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 2010  settembre 29 Mercoledì calendario

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE “FERRANDI

MARIO”.

«Poi mi ha telefonato Mario Calabresi, è venuto qui, abbiamo mangiato una pizza, mi ha parlato di papà, di via De Amicis. Mi ha dato un nome, un nome che io, chiusa nella campana di vetro, non avevo mai sentito: Mario Ferrandi detto Coniglio, l’uomo che uccise papà». Forse inconsapevolmente, perché i giornali avevano scritto che Custra era stato colpito da un proiettile calibro 6.35 e solo nel 1986 l’inchiesta bis, condotta da Guido Salvini, stabilì che il colpo mortale proveniva da una 7.65: quella di Ferrandi. «Le parole di Calabresi sono state una scarica elettrica. Ho cominciato a elaborare il lutto e insieme l’odio. Finalmente ho un nome da odiare: Mario Ferrandi. Vorrei incontrarlo e guardarlo negli occhi e dirgli che ha distrutto tre vite. Ora che ho dato un nome all’odio, devo potergli dare anche un volto. Chissà, forse così mi libererò un giorno di questi sentimenti avvelenati». (Antonia Custra) (Il Giornale 12/05/2007, Stefano Zurlo)

Ferrandi è stato condannato, ha scontato la pena e ora è libero. Ma Antonia non lo ha mai visto ai processi, non ha mai saputo che viso e nemmeno che nome avesse quel ragazzo di trent’anni fa che la sua rivoluzione la fece segnandole la vita prima che lei iniziasse a vivere. Ma per trent’anni l’ha odiato come un fantasma, Antonia. L’ha odiato mentre cresceva sola con la mamma, l’ha odiato mentre scopriva che essere figlia di una vittima del terrorismo non l’aiutava neppure a trovare lavoro. L’ha odiato mentre lottava con la depressione, l’anoressia, la bulimia. L’ha odiato a ogni psicofarmaco che ha dovuto inghiottire, a ogni seduta di psicoterapia. L’ha odiato davanti al taccuino del primo giornalista che le ha dato l’opportunità di parlare. (Corriere della Sera 18/05/2007, pag.11 Fulvio Bufi)

Intervista a Marco Ferrandi, nel capitolo dedicato ad Aldo Moro, nel libro: ZAVOLI Sergio - La notte della Repubblica. Bibliografia. Indice dei nomi. Note. Mondadori, Milano 1992.
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