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 2010  settembre 26 Domenica calendario

YOKO ONO - HO SALVATO JHON DALLA FOLLIA


Il 9 ottobre John Lennon compirà 70 anni. Compirà, proprio così, non «avrebbe compiuto se fosse ancora vivo...». È corretto dire così dal momento che l’ex-Beatle vive attraverso la sua grande musica, come Elvis, Freddie Mercury, Michael Jackson e come poche altre stelle del pop-rock sopravvissute alla loro morte fisica. Yoko Ono, l’amata seconda moglie giapponese che, a 77 anni, rappresenta ancora la proiezione spazio-temporale di quello che è stato John, ha dato il via a un’operazione discografica che rende ancor più eterna l’opera del marito. Ha voluto ricordare i 70 anni dalla nascita di Lennon - che quest’anno coincidono con i 30 dalla sua scomparsa, avvenuta l’8 dicembre del 1980 per mano di Mark Chapman, un pazzo omicida - come si addice a un vero intellettuale de lventesimo secolo: con la Emi, la signora Ono ha realizzato il greatest-hits “PowerTo The People” e l’antologico cofanetto “Gimme some truth”, contenente tutti gli album incisi da Lennon dopo lo scioglimento dei Beatles, cioè tra il 1970 e l’80, e qui rimasterizzati. C’è anche l’ultimo, “Double fantasy”,quello uscito pochi giorni dopo l’assassinio di Lennon sulla cui cover John e lamoglie si baciano teneramente. Ce neparla la stessa Yoko, incredibile icona di un passato ruggente e di un’epoca leg-gendaria della musica.
Signora Lennon, cosa ha provocato nel suo intimo rimettere le mani nei dischi di John solista?
«Un’emozione incredibile. Lui non c’è più da 30 anni ma è come se fosse sempre presente lì, accanto a me. Abbiamo r imasterizzato 121 canzoni ma, oltre alle doti artistiche, mi hanno colpito soprattutto i testi. Così pieni di umanità e così attuali. Pensate soltanto al verso: immaginate un mondo che viva in pace...».
All’epoca dei Beatles lei venne additata come una delle cause della fine del gruppo. I fans dissero: Yoko si è portata viaJ ohn.
«Mi fa sorridere che si parli ancora di me in questo senso. Ricordo la prima volta che incontrai John, nel 1966, in una galleria d’arte dove esponevo le mie opere d’avanguardia. Era incuriosito dall’esposizione e gli regalai il libro di poesie “Grape fruit”. In quei giorni voleva fuggire dalla follia dei Beatles. Eravamo entrambi in un momento difficile della nostra vita anche se lui era l’artista più famoso del mondo. Semplicemente ci innamorammo e a qualcuno non è mai andato giù».
Nei dodici anni di vita in comune avete posato nudi su una copertina di un disco (“Two virgins”), avete fatto campagne per la pace, avete lanciato la moda dei bed-in, vi siete lasciati e ripresi, siete stati la coppia più “in” del mondo della musica. Quando avete raggiunto il vostro top?
«Quando è nato nostro figlio Sean. Avevo 42 anni e venne alla luce il giorno del compleanno di John, il 9 ottobre. Lui era al settimo cielo».
Perché ha titolato questa ripubblicazione in digipack “Gimme some truth”, che significa: datemi un po’ di verità?
«Perché è quello che John ha semprechiesto durante la sua attività di artista euomo impegnato. Era onesto e puro. Lodevono sapere i più giovani che si avvi-cinano alla sua opera».
C’è molto del mondo dei Beatles in questi dischi, a parte Paul McCartney, il partner storico di Lennon con il quale lei ha avuto qualche frizione in passato...
«Abbiamo rimasterizzato tutto insieme a George Martin, il produttore dei Beatles, e a un gruppo di tecnici del suono che fa capo ad Allan Rouse. Abbiamo lavorato negli studi dei Beatles, ad Abbey Road, e nella factory Avatar di New York. La cittàdi cui John era follemente innamorato, lacittà che lo ha ucciso».
Difficoltà maggiori nel parametrarequella musica incisa nel 1970 a oggi?
«Quasi nessuna. Ho riscoperto i sorprendenti vocalizzi di John. La tecnologia ha fatto passi così da gigante che, al contrario, ho voluto utilizzare nuove tecniche per dare forma a queste incredibili canzoni e rendere la voce di John la più essenziale possibile. Abbiamo anche eliminato alcune partiture strumentali, ora il potere di queste canzoni e della voce di John brilla di nuova luce».