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 2010  settembre 27 Lunedì calendario

Tutti gli intrighi di Mr Walfenzao l’uomo che porta dritto al cognato - Da un lato «fonte» (del go­verno di Saint Lucia), dall’al­tro «ponte» (tra gli affari del gruppo Atlantis e la compra­vendita monegasca)

Tutti gli intrighi di Mr Walfenzao l’uomo che porta dritto al cognato - Da un lato «fonte» (del go­verno di Saint Lucia), dall’al­tro «ponte» (tra gli affari del gruppo Atlantis e la compra­vendita monegasca). Nel suo messaggio video, Gianfranco Fini ha citato il cognato, Gian­carlo Tulliani, e il tesoriere «galantuomo» Francesco Pontone. Ma dei protagonisti off-shore dell’ affaire immobi­liare ha fatto un nome che ha un ruolo centrale in tutta la vi­cenda: quello di James Wal­fenzao. Un accenno quasi casuale, riferito al rogito dell’11 luglio 2008, quando An vendette per appena 300mila euro la casa di boulevard Princesse Charlotte a Printemps. E Wal­fenzao, quel giorno, firmò proprio come rappresentan­te dell’acquirente. Ma dalla diffusione della lettera del governo di Saint Lucia che individua in Tullia­ni il «beneficiario effettivo» di Timara, è emerso un nuovo sorprendente ruolo di Wal­fenzao, che di parti in questa lunga storia ne aveva già in­terpretate tante. La missiva, infatti, indica proprio in Wal­fenzao la «fonte» delle indagi­ni preliminari. L’uomo al cui indirizzo monegasco Gian­carlo Tulliani ha domiciliato le bollette della luce, dun­que, è anche quello che, su pressione delle autorità della nazione insulare, ha indicato nel «cognato» di Fini il pro­prietario di fatto delle fiducia­rie off-shore e, quindi, della casa nel Principato. L’uomo citato da Fini è dun­que quello a cui il dipartimen­to delle Finanze di Saint Lu­cia, guidato da Isaac An­thony, e su input del primo ministro Stephenson King, chiede lumi sulla vicenda. E Walfenzao risponde, «in rela­zione agli obblighi degli agen­ti registrati a Saint Lucia», in quanto rappresentante della Corpag Service Usa. La lette­ra lo spiega esplicitamente: «I corrispondenti, tramite Walfenzao hanno risposto di aver fatto un’indagine sulla vicenda e ordinato una visita a Monaco al notaio Paul-Louis Aureglia (...) per deter­minare perché il prezzo di vendita fu così basso rispetto al prezzo di mercato dell’im­mobile all’epoca». E sono sempre i documenti forniti dai «corrispondenti» della Corpag, dunque da Walfen­zao, che hanno reso possibile alle autorità di Saint Lucia ac­certare sia che Tulliani era il «beneficiario effettivo» della Timara, sia che il «cognato» si era avvalso dei servizi della Jason Sam di Montecarlo (la società di Tony Izelaar e Suzi Beach, gli altri consulenti fi­nanziari protagonisti dell’af­faire) e della Corpag Usa di Walfenzao. Ma dai registri di Saint Lu­cia, Walfenzao risulta anche come «contact» della Corpag locale, quella che ha sede in Manoel street, 10, nello stu­dio legale di Michael Gor­don. Al cui indirizzo, tra l’al­tro, risultano le sedi legali di tutte le fiduciarie off-shore che si sono rimbalzate la pro­prietà della casa che An eredi­tò da Anna Maria Colleoni: Printemps, Timara, Janom Partners e Jaman Directors. Walfenzao è dunque «presen­te » a Saint Lucia, dove è tra i riferimenti della Corporate Agent Saint Lucia ltd. È pre­sente negli Usa, come corri­spondente della Corpag di Miami, al 999 di Brickell Ave­nue. Ma come è noto è anche a Montecarlo, dove abita con la moglie in avenue Princes­se Grace, a un solo portone di distanza dalla sede della Ja­son Sam. Una quasi ubiquità anche più impressionante, considerando che Walfen­zao controlla, per conto del­l’imprenditore italiano di gio­co autorizzato (in Italia) e ca­sinò (ai Caraibi) Francesco Corallo, la Uk Atlantis Hol­ding Plc, una delle società del gruppo. Ed è qui che, incrociando la struttura societaria del grup­po Atlantis con quanto scrit­to nella lettera del governo di Saint Lucia, vien fuori un link piuttosto clamoroso proprio con l’ affaire di Montecarlo. Perché Walfenzao controlla la Uk Atlantis attraverso due società – la Corporate Mana­gement St. Lucia ltd e la Cor­porate Management Nomi­nees, inc – che la missiva del ministro della Giustizia Fran­cis cita come società che con­trollano Printemps e Timara, e che detengono le azioni del­la Jaman directors, una delle altre off-shore . E le due socie­tà legate ad Atlantis, secondo la lettera, «agivano su ordi­ne » sia di Walfenzao che di Izelaar. Dunque, c’è un lega­me diretto tra la compraven­dita della casa di Montecarlo e il gruppo di Corallo. Vicino all’ex An, tanto che Amedeo Laboccetta, già parlamenta­re del partito di Fini (e ora nel Pdl) ed ex rappresentante per l’Italia della Atlantis Wor­ld di Corallo, portò al ristoran­te del casinò Beach Plaza di Saint Marteen anche Gian­franco Fini, nel 2004, per una cena a cui partecipò anche Checchino Proietti, braccio destro del presidente della Camera. E uomo che, per la procura di Potenza che inda­gò sulla vicenda (la Corte dei Conti constatò un ammanco nelle casse dell’erario di oltre 31 miliardi di euro), si spese con i monopoli italiani per evitare che l’Atlantis perdes­se la licenza per il gioco legale in Italia. Solo coincidenze? Nel frattempo, proprio sul­l’entourage finanziario di Walfenzao, preannuncia no­vità clamorose l’editore de l’ Avanti ,Walter Lavitola,l’uo­mo etichettato da Bocchino come «faccendiere» e dal de­putato finiano ritenuto l’ispi­ratore della divulgazione del­la lettera del ministro della giustizia di Santa Lucia. Lavi­tola, che ha respinto accuse e insinuazioni, ribadisce di es­sersi occupato solo marginal­mente dell’ affaire di Monte­carlo perché impegnato su una connection di più largo respiro tra l’Italia e il Sudame­rica. «Cercando riscontri per quest’altra storia d’interesse giornalistico – ha detto – so­no incappato in un collega free lance che mi ha mostrato una mail che ritengo di massi­ma­importanza per questa vi­cenda. All’epoca non ci ho fat­to troppo conto ma oggi, do­po quel che è successo, gior­n­alisticamente sono molto in­teressato a recuperarla». La mail, sempre secondo Lavito­la, farebbe luce sul proprieta­rio della società che acquistò da An l’appartamento mone­gasco. «La mail è stata passa­ta a questo giornalista da una persona a cui era stata fatta un’intervista e che,per prova­re che quel che diceva era ve­ro, gli aveva mostrato la lette­ra inviata via internet. In que­sta mail il gestore di una socie­tà che stava a Montecarlo di­ceva all’agente concessiona­rio delle società a Santa Lu­cia, che è un alto magistrato, che in Italia era in corso uno scontro molto duro tra Fini e Berlusconi basato sulla pro­prietà di un immobile di una delle due società, scriveva, «da me gestite». In merito a questo dettaglio, proseguiva la mail, si sarebbe fatto riferi­mento a Tulliani e alla deci­sione eventuale di rescinde­re l’incarico a seguito della «pubblicità negativa relativa­mente anche alla mia perso­na ». Se la mail esista davvero, se sia autentica e se l’autore della stessa corrisponda a Walfenzao (o a qualcuno del suo ristretto entourage) lo scopriremo presto.