L. Col., Corriere della Sera 8/09/2010, 8 settembre 2010
IL COLOSSEO BRUCIA. MA PER ARTE
Per tre intere notti, dal 17 al 19 settembre, il Colosseo sarà avvolto dalle fiamme. «Coliseum on Fire» è il titolo di una video-installazione ideata dall’ artista danese Thyra Hilden e dall’ argentino Pio Diaz, che faranno bruciare l’ antico monumento in uno spettacolare incendio. Le fiamme, che coinvolgeranno una parte delle arcate, saranno, in realtà, una raffinata riproduzione affidata a proiettori. L’ installazione sarà visibile dal lato di via dei Fori Imperiali. «Il Colosseo - dice Gianni Mercurio che cura la performance insieme a Christina Clausen e a Rossella Rea - è il luogo ideale per un progetto "site specifico" sulla forza ambigua del fuoco che si lega all’ idea di rinascita e di rinnovamento». «Coliseum on Fire», promosso dal Ministero per i Beni culturali e dalla Soprintendenza speciale per i Beni archeologici, è parte di un lavoro più ampio, «City on Fire», a cui gli artisti Thyra Hilden e Pio Diaz si dedicano da alcuni anni, creando incendi virtuali presso monumenti, musei e chiese in tutta Europa. Lo scopo è promuovere un dialogo sul tema della fragilità e della transitorietà delle costruzioni realizzate dall’ uomo. L’ anfiteatro romano è il simbolo di una eredità culturale che persiste nel tempo. «Finché esisterà il Colosseo esisterà Roma; quando cadrà il Colosseo, cadrà Roma; ma quando cadrà Roma anche il Mondo cadrà», aveva scritto all’ inizio dell’ ottavo secolo Beda il Venerabile. L’ inferno simbolico che gli artisti mettono in scena ha l’ obiettivo di far riflettere sulle conseguenze della perdita della nostra eredità culturale. L. Col. Il fuoco, protagonista della performance di Hilden e Diaz al Colosseo, purifica e rigenera, consuma rapidamente per poi creare dalle ceneri nuovi presupposti. È un po’ l’ idea della «tabula rasa» già vagheggiata dalle avanguardie artistiche del primo ’ 900. Tra i primi a intuire le potenzialità del fuoco nella nuova arte, il francese Yves Klein che nel 1961 presentò a Krefeld una colonna di fuoco alta oltre tre metri, con il doppio intento di intervenire sul concetto di spazio e di guidare l’ osservatore verso un senso di purezza che per Klein era il fine ultimo dell’ arte. «Il Colosseo - riflette Rossella Rea, direttore del monumento - ha sempre svolto, sin dalla sua inaugurazione nell’ 80 d.C., un fondamentale ruolo politico, sociale, economico, in termini territoriali e d’ uso, alle epoche e alle vicende storiche. Se l’ architettura degli imperatori Flavi nella valle dell’ Anfiteatro è risultata, nei secoli, vincente, altrettanto si può affermare per la sua valenza ideologica e simbolica. Il monumento ha assunto, negli anni recenti, un ruolo chiave nel quadro della politica dei beni culturali e, più in generale, dell’ economia di Roma: meta obbligata del turismo di massa, è esso stesso la spia dell’ economia dell’ intera città e ha un ruolo condiviso su scala nazionale e internazionale con pochi altri luoghi d’ arte». L’ evento artistico, che ne simula l’ incendio, vuole rievocare il mito dell’ araba Fenice che risorge dalle proprie ceneri: ancora una volta il monumento è chiamato a svolgere il proprio ruolo di simbolo e di rinnovamento epocale.
(l. col.)