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 2010  settembre 28 Martedì calendario

PIÙ DI 35 ANNI VISSUTI A BERLINO EST NON SI POSSONO DIMENTICARE PER QUESTO LA MERKEL CONFESSA: "I MIEI PIATTI PREFERITI? QUELLI DELLA DDR"

Vent´anni dalla fine di uno Stato sono tanti, ma se ci hai vissuto i primi 35 anni della tua vita, se là hai studiato, trovato il primo lavoro e il primo amore, dimenticare è quasi impossibile. Qualche dettaglio ti resta nel cuore, anche se quello Stato era una delle dittature più oppressive. Ricordi che prova anche Angela Merkel, cancelliera federale, oggi leader-chiave dell´Europa e "donna più potente del mondo". Per lei insomma un po´ di Muro nella testa esiste ancora, ma in cucina: i suoi piatti preferiti sono ancora quelli della Ddr. Non caviale, vodka o altre leccornie riservate ai gerarchi, ma il cibo semplice e robusto della gente comune. Pettegolezzi? No. È "Angie" in persona a raccontarlo, in una lunga intervista-confessione a Super Illu, il rotocalco di massa dell´editore Burda, il media più influente nella Germania orientale.
«Ancora oggi, quando vado a far la spesa, mi accade di comportarmi istintivamente come, prima dell´89, noi allora cittadini della Ddr facevamo», narra la cancelliera, e continua. «Durante gli acquisti compro questo o quel prodotto perché lo vedo in vetrina o sugli scaffali, non perché mi occorra. Mi è restata addosso un po´ di quella mentalità che ti porta istintivamente a far provvista, a comprare merci da tenere come scorta. Perché prima, nell´economia della penuria, usavamo fare così, compravamo quello che c´era per poi tenerlo».
È una Merkel spontanea, sincera, quasi naif quella che viene fuori dal racconto. La leader che sa alzare la voce con Obama, Sarkozy, Putin o Hu Jintao, emerge come una persona semplice, dai riflessi primari. I più giovani non lo sanno, ma nella Ddr e nel resto dell´ "Impero del Male" si faceva così, fino all´89. I gerarchi avevano negozi speciali, i loro amici si servivano in shop dove pagavi solo in valute del mondo libero. La gente normale no: oggi quel burro, quel prosciutto, quel formaggio, quella carta-casa o quella marmellata c´erano al "Konsum", il negozio di Stato, o alla "Kaufhalle", il supermercato del socialismo reale. Oggi sì, domani chi sa: la Trabant, l´utilitaria in cartone pressato, dovevi ordinarla 14 anni prima. Meglio comprare in abbondanza e tenere le scorte in frigo o in cantina.
Riflessi condizionati, quasi lascito pavloviano dell´Impero. Ma volete sapere cosa si mangia a casa Merkel? Lei e il "first gentleman" tedesco, quel gentile professor Joachim Sauer allora quasi in odore di dissenso, rievocano il passato a tavola. «Da me mangiamo ancora la Soljanka, lo Schaschlik e il Letscho", dice Angie. Spiegazione per i profani: la Soljanka era la piccante, calorica versione tedesco-orientale delle minestre russe, con carne e tante spezie. Lo Schaschlik era lo spiedino di carne e verdure, il Letscho è la ratatouille ungherese.
«Non è tutto», continua la cancelliera. Il detersivo per lavare i piatti da lei, nella casetta a Mitte (l´ex cuore di Berlino est, oggi restaurato a meraviglia e allora cadente) è ancora il "fit", insomma lo "Svelto" o il "Brill" del socialismo. Il caffè è fatto ancora alla turca, direttamente con la polvere, come usava nella Ddr perché affermare che le macchine Moka o per il caffè filtro all´americana scarseggiavano è dir poco.
Le piccole abitudini del quotidiano di allora resistono a un mondo diverso, e a una vita cambiata. Lei che era allora solo una giovane accademica, e che Kohl promosse nel suo governo ma chiamandola das Kueken, il pulcino, con paternalismo estremo, oggi governa la locomotiva d´Europa, eppure a lungo ha continuato a chiedere a vicini e passanti non dov´era il "Supermarkt" più vicino, bensì dove poteva trovare una "Kaufhalle". Come si diceva appunto nella Ddr. "Kaufhalle", dove i carrelli per la spesa erano proporzionati alla penuria dell´offerta: immaginatevi dei carrelli nani, rispetto a quelli di oggi in Germania, in Italia o quasi ovunque altrove.
«Solo 15 o 16 anni dopo la riunificazione ho cominciato a interiorizzare la parola Supermarkt», ammette Frau Merkel. Sincerità simpatiche: lei, star del centrodestra mondiale, governa con le leggi portate dall´Ovest libero ma non dimentica quei dettagli evocanti il calore umano della vita quotidiana, che per la gente semplice dietro il Muro fu il rifugio dal "Grande fratello" del potere. Angie non si traveste da occidentale per forza, meno che mai a tavola o quando, sotto scorta, ha tempo per far la spesa di persona.