovranno essere realizzati dopo il 2014, si arriva a 9 miliardi 698 milioni. Quasi 700 in più rispetto a quelli, 9 miliardi tondi, di cui si parlava fino a qualche tempo fa. Siamo arrivati a 22 milioni a chilometro, quattro volte più di quanto si spese, a parità di valore del denaro, quando l’autostrada venne costruita. Per realizzarla ci impiegarono 11 anni. Per ammodernarla ne saranno serviti certamente più di 18, anche se va riconosciuto che almeno fino al 2002 si è fatto poco o nulla. Intendiamoci: l’opera è immane. Si tratta di fare nuovi viadotti, scavare altre gallerie, rettificare le curve. Il tutto in un contesto ambientale allucinante, con gli artigli delle cosche protesi sugli appalti. Tutto logico. Tutto comprensibile. Tutto giustificabile. Ma normale, proprio no.
Sergio Rizzo