Francesco Grignetti, La Stampa 28/9/2010, 28 settembre 2010
FRANCESCO GRIGNETTI
ROMA
Non finisce più, la saga Tulliani. Quando sembra che la politica sia sempre più appesa alla parola del «cognato» del presidente della Camera, in attesa di un chiarimento definitivo sulla questione della casa di Montecarlo, irrompe sulla scena Luciano Gaucci ed è un tornado incontenibile. Intervistato da Gad Lerner a «L’infedele», Gaucci, 72 anni, è stato più contenuto del solito, ma non ha fatto mancare diverse battutacce sul conto della ex fidanzata Elisabetta Tulliani, attuale compagna del presidente della Camera, con la quale ha in corso una sfida sanguinosa per la restituzione di beni che, secondo lui, le erano stati intestati «a titolo di prestito». In ballo ci sono venti milioni di euro. «Elisabetta - ha esordito Gaucci - l’ha voluto lei. Ci siamo lasciati, lei è andata con il nuovo compagno, io non ho detto nulla... Poi si è permessa di dire che il Supernalotto l’aveva vinto lei; invece, viceversa, l’ho vinto io e lei si è presa la metà. E’ una vergogna». Di qui tra i due una guerra senza quartiere. «Ho dato incarico ai miei avvocati di riprendere tutto quello che mi ha preso. Ma non rivoglio indietro niente. I beni devono andare al fisco».
Di Giancarlo Fini non vuole parlare se non per dirne bene. Dell’appartamento di Montecarlo, quando gli chiedono lumi, Gaucci dice: «Non so, non m’interesso...». L’unica cosa che gli preme è rientrare in possesso di case, gioielli, macchine e terreni. E di distruggere l’immagine di Elisabetta Tulliani. «Adesso io gli chiedo tutto quello che ha preso». «I Tulliani devono dimostrare con quali soldi hanno acquistato case e terreni». Ma perché tra loro ci sono stati sei anni di pace, gli chiede Gad Lerner, e poi quest’estate scoppia la guerra?. «L’ha voluto lei, dicendo una grossa bugia sul Superenalotto. Non io. E’ lei che ha tradito la mia fiducia. Le cose regalate non si richiedono indietro se ci si comporta bene».
Di Giancarlo Tulliani, Gaucci conserva l’impressione di «un ragazzo un po’ strano». Lui stesso pensa di essere stato raggirato da Tulliani jr. ai tempi della Viterbese, quando scomparvero nel nulla i fondi destinati agli ultras. «Certo, se qualcuno si appropria di certe cose... Non gli ho dato io il permesso di farlo».
Comunque Gaucci l’ha conosciuto bene nei sei anni di relazione con la sorella. «Un ragazzo protetto dai genitori, protetto dalla sorella... Ma tutta questa “cima” non la vedo».
L’affaire è ben lungi dall’acquietarsi, insomma. Il «Giornale» prosegue nella sua galleria di scoop: oggi vengono pubblicate alcune fotografie riprese all’interno della casa di Giancarlo Tulliani da cui si evincerebbe che la famosa cucina comperata da sua sorella Elisabetta al mobilificio Castellucci, alle porte di Roma, sarebbe effettivamente finita a Montecarlo.
I magistrati della procura di Roma, da parte loro, ribadiscono che non hanno alcuna intenzione di convocare il presidente della Camera. E «per ora» non è all’ordine del giorno la convocazione di Giancarlo Tulliani. Domani, chissà. Al centro dell’inchiesta penale resta la questione del prezzo all’atto della compravendita, se è stato congruo oppure no, e quindi la procura è ancora in attesa delle integrazioni richieste al Principato di Montecarlo. I magistrati aspettano di conoscere se le autorità fiscali del Principato accettarono senza sollevare obiezioni la valutazione di An (1 milione e ottocentomila euro, pari a 270 mila euro) all’atto della successione che nel 2000 ha permesso al partito d’incamerare la casa di boulevard Princesse Charlotte e poi all’atto della vendita nel 2008 (300 mila euro).
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