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 2010  settembre 27 Lunedì calendario

I VERTICI DI UNICREDIT DIVISI SULLE NOMINE - MILANO - È

ancora fumata nera per il nuovo vertice di Unicredit. Dopo un´altra giornata di febbrili consultazioni tra i soci del gruppo bancario, il presidente Dieter Rampl non sembra avere ancora la soluzione in mano. E, anzi, si registrano alcune diversità di vedute non banali tra i protagonisti della vicenda.
Due cose sembrano assodate a questo punto: tutti i soci a parole si dichiarano propensi a una scelta che preservi la stabilità della banca e la continuità con l´operato di Alessandro Profumo; di conseguenza, l´uomo che più di altri può garantire questi due aspetti è Roberto Nicastro, l´attuale vice-ceo con la responsabilità del mercato retail in Italia. Dunque, se prenderà corpo l´ipotesi di sostituire Profumo con un amministratore delegato e un direttore generale, una delle due caselle sarà ricoperta da Nicastro mentre sulla seconda permane un´area di incertezza. Andrea Orcel, il banchiere d´affari attualmente in carica alla Merrill Lynch, uomo dalle relazioni ad altissimo livello, rimane il candidato principale a ricoprire la carica di ad, ma non ha ancora superato tutti gli ostacoli. In primo luogo perché è considerato molto vicino al presidente della Fondazione CariVerona Paolo Biasi, di cui ha curato quasi tutte le operazioni. E poi perché è visto come un banchiere da bolla speculativa, cioè uno che si è arricchito concludendo mega operazioni quando i mercati e il denaro facile erano ai massimi. Non certo un manager che può proporre un ridimensionamento dell´attivo di bilancio di Unicredit come da due anni a questa parte chiedono i principali investitori di piazza Cordusio.
Infine qualche dubbio su Orcel deriva dal fatto che nel 2008 ha percepito un bonus da 33,6 milioni di dollari e la Merrill Lynch non lo ha spiegato nei dettagli, proprio nell´anno in cui la banca d´affari è stata salvata dalla bancarotta ad opera di Bank of America. Sul caso in questione, tra l´altro, è in corso un´inchiesta della Sec (l´authority che vigila sui mercati Usa) su richiesta del procuratore di New York, Cuomo. E ancora, l´arrivo di Orcel andrebbe a rinfoltire la pattuglia di ex Merrill Lynch già presente in Unicredit, che annovera Sergio Ermotti, capo dell´investment banking, Edoardo Spezzotti, capo della filiale di New York, Nadin Farouk, a capo della vigilanza interna.
Se il nome di Orcel dovesse essere accantonato i soci tedeschi con Rampl in testa potrebbero uscire allo scoperto con la candidatura di Enrico Tomaso Cucchiani, presidente di Allianz Italia, azionista di Unicredit con il 2%. In ogni caso non risulta convocato alcun comitato nomine da parte di Rampl che sta cercando di tirare le fila della complessa situazione per arrivare con il ticket giusto al cda di giovedi a Varsavia. Anche se le procedure, nel caso della governance Unicredit, fanno acqua da tutte la parti ed è stata oggetto di osservazioni critiche da parte dei consiglieri indipendenti cui il presidente dovrà rispondere.