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 2010  settembre 28 Martedì calendario

Corona lascia Segrate e va all’Isola dei famosi - È una storia molto si­mile alla trama di Lost

Corona lascia Segrate e va all’Isola dei famosi - È una storia molto si­mile alla trama di Lost. C’è il naufrago, ma non l’isola.Ci so­no strane voci, ma nulla di sicuro. Ci sono tante ve­rità parziali, ma manca la ver­sione ufficiale. E - come se Se­g­rate fosse l’Isola da cui tutti vo­gliono fuggire, ma rimanendo­ci sempre - c’è un virus di follia collettiva che si propaga silen­ziosamente, senza risparmia­re nessuno. Insomma, c’è un grande mi­stero e uno strano personag­gio, che nella vita reale vive in alta montagna e nella vita reali­ty vivrà in oceano aperto. Gos­sip da una parte, spettacolo dall’altra. Ovvero le due leggi naturali, o dharma , della televi­sione. E pure della letteratura. In nome del gossip e dello spettacolo ieri Mauro Corona­­scrittore, alpinista e celebre ar­tista del legno nato sessant’an­ni fa dentro il carretto dei geni­tori friulani Domenico “Me­ne” Corona e Lucia “Thia” Fi­lippin, venditori ambulanti, sulla strada che da Baselga di Piné porta a Trento- ha dichia­rato che andrà all’ Isola dei fa­mosi . Lo ha detto ai microfoni della trasmissione radiofonica Un giorno da pecora , condotta da Claudio Sabelli Fioretti e Giorgio Lauro: «Mi attirerebbe fare qualche spacconata lì, ma­gari una settimanella... sì, va­do all’Isola». Poi, seguendo un perfetto filo logico, ha aggiun­to: «Attualmente sono ancora alla Mondadori ma penso che ne uscirò», annunciando che potrebbe presto seguire l’esempio del filosofo Vito Mancuso, per il quale è moral­mente imbarazzante lavorare per la casa editrice del Pre­mier. «Mi sono arrivate un sac­co di mail di insulti, per questo penso che lascerò la Mondado­ri di Berlusconi». E, seguendo i tortuosi princìpi etico-econo­mici di una coerenza a sin­ghiozzo diffusissima ultima­mente a Segrate, lo scrittore­montanaro ha concluso: «Ma prima devo rispettare il con­tratto già firmato: devo conse­gnare due libri». E prendermi due cospicui anticipi, ha di­menticato di aggiungere. Per quanto riguarda l’abban­dono della Mondadori, l’an­nuncio è arrivato all’improvvi­so. Per quanto riguarda l’ap­prodo all’ Isola , invece, le pri­me voci risalgono a una decina di giorni fa, a Pordenonelegge , dove Mauro Corona, uno che vive recluso nella sua baita di Erto, nella Valle del Vajont, ma adora i bagni di folla dei festi­val letterari, era la star della ma­nifestazione. Oggi, quindi, la doppia sparata. Alla Mondadori tutto tace. Al­la Rai anche. Da Segrate nessun commen­to, mentre da Magnolia , la so­cietà di produzione del reality show , fanno sapere di essere al­l’oscuro di tutto: «Mai chiama­to Mauro Corona. La sua è sol­tanto una auto-candidatura». E del resto non si sa neppure quando andrà in onda la pros­sima edizione dell’ Isola , né in quale isola, né chi saranno gli isolani, non essendo neppure iniziato il casting . Ma tutto ciò non fa che alimentare il miste­ro, di cui insieme allo show e al gossip si alimenta la televisio­ne. E pure la letteratura. Intanto, i fan dello scrittore, sempre bocciato ai premi lette­rari, sui vari blog lo danno già per vincente all’ Isola . Vende più di Aldo Busi, è più simpati­co, e per qualche critico (cate­goria però ininfluente nella scelta del cast) anche migliore sul piano puramente narrati­vo. In comune hanno solo la Mondadori, per la quale (alme­no finora) pubblicano entram­bi. Ma Segrate quest’anno ha già vinto Strega e Campiello. Difficile che si aggiudichi an­che l’ Isola . Comunque, il sito ufficiale di Mauro Corona - i cui titoli be­stseller sono Il volo della marto­ra , animale caratteristico dei mari del Sud, e Nel legno e nella pietra , titolo vendutissimo nel­le librerie di molte località ri­vierasche - lo descrive come «un tipo schivo»: «e non è faci­le riuscire a scovarlo nella sua bottega-tana, a meno che non lo si veda sgattaiolare fuori per fare un salto all’osteria». O all’ Isola . A sopravvivere sulla quale, famoso o meno, mondadoriano o no, è davvero difficile immaginarselo. E non tanto per le difficoltà fisiche e psicologiche che Corona do­vrà affrontare, tutte cose che, da alpinista abituato a cavarse­la in situazioni estreme, lo fan­no giusto sorridere. Quanto piuttosto per le lattine di birra cui, da naufrago, dovrà rinun­ciare. Anche se, a pensarci be­ne, sull’isola di Lost c’erano quelle marca Dharma . Che mi­steri. In uno dei suoi libri più famo­si, Mauro Corona ha scritto: «Dalla vetta non si va in nes­sun posto, si può solo scende­re ». A pensarci bene anche da un’isola. E soprattutto dalla Mondadori. Detto questo, auguri per en­trambe le nuove avventure.