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 2010  settembre 27 Lunedì calendario

IN FONDO AL MARE O SUL GHIACCIAIO PERENNE ECCO I DIECI ALBERGHI DELLA SOLITUDINE

«Non c´era nessuno». È il mantra del vacanziere anticonformista, quello che sogna di tornare dalle ferie annunciando ad amici e colleghi di averle trascorse in un luogo incontaminato, remoto, esclusivo, immerso nella quiete assoluta e fuori dalla portata delle agenzie di viaggi. Non è facile trovare mete simili, nell´era del turismo di massa e della globalizzazione. Ma sforzandosi, e in qualche caso mettendo mano al portafoglio, è ancora possibile scappare via dalla pazza folla.
Fiordi novergesi? Forse, un tempo, ma ormai le crociere sono arrivate anche lì. Isole sperdute? Ne sono rimaste poche, sono state quasi tutte scoperte, invase e addomesticate. Eppure la rivista economica Forbes, solitamente specializzata in classifiche sulle aziende o i personaggi più ricchi del pianeta, stila una insolita graduatoria degli alberghi più solitari del mondo. Dieci hotel che resistono all´offensiva del turismo massificato. Dieci rifugi dagli schiamazzi, dai telefonini, da gelaterie e pizzerie. Alcuni non sono alberghi come tutti gli altri: per andarci occorre calarsi sotto terra, tuffarsi sotto il mare o inerpicarsi su per un ghiacciaio perenne. Sono tutti così lontani da centri abitati e civiltà che bisogna prendere svariati mezzi di trasporto per raggiungerli: aerei, navi, elicotteri. E naturalmente c´è il rischio che un giorno o l´altro paghino il loro splendido isolamento con una situazione economica insostenibile e siano costretti a chiudere. Per cui, se volete passarci la notte, conviene sbrigarsi, finchè mantengono il delicato equilibro fra troppi e troppo pochi visitatori.
In testa all´elenco c´è il Bloomfield Lodge di Cairns, nella foresta tropicale dell´Australia: ci si arriva soltanto noleggiando un aereo da turismo e poi risalendo un fiume con una piccola imbarcazione. Il secondo posto va al Winterlake dell´Alaska: si atterra sul lago che gli dà nome. Al terzo il Kokopelli´s Cave di Farmington: è un complesso di caverne nel New Mexico, l´ingresso è a ventun metri sotto il livello del suolo. Per raggiungere il quarto albergo della lista, Jules Underground Lodge, in Florida, bisogna essere provetti subacquei perché è situato a otto metri di profondità, sotto l´Atlantico. Poi seguono un cottage sulla sommità delle Ande, l´Andean Cottage, in Perù, un bungalow piantato nelle acque delle Maldive, il Beach House di Manafaru, un isolotto delle Seychelles, il Desroches Island Resort. In ottava posizione compare l´Arctic Hotel, in Groenlandia, unico albergo all´interno del circolo polare artico. Al nono posto, un albergo nelle isole Grenadine, il Petit St. Vincent Resort, ai Caraibi. E al decimo un lodge nelle Highland scozzesi, il Garvault Hotel, in Gran Bretagna.
La classifica degli hotel più remoti ne comprende di molto costosi, come il Winterlake dell´Alaska, dove una stanza costa circa 1000 euro al giorno. Ma ve ne sono anche di economici, come il Garvault in Scozia, dove si spendono soltanto 75 euro a testa per dormire e mangiare a mezza pensione: è in un´area così selvaggia che rimane completamente isolato per settimane a causa delle neve d´inverno, quando possono passare anche tre mesi senza che arrivi anche un solo visitatore.
Non sorprendentemente, la "top ten" di Forbes non contiene neppure un albergo italiano. In compenso, non dubitate: arriveranno frotte di italiani, molto presto, anche nei dieci alberghi più isolati del pianeta.