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 2010  settembre 27 Lunedì calendario

GRILLO: FAREMO ELEGGERE 20 RAGAZZI IN PARLAMENTO - CESENA - I

«rivoluzionari» Cinquestelle a un clic dal Parlamento: «Sceglieremo dieci, venti ragazzi di trent´anni da eleggere». I «morti» della politica a un soffio dall´estinzione: «I partiti sono polvere e oggi, pfff, li abbiamo spazzati via». Tra ebbrezza e stanchezza di due giorni campali, di numeri stellari da strillare (180 mila presenze fisiche e 4 milioni di contatti Web), la Woodstock romagnola di Beppe Grillo lancia un movimento nazionale, non più qualche lista tra i campanili; e lancia lui tremila metri sopra il cielo. Ha il fiatone scendendo dal palco dopo essersi sgolato in un rhythm´n´blues, e aver annunciato che il suo celebre blog si sdoppia dando vita a una «piattaforma» che da oggi raccoglie proposte, adesioni, nomi per la grande battaglia ormai decisa: le elezioni politiche. «Clic, ognuno vale uno, democrazia della Rete, un partito senza sede e senza capibastone», è il modello del Wiki-partito sperimentato alle comunali che si gonfia, parte la sfida al «Paese dell´Incontrario», quello dove, elenca Grillo all´imbrunire in un crescendo di tifo, «l´opposizione è governativa, i ministri secessionisti, le proposte sono chiamate proteste, le guerre missioni di pace, esibire il tricolore è una provocazione e i prescritti per mafia sono senatori». Legge un testo che parla di un «governo caduto nelle mani di qualche potente», è Catilina, «fatto fuori da Cicerone che lo accusò di essere un depravato, c´era già Feltri a quel tempo».
Dall´Italia rovesciata qualcuno comincia a preoccuparsi. Un emergente del Pd, Pippo Civati, gira tra la folla e annusa «toni bossiani», da Roma Ignazio Marino invita il suo partito a «parlare con i grillini», ma Grillo ha già alzato il muro: «Non fatevi contaminare dai morti», ammonisce, «hanno paura di voi, vi tireranno per la giacca da destra e da sinistra per fare alleanze, ma noi le alleanze le facciamo solo coi comitati dei cittadini». Soli e felici: «Noi siamo rivoluzionari, altro che cognati». Dall´altra parte ci sono solo i professionisti della politica, «anzi i mantenuti dalla politica: cari Fassino D´Alema Chiamparino Bossi Maroni, da quarant´anni vi abbiamo sulle spalle, fate un´esperienza straordinaria, andate a lavorare. Basta partiti», la platea esplode, «è così semplice: basta partiti!».
«Non mi devo scaldare», si sgrida poi da solo "Beppe", il profeta che si fa chiamare per nome. In fondo ha deciso di virare la cifra morale al MoVimento, dalla rabbia alla virtù e al vitalismo: nel «programma bellissimo» ecologia e sostenibilità, diritto a Internet «dalla nascita» e «diritto alla felicità», ma anche bandiere della sinistra: «gli operai sono partigiani, non sanno mai se tornano vivi». Volontari raccolgono cicche e bicchieri, «guarda che roba, neanche una carta in terra, ne ho buttate io sennò non ci crede nessuno, ci portano portafogli smarriti coi soldi dentro, bevono chinotti e yogurt al mirtillo, staremo mica diventando Cl…». No, è il partito castigapartiti, virtuoso e incontrollabile: «Siamo nati un 4 ottobre come san Francesco, il pazzo di Dio, e noi siamo i pazzi della democrazia».