Luca Tremolada, Il Sole 24 Ore 30/9/2010, 30 settembre 2010
LA TREDS SENZA OCCHIALI NON «VEDRÀ» IL NATALE
Il dito scorre su un pulsantino e Super Mario esce dallo schermo, in tre dimensioni. Il gesto è antico, ricorda i comandi che regolano il volume ma l’effetto ha un che di illusione moderna, anzi modernissima perché per questo 3D non servono gli occhiali.
Funziona così, con un gesto, la magia più attesa della Nintendo. Ma ora si sa con certezza che non illuminerà il Natale. La console portatile 3DS uguale nell’aspetto alla precedente ma con effetti 3D uscirà infatti solo a febbraio 2011 in Giappone a 25mila yen (220 euro). Lo ha annunciato ieri il presidente Satoru Iwata deludendo analisti finanziari e forse anche gli stessi vertici della Casa di Kyoto che si sono visti costretti a dimezzare le previsioni di utile per fine anno (90 milioni di yen) rivedendo al ribasso le proiezioni di vendite sia della DS (a 23,5 milioni di euro da 30 milioni) che della Wii (da 18 a 17,5 milioni). Un calo per certi versi fisiologico che dura da poco più di un anno dettato sotto il profilo videoludico da console che ormai hanno qualche annetto di troppo e sotto quello finanziario da uno yen ancora troppo forte. E dire che fino all’ultimo a Kyoto ci avevano sperato: uscire sugli scaffali sotto Natale avrebbe significato giocarsela con le novità (Move e Kinect) dei rivali Sony e Microsoft. La sfida invece sarà posticipita in primavera, entro marzo per Europa e Stati Uniti.
Poco male, sostengono alcuni analisti, Nintendo ha sempre fatto un po’ gara a sè. Lo ha dimostrato con la Wii, una macchina da gioco innovativa ma poco hi tech. E forse bisserà con la nuova console tascabile. Al posto di puntare su occhiali in 3D, grafica ad alta definizione e potenza di calcolo ancora una volta la Grande N ha guardato all’esperienza di gioco, rispolverando una tecnologia dei tempi passati. L’effetto 3D deve tutto a un display Lcd autostereoscopico ispirato e confezionato in base alle tecniche di stampa lenticolari, quelle per intenderci che andavano di moda quarantanni fa sulle cartoline. Quelle per intenderci con l’immagine che si muove spostando la luce. Gli schermi adottati dalla Nintendo hanno un effetto simile. L’idea l’ha avuta Sharp nel 2003. In sostanza un pannello trasparente posto sopra il display Lcd costituisce un filtro capace di inviare due differenti segnali indipendenti, uno per l’occhio destro e uno per quello sinistro. Ci pensa poi il cervello a elaborare i due segnali e formare una immagine in 3D. Trattasi quindi di un sofisticato gioco di specchi dal sapore antico che però funziona. Anzi, va ricordato che il prototipo presentato in estate a Los Angeles ha stupito tutti togliendo la scena alle novità di Xbox 360 e Playstation.
Eppure, il 3D di Sony sotto il profilo muscolare è più dotato, promette una immersività maggiore, assolutamente non paragonabile a quella del piccolo schermo della DS. Ma anche questa volta Nintendo non si smentisce. E scommette su una terza dimensione più intimista e meno chiassosa. Mentre i rivali puntano su tecnolgie più sofisticate, effetti speciali più spettacolari ma anche su una tipologia di giochi per i più esigenti.
Eppure, sotto il cofano la Nintendo 3DS non manca di idee innovative. Molti i gadget tecnologici: microfono interno, schermo touch, telecamera, sensore di movimento, giroscopio. E qualche novità software come una virtual machine rinnovata, un miglior sistema per scaricare contenuti dal servizio online, film in 3D e animazioni a pagamento. Interessante anche il sistema multitasking, ovvero la possibilità di lanciare alcuni programmi durante le sessioni di gioco.
Quanto ai games da segnalare una decina di titoli di livello già predisposti per la terza dimensione come Kid Icarus, Metal Gear Solid, e una versione 3D di Zelda: Ocarina of Time. Ma l’attesa maggiore è su una nuova famiglia di software. Quelli che trasformeranno la console in qualche cosa che va oltre la frontiera videoludica.