Il Sole 24 Ore 28/9/2010, 28 settembre 2010
OLTRE 21 MILIONI IL ROSSO 2009-2010 DELL’AS ROMA
L’As Roma va in vendita con un forte aumento delle perdite, un patrimonio netto consolidato negativo, un aumento dei debiti. Emerge una perdita netta consolidata di 21,8 milioni di euro, comprensiva della quota di terzi, dal progetto di bilancio al 30 giugno 2010 approvato ieri dal consiglio di amministrazione.
Un forte peggioramento rispetto al rosso di 1,3 milioni dell’esercizio precedente, motivato con la flessione dei ricavi per l’esclusione dalla Champions League. Il fatturato consolidato è diminuito del 14,8% a 137 milioni. Il costo del personale invece è leggermente aumentato a 99,9 milioni (da 98,1). Stabili gli ammortamenti a 24 milioni, 700mila in meno dell’anno precedente.
La Magica è battuta nei conti dall’altra squadra della capitale, Ss Lazio, che dichiara una perdita netta di 1,69 milioni nel consolidato al 30 giugno. È la prima volta in rosso per Claudio Lotito, da quando ha acquistato il club nel 2004. Il gruppo Lazio ha un giro d’affari inferiore, 82,96 milioni escludendo i proventi non ricorrenti (tra i quali 5 milioni da una transazione con la Rai), ma anche spese del personale più contenute, 37,85 milioni, benché in crescita dai 26,81 del 2009. In Borsa la Lazio ieri ha guadagnato l’11% a 0,3985 euro, la Roma l’1,33% a 1,142.
Il passivo giallorosso sarebbe più elevato senza le plusvalenze e i proventi netti per la cessione di calciatori per 19 milioni (16,4 nel 2009), secondo il comunicato. Per la Lazio le plusvalenze nette sono 5,75 milioni. Il punto più critico nei conti della Roma è il patrimonio netto consolidato negativo per 13,2 milioni a giugno. Questo significa che la società dovrebbe essere ricapitalizzata con capitali freschi. Ma Rosella Sensi non ha alcuna intenzione di chiederlo all’assemblea convocata per il 28 o 29 ottobre. Sul piano formale, la società non è obbligata a chiedere denari ai soci perché rimane positivo il patrimonio netto del «bilancio separato» dell’As Roma Spa. È la società sportiva da cui nel gennaio 2007 fu scorporato il marchio, conferito a una nuova società controllata, la Soccer Sas. L’operazione ha generato una plusvalenza di 123,1 milioni – come hanno fatto anche altri club tra cui Inter, Milan, Lazio – per coprire gli oneri residui della legge salvacalcio del 2003. Plusvalenza puramente cartacea, che consente però alla contabilità «separata» dell’As Roma di dichiarare un patrimonio positivo per 105,1 milioni al 30 giugno. Almeno finché Consob e Covisoc accetteranno simili escamotage contabili. Intanto i debiti aumentano. A giugno la società aveva 10 milioni di debiti finanziari netti (8,5 il gruppo), oltre a debiti verso il personale per 20,4 milioni. Tra questi, 19,4 milioni di debiti verso tesserati per gli stipendi di maggio e giugno, comprensivi di premi, che sono stati «integralmente» pagati «entro il mese di settembre 2010». Alla data di ieri – dice la nota dell’As Roma – c’è però un debito verso i tesserati di 15 milioni, «riferibili prevalentemente alle mensilità di luglio e agosto 2010».