Antonio Cianciullo, la Repubblica 27/9/2010, 27 settembre 2010
UN ANNO DA RECORD PER IL FOTOVOLTAICO
Il 2010 è stato un altro anno di crescita velocissima per il fotovoltaico. E’ probabile che quando si andranno a fare i bilanci definitivi si scoprirà che i numeri sono raddoppiati rispetto al 2009. Il che vuol dire una potenza di 15 gigawatt, dieci volte più dei valori registrati nel 2005: merito soprattutto della Germania, che è riuscita a governare la riduzione degli incentivi in modo da mantenere viva la domanda.
«Nel 2011 è probabile che il mercato tedesco si stabilizzerà su livelli molto alti, ma non così alti come quelli del 2010», prevede Gianni Silvestrini, direttore scientifico del Kyoto Club. «Si andrà dunque verso uno scenario più articolato, con parecchi paesi che occuperanno un ruolo importante nel settore: Stati Uniti, Cina, Giappone, Francia, Gran Bretagna e Canada. La progressiva riduzione degli incentivi sarà compensata da un miglioramento tecnologico e da una diminuzione dei prezzi legata all’espansione della tecnologia».
In Italia il 2010 dovrebbe chiudersi con un buon bilancio per il fotovoltaico dopo l’ottima perfomance del 2009 (seconda posizione mondiale per le nuove installazioni). E anche le prospettive sono interessanti: il nuovo conto energia prevede una diminuzione contenuta degli incentivi (meno 1030 per cento nel 2011, meno 6 per cento negli anni successivi) che non dovrebbe creare problemi allo sviluppo del solare. Il vero nodo è capire quanta quota del nuovo mercato riusciranno a conquistare le aziende italiane, penalizzate dalle incertezze governative sul fronte delle rinnovabili e dalle crescenti resistenze ai nuovi impianti legate anch’esse a un deficit di guida politica, cioè al ritardo nella definizione delle linee guida.
Colmato questo ritardo proprio nei giorni scorsi, si dovrebbe ora procedere con maggiore facilità e le industrie guardano con attenzione alle possibilità di espansione. In questa direzione va ad esempio 9REN, il gruppo italo spagnolo che ha attualmente 22 cantieri aperti per un totale di circa 40 megawatt di impianti fotovoltaici, tra cui il parcheggio fotovoltaico più grande d’Italia in costruzione a Pesaro (2,2 megawatt su una superficie di 2,4 ettari). Interessante è poi la scelta di 9Ren di coniugare agricoltura, attività sociale e fotovoltaico: a Lanuvio, in provincia di Roma, ha dedicato 2 dei 17 ettari di terreno destinati all’impianto fotovoltaico di Bellavista per lo sviluppo di un progetto agricolo di permacultura, una tecnica di agricoltura biologica sorta in Australia che mira alla salvaguardia delle varietà autoctone del paese e all’armonizzazione di attività produttive e paesaggio. L’impianto è gestito da una cooperativa sociale locale.
In altri due impianti fotovoltaici, uno nel Lazio e l’altro in Puglia, 9REN creerà due progetti pilota dividendo il terreno in aree diverse: in ogni area si sperimenteranno differenti colture e metodologie di trattamento diversificate per verificare l’andamento della composizione organica del terreno nel tempo. La soluzione che dai dati rilevati risulterà migliore dal punto di vista della ricchezza del suolo sarà adottata su tutti gli impianti di quel territorio.
Un’altra azienda che è scesa in campo sul terreno del solare è Iren Rinnovabili, nata nel luglio scorso dalla fusione tra Iride ed Enìa e caratterizzata dalla scelta di una produzione energetica ecofriendly e dall’impegno nel settore educativo. In Emilia ha installato pannelli fotovoltaici sui tetti di alcune scuole elementari che, per caratteristiche legate all’esposizione, risultano particolarmente adatte all’applicazione della tecnologia solare. Gli impianti, da 20 chilowatt, consentono alle scuole di usufruire dell’energia elettrica prodotta e istantaneamente consumata a costo zero con un beneficio che, a seconda delle esigenze e delle caratteristiche dell’edificio scolastico, produce una diminuzione della bolletta elettrica che va dal 30 al 50 per cento. Per questa operazione Iren Rinnovabili ha investito 1,8 milioni di euro fornendo energia a 24 scuole e producendo uno spettacolo teatrale intitolato "Alla carica".
Anche sul fronte istituzionale c’è da registrare la crescita di interesse da parte di molte amministrazioni. La Provincia di Siena, la prima in Italia che si è data come obiettivo diventare carbon free entro il 2015, sta spingendo in questa direzione con la creazione del Polo Energie rinnovabili e Risparmio energetico e con programmi di incentivazione delle rinnovabili. Il primo di questi progetti a partire è stato il rilancio della mobilità sostenibile usando gli autobus a girasole, un esempio di filiera corta che riduce del 40 per cento, rispetto al gasolio, le emissioni di ossido di carbonio. Il progetto costa 376 mila euro, interessa 150 ettari e coinvolge 5 aziende locali: garantirà biocarburante, in miscela al 25 per cento, per muovere 10 tra autobus e mezzi per la raccolta dei rifiuti.
L’altra amministrazione ad aver ottenuto importanti riconoscimenti in questo settore è la Puglia che ha vinto il Premio Solare Europeo 2010 (sarà consegnato a Berlino il prossimo dicembre) per i successi sul fronte delle rinnovabili che le hanno permesso di avvicinarsi sempre di più al traguardo indicato dal protocollo di Kyoto. Infatti genera più di un quarto (il 27,1 per cento) dell’energia eolica nazionale, è al primo posto per l’energia da fotovoltaico e in testa alla classifica per l’energia dall’insieme di biomasse, rifiuti solidi urbani biodegradabili, biogas e bioliquidi. Tra le motivazioni del premio c’è anche l’articolazione del sistema normativo regionale che ha stabilito il no alle centrali nucleari e il sì ai vari tipi di rinnovabili e a sistemi avanzati di efficienza energetica nel settore domestico (con una forte incentivazione delle migliorie adottate dai privati).