Fosca Bincher, Libero 26/9/2010, 26 settembre 2010
UN ILLUSIONISTA PER FLI «TULLIANI NON C’ENTRA MA NON VI DICO DI PIU’
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Premessa: conosco Renato Ellero, l’uomo del giorno, da 15 anni. …». Lui, l’avvocato penalista vicentino protagonista ieri del colpo di scena sulla casa di Montecarlo, fu eletto in Senato con la Lega nel 1994. Se ne andò dopo pochi mesi, quando Umberto Bossi tolse la fiducia a Berlusconi. Fondò la Lega italiana federalista e per un po’si ritagliò il ruolo di pontiere fra Berluconi e Dini. Noi giornalisti quando eravamo in cerca di un’intervista frizzante bussavamo alla sua porta. Non deludeva mai. Sparacchiava accuse gravissime, e non faceva mai un nome. Come quella volta che mi disse che avevano tentato di comprarlo. Chi? «Qualcunoche si muoveva in sintonia con il Quirinale». Ma il nome? «Volessi farlo, finirei in prima pagina su tutti i giornali». Lo faccia. «No, meglio di no». Ieri mi è sembrato di rivederelo stesso film. Ha rivelato di avere un cliente che gli ha mostrato le azioni della famosa Timara, proprietaria della casa di Montecarlo. Ma nomi, no, non ne può fare. E nemmeno mostrare le azioni che «chissà se ha ancora oggi: non lo so». L’ho chiamato a casa sua. Era assediato da mille telefonate di colleghi: «Bechis, sì. Mi ricordo di lei. Ma abbia pazienza, qui è un caos, non ho manco mangiato,nemmeno fatto pipì, Me la fa fare? Mi richiama fra dieci minuti?». D’accordo. E invece dieci minuti dopo squilla il mio telefonino. È lui, l’uomo del giorno.
Ellero: Chi è?
Come chi è? Mi sta chiamando lei. Sono Bechis di Libero...
«Ah, Bechis! Qui è tutto un caos, sto richiamando i numeri che mi hanno chiamato oggi…».
Allora fa prima a prendere le pagi-ne bianche e cominciare con la A…
«Lei scherza, ma qui mia moglie è incazzata. Io sono sempre regolare come un orologio svizzero, a pranzo a quell’ora… Oggi è saltato tutto».
ùBeh,certo, se lei crea quelche terremoto, poi non può lamentarsi…
«Ma io ho fatto un comunicato, ho spiegato tutto. Pensavo fosse chia-ro…».
No, non ha chiarito proprio nulla. Lei ha detto che un suo cliente si è presentato da lei facendole vederele azioni al portatore. Quando è ac-caduto?
«Mercoledì».
E quel signore l’aveva mai visto pri-ma?
«Certo, era un mio cliente...».
Da dieci anni come si dice?
«Sì, più o meno… Adesso non miricordo bene, ma lo conosco daunpo’…».
Scusi, ma lei non fa il penalista? Ilsuo cliente aveva qualche guaiogiudiziario?
«Io sono specialista in penale ma anche in penale societario. Hofatto un fracco di processi di tangentopoli, uno famoso perché mi mangiai il giudice. Lo attaccai da tutte le parti finchè non andò via…».
Torniamo al suo cliente. Lo sa che perfino i finiani sono scettici su questa storia?
«Mah…È che io darei anche volentieri una mano a Fini. Ma non posso. Qui non è Renato Ellero in campo, ma l’avvocato Ellero. Io posso anchesapere delle cose che lopossono agevolare. Ma io devo dire solo le cose che il mio cliente mi auto-rizza a dire… Se lei mi dice che il mio cliente conosce Fini, le rispondo che non conosce né lui né laTulliani».
Conosce Giancarlo Tulliani?
«Può darsi che lo conosca come nome…»....
certo, gli ha affittato casa…
«Non è stato certo il mio cliente ad affittargliela. Non lui personalmente, voglio dire. Però può darsi che sappia che ha un inquilino lì. Di sicuro non l’ha mai visto né sentito. Questo posso dire…
Lei può escludere che il suo cliente abbia oggi- come dice- quelle azioni al portatore, però le abbia comprate poco tempo fa da altri?
«No. Io posso dire che le aveva ieri sera. le aveva mercoledì. Oggi nonl’ho sentito. Queste azioni sono al portatore, può anche averle cedute…».
Quindi potrebbe averle acquistate quando quell’appartamento era già affittato a Tulliani…
«Ma quell’appartamento non è stato comprato inizialmente da questa società, la Timara. È stato comprato da un’altra società…».
Sì, era la Printemps. Ma amministratori, sede sociale, luogo e giorno della fondazione sono identici. Il suo cliente ne ha una sola delle due?
«Non posso escludere che il miocliente le abbia tutte e due. Non loso. Lei sa che laggiù comprano società come fossero acqua fresca..Costano niente, sono elementi locali che le fanno in quantità industriale e poi si mettono lì a vender-le…Ilproblema è un altro.Vo itutti volete sapere di Fini e Tulliani. Al mio cliente non gliene frega niente. Mercoledì occasionalmente mi ha fatto vedere quelle azioni mentre parlavamo di un’altra vicenda…».
Perché il suo cliente ha attività inItalia?
«Dappertutto, le ha dappertutto. Ma non posso dirle di più se no lo espongo a conseguenze…».
…ma deve convincere il suo cliente a dire qualcosa di più. In Italia questa è diventata una questione di Stato…«ma lo è diventata perché siamo uno Stato poco serio che va dietro a queste cazzate…».
Non solo in Italia è importante verificare se un leader politico dice bugie o il vero…
«Se Fini ha detto di non conoscere il proprietario di Timara, non ha mentito. Non conosce il mio cliente. Lo so per certo…
Ma non sappiamo se all’epoca della vendita il proprietario della società fosse il suo cliente. Magari il pro-prietario era Tulliani che poi ha venduto a lui…
«Ma non lo so…».
Può escluderlo?«Dire lo escludo, no. Ma lo escluderei. Non ho parlato di questo con il mio cliente. Ma la sensazione è che lui non avesse la società da qualche giorno… Ne abbiamo parlato così, per modo di dire, discutendo seTulliani era paraculo o non era pa-raculo…».
Ah, che bella discussione. E cheavete sentenziato?
«No, dicevo così per dire… Può es-sere che Tulliani sia andato a pro-porsi. Ma non con il mio cliente. Glielo dico io che il mio cliente non tratta con un Tulliani. Sarà andato da uno a proporre, quello avrà valutato, ne avrà parlato con un altro e quell’altro l’avrà detto al mio cliente. Lui non ha mica tempo da perdere per una stronzata così…».
Scusi e per fare quella che lei chiama una “stronzata” il suo cliente è andato ad aprire due società a San-a Lucia per comprare una casa a Montecarlo?
«Io non lo so, ma credo che il mio cliente abbia il bagagliaio pieno di società off shore… Bechis, lei ha fatto giornalismo economico, queste cose le sa perfettamente…»
…ma veramente no…
«Lo sa che questi qui si comprano decine di offshore e manco sanno di averle».
Scusi, ma il suo cliente che non perde tempo con queste cose e mancosa perché ne ha decine, viene a trovarla e guarda caso in tasca ha proprio le azioni della Timara. Come faccio a crederle?
«Ma non le aveva in tasca. In unacartellina».
E che le aveva a fare?
«E che ne so io? Magari prima era andato in banca per un prestito o dal commercialista per la dichiarazione dei redditi...».
Ma non è residente all’estero? Mica deve fare la dichiarazione dei redditi in Italia…
«Ah, non lo so questo se la residenza vera è qui o là… Io non lo so en on voglio saperlo. Io gli faccio solo da consulente. Quando lui faun’operazione finanziaria gli dico: guarda che con questo vai dentro, con questo no. Poi lui è libero di fa-re anche quello con cui va in carcere. Ma io glielo ho detto prima…».
E questo signore che vive all’estero forse sì forse no, non è veneto, che viene a fare da lei a Vicenza?
«Sono il suo avvocato…».
Ma lei ha lo studio a Vicenza…«
Ma opero ovunque. Ho lavorato anche con una grossa multinazionale di cui non posso farle il nome...».
…naturalmente. Mai nomi!
«Ah, io mica ho bisogno di pubblicità. E’ come quando si va in un ristorante dalle parti di un lago sopra Belluno…».
Quale ristorante?«Non faccio il nome…».
Ci avrei giurato...«È un ristorante rinomato, si paga 3-400 euro a testa...».
Roba da offshore!«Di solito ci si va con l’amante…»
....niente nomi?
…è noto in tutto il mondo. Ma è noto a pochi, perché pochi possono spendere così. A me non piace, perché ti danno quelle porzioni da mezze seghe... Io preferisco cibo da camionisti…
Scusi, ma che c’entra allora il risto-rante?
«È come le off shore…».
Ah, se lo dice lei. Mi parli del suo cliente. Perché l’ha chiamata venerdì sera chiedendole di rivelare che lui è il proprietario di Timara?
«Perché si è incazzato dopo ch eaveva sentito il ministro di Santa Lucia che rivelava il nome…I
l ministro ha rivelato il nome di Tulliani, non quello del suo cliente. Se è vero quello che dice lei, dovrebbe essere felice: il suo anonimato è stato protetto…
«Ma non doveva fare nessun nome. Il mio cliente si sarebbe incazzato anche se il ministro avesse detto : “il proprietario è Bechis!”. È la regola ferrea di Santa Lucia (io dicevo: che l’inverno porta via…Ma il mio cliente mi ha detto che non si dice all’italiana. Si pronuncia Lusìa, non Lucìa, e la rima nonviene più). Un governo non può sparare nomi alla cazzo di cane. Ci sono regole nei paradisi fiscali. Sen o vadano a pascolare capre…
Senta Ellero, è vero che stamattina è venuto a trovarla il finiano Conte?
«Sì, ma con molta discrezione, per-ché voleva sapere di più. Gli ho of-ferto un aperitivo, ma non gli ho dato nessuna notizia. Non posso».
Ma adesso deve convincere questo cliente a mostrare in pubblico queste azioni al portatore…«Se lei pensa che io abbia tempo dap erdere per queste cazzate, si sbaglia. Se lui vuole darmele, me le dà. Se non vuole non me le dà».
Ma noi se non vediamo, non crediamo…
«Questo è un problema vostro. Lui mi ha chiesto di fare così e io così ho fatto. Oggi non si è fatto sentire, quindi significa che ha ottenuto l’effetto che voleva ottenere. Non cisarà altro».