Simona Ravizza, Corriere della Sera, 28 settembre 2010, 28 settembre 2010
Mai in un ospedale di Milano (e non solo) si erano licenziati in blocco: dal primario alla più giovane delle infermiere
Mai in un ospedale di Milano (e non solo) si erano licenziati in blocco: dal primario alla più giovane delle infermiere. Tutti insieme. È successo ieri al San Giuseppe, l’ospedale di via San Vittore, guidato dal 6 ottobre 2009 dal colosso sanitario MultiMedica. L’intero reparto di Oculistica si è dimesso. Nessuno escluso: il responsabile, Fulvio Bergamini, i nove medici, le cinque tecniche per gli esami della vista (ortottiste) e la caposala. Dal primo novembre Bergamini e il suo staff lavoreranno all’Istituto Auxologico, la fondazione non profit, guidata dall’ex presidente della Cariplo Giovanni Ancarani, con sette poli ospedalieri in Lombardia (più altri due in Piemonte). L’azzeramento dell’Oculistica scatena una nuova bufera sul San Giuseppe, l’ospedale fondato nel 1874 dai frati dell’Ordine Fatebenefratelli che, dopo gli scandali giudiziari del 2006, ha visto succedersi alla sua guida 4 società in 3 anni, fino ad arrivare alla Multimedica di Daniele Schwarz. Ultimamente avevano fatto discutere il buco del 2009 da 10 milioni di euro che aveva portato al licenziamento - poi ritirato - di 51 medici (sui 121 totali) e la raccomandata con cui era stato stracciato di fatto il contratto pubblico agli 80 chirurghi, anestesisti, radiologi. Un cambiamento di rotta che, con ogni probabilità, ha inciso nella decisione di andarsene degli oculisti, abituati a lavorare in una struttura che, soprattutto sotto la guida dell’Ordine Fatebenefratelli, è sempre stata non profit. Daniele Schwarz, il padrone della holding sanitaria Multimedica, non commenta, ma la notizia deve averlo colto di sorpresa: nei 20 milioni di euro investiti per il rinnovo di reparti e ambulatori era compresa, infatti, anche l’Oculistica. Il reparto al 4° piano è appena stato ristrutturato. Ma Bergamini, 57 anni, in via San Vittore dal 1998, ha scelto di andarsene. E con lui, oltre alla sua équipe, la San Giuseppe rischia di perdere 20 mila prestazioni ambulatoriali l’anno, per 2.500 interventi chirurgici, con 4 milioni di euro di fatturato. Le novità della San Giuseppe saranno al centro, martedì al Pirellone, di un incontro all’assessorato della Sanità.