Alessandro Longo, Nòva24 30/9/2010, 30 settembre 2010
CREDIT CART INTELLIGENTI
Un trentunenne di Pittsburgh, Jeff Mullen, prova a rivoluzionare il mondo delle carte di credito, per renderle più personalizzabili in base alle esigenze dei consumatori e delle banche. L’azienda di cui è amministratore, la start-up Dynamics, nei giorni scorsi ha mostrato infatti la prima carta di credito 2.0. È come un computer, dotata di 70 componenti elettronici, una memoria, una batteria, un micro processore.
L’intuizione di fondo è che «il sistema rigido che gestisce le transazioni con carte di credito ha soffocato l’innovazione», spiega Mullen. La difficoltà di sostituire i pos normali con quelli contactless sta rallentando la rivoluzione dei pagamenti via cellulare, per esempio.
Ecco quindi che le carte create da Dynamics sono fatte in modo per funzionare su qualsiasi lettore tradizionale. «Sono sottili, flessibili, impermeabili, resistenti ai graffi proprio come le normali carte. Le possiamo dimenticare nel pantalone messo in lavatrice...». Il solo difetto è che costano più delle normali carte; la batteria invece non è un problema perché dura tre anni. Per il resto, i vantaggi di mettere un computer in una carta sono numerosi. Di fatto, la carta è programmabile in base alle esigenze della banca e offrire quindi diversi servizi e funzioni («è la prima carta con banda magnetica totalmente programmabile», dice Mullen).
Mullen ha fatto due esempi applicativi: la carta multi account e quella con sicurezza extra. La prima è associata a molteplici conti correnti. Premendo un pulsante è possibile attivare l’account con cui s’intende pagare in quel momento. Una luce indica qual è l’account attivo, tra quelli stampati sulla carta. I numeri sul secondo prototipo, invece, appaiono solo se l’utente digita il codice personale, necessario anche per attivare la banda magnetica posteriore. Dopo alcuni secondi, i numeri scompaiono dal display e la banda torna inattiva. «La carta si trasforma in un’inutile pezzo di plastica, nelle mani di un ladro», spiega Mullen. I prototipi hanno in mente due diversi tipi di consumatori.
Il primo è quello, tipicamente americano, che vuole giostrare le proprie spese tra molteplici conti di credito per evitare di andare (troppo) in rosso. Il secondo è il consumatore che teme molto le frodi. A quest’ultimo stanno pensando anche Visa e Mastercard, con prototipi di carte che sul display mostrano solo codici temporanei. Inutilizzabili se finiscono in cattive mani. Dynamics insomma cavalca un fenomeno rampante, forte dei 5,7 milioni di dollari che ha ottenuto da Adams Capital Management. Presto le carte 2.0 potrebbero finire nelle tasche degli utenti: «Mi aspetto qualche annuncio prima di fine anno, a riguardo, da parte di banche che vorranno offrire le nostre carte», dice Mullen. A gestire la transazione sarebbero i classici circuiti, come Mastercard, Visa. Se il lancio va bene, Dynamcis passerà a produrre anche carte di vario tipo, mediche, di sicurezza, bancomat, gift card.