Marika De Feo, Corriere Economia 27/9/2010, 27 settembre 2010
BCE, I SUPERPOTERI DI MR TRICHET. TROPPI?
L’annuncio dei nuovi parametri di Basilea 3 per le banche internazionali. La fotografia della crescita mondiale da parte dei governatori dei 27 paesi più importanti del globo. L’intervento della Banca centrale europea per acquistare i bond di Dublino e la prima celebrazione dell’euro a Tallin per l’entrata dell’Estonia nella moneta unica da gennaio 2011.
Avvenimenti molto disparati, accaduti nelle ultime due settimane, che hanno come catalizzatore un’unica, forte personalità: quella di Jean-Claude Trichet, il francese a capo della Banca centrale europea dal novembre del 2003.
Bruxelles vara la nuova vigilanza e chi c’è a capo dell’European Systemic Risk Board? Sempre lui, l’ingegnere civile 68enne, con una formazione classica e la passione per Dante Alighieri, una carriera al Tesoro francese e alla guida della Banque de France. Ora, commenta qualcuno, attraverso la vigilanza anche la Bce avrà conoscenze più approfondite del sistema finanziario.
Dubbi
Ma il protagonista Trichet è un catalizzatore necessario o c’è da temere un’eccessiva concentrazione di poteri nelle mani di uno solo? I suoi sono ruoli molto diversi, che dimostrano, secondo Lucrezia Reichlin, «chi è il vero Mister Euro dell’Europa » . L’infaticabile Trichet, che secondo la docente di Economia alla London School of Economics fa emergere «la Bce come l’unica istituzione veramente europea, con una politica federale, la politica monetaria».
E Londra, dove la figlia di Luciana Castellina e di Alfredo Reichlin è approdata dopo aver guidato il dipartimento di Ricerca della Bce, le serve da lente per vedere « un nuovo ruolo, anche più politico di Trichet e della Bce, per sostenere il sistema finanziario, assumendo compiti anche di politica fiscale e di preservazione della stabilità finanziaria».
Il cumulo di incarichi-chiave del presidente si è intensificato dallo scoppio della tempesta subprime nell’agosto del 2007. Ma dalla crisi greca in poi, come spiega un insider , «la Bce, sotto la guida di Trichet ha assunto anche un ruolo politico, di arbitro della situazione e punto di riferimento per giudicare dell’adeguatezza delle politiche fiscali, quasi obbligando i governi a prendere provvedimenti adeguati».
Basti pensare al Consiglio europeo di inizio maggio, quando i mercati erano bloccati dai timori di un collasso della zona euro, e la Commissione aveva praticamente perso credibilità nel caso della Grecia. E l’invitato speciale Trichet, chiuso con la cancelliera Merkel e il presidente Sarkozy nella sala pre-riunioni li ha convinti della necessità del pacchetto da 750 miliardi per salvare l’euro. Ma un nuovo ruolo della Bce anche come controllore della Grecia emerge attraverso la missione ad Atene, insieme all’Fmi e alla Commissione. E non è un caso se, come osserva il capo-economista di Barclays Bank Julian Callow, perfino il comunicato finale del G20 rechi traccia del linguaggio usato da Trichet, perché da Basilea segue, insieme all’Fsb guidato dal governatore Mario Draghi, tutta la riforma del sistema finanziario internazionale.