Il Sole 24 Ore 30/9/2010, 30 settembre 2010
MENO TERMINI INGLESI
La questione è vecchia e non pretendo di scrivere nulla di originale. Ma, soprattutto in questi giorni, complici le dimissioni di Profumo, siamo invasi sulle pagine dei giornali dal termine Ceo. Spesso preceduto da aggettivi il cui reale significato resta, credo ai più, del tutto oscuro. Perché? Nel caso del Ceo non si può nemmeno sostenere che il termine sia più breve e più facile. Il nostro vecchio ad non ha nulla da invidiare. Né si può affermare che sia un termine ormai entrato nel linguaggio comune, così da far parte della nostra lingua: è solo qualche anno che viene usato e in precedenza con minor frequenza. Come far comprendere ai giornalisti che la nostra stima e la nostra fiducia nei loro confronti non muterà se dovessero nel futuro usare un po’ meno la terminologia inglese? Piergiorgio Villa