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 2010  settembre 26 Domenica calendario

La donna allergica a tutto che rischia la vita per un po’ di polvere - Una malattia rara le impedisce di vivere una vita normale, allergica a qualsia­si sostanza chimica Marinel­la Oberti cinquantadue anni di Bergamo teme per la sua vita

La donna allergica a tutto che rischia la vita per un po’ di polvere - Una malattia rara le impedisce di vivere una vita normale, allergica a qualsia­si sostanza chimica Marinel­la Oberti cinquantadue anni di Bergamo teme per la sua vita. A breve inizieranno dei lavori di ristrutturazione nel­la palazzina in cui abita ins­ie­me al marito e i solventi utiliz­zati potrebbero esserle letali. Marinella trascorre le sue giornate chiusa in casa, co­me una detenuta, limitando i contatti con l’esterno,proteg­gendosi con mascherina e guanti. Persino mangiare può essere pericoloso, i po­chi cibi biologici che le sono consentiti costano quanto un pranzo in un ristorante se­gnalato sulla guida Miche­lin. Detersivi rigorosamente banditi, i suoi abiti non pos­sono più trovare collocazio­ne nell’armadio contamina­to da profumi e sostanze di cui lei è fortemente intolle­rante. Sindrome da sensibilità chimica multipla (M.C.S) è il nome della malattia di cui è affetta Marinella, diagnosti­catale nel 2005 dopo più di trent’anni di ricerche per ca­pire di cosa soffrisse. Ora la sua condanna all’iso­lamento è definitiva; per po­ter leggere un libro, un gior­nale, una rivista deve far de­cantare la pubblicazione per giorni sul terrazzo e indossa­re protezioni. Nemmeno la televisione può consolarla perché col tempo Marinella è diventata anche elettrosen­sibile. Dopo lunghe lotte giudizia­rie la Corte d’appello di Bre­scia le ha riconosciuto la ma­lattia a causa della quale oggi è invalida al 100%. Il suo pro­blema ora però potrebbe tra­sformarsi in dramma. Nella palazzina in cui i coniugi abi­tano in città, a giorni inizie­ranno i lavori di ristruttura­zione che Marinella era riu­scita a sospendere tempora­neamente impugnando da­vanti al giudice del tribunale di Bergamo la delibera con­dominiale. Gli interventi programma­ti mettono in serio pericolo la sua vita. L’ultimo termine è però scaduto lo scorso 31 agosto,da un momento all’al­tro sarà aperto il cantiere e per la signora Oberti potreb­be iniziare un incubo. Marinella è consapevole d’essere una vicina di casa scomoda, forse anche per questo ha ricevuto dal pro­prietario lo sfratto. Le valigie sono pronte, ma non riesce a trovare una sistemazione idonea per le sue condizioni di salute. Servirebbe una casa unifa­miliare proprio per evitare contrasti e liti coi condomi­ni, un edificio realizzato al­meno da 15-20 anni (tempo necessario per neutralizzare gli effetti chimici delle sostan­ze utilizzate nella costruzio­ne) e lontano da negozi e fab­briche. Marinella è disposta a cam­biare città , a trasferirsi ovun­que anche se ciò comporte­rebbe per il marito la perdita del lavoro, ma la sua vita vale questo sacrificio. È una don­na combattiva, determinata, se non dovesse trovare una casa adatta alla sua situazio­ne promette di andare a vive­re in automobile sostando davanti a Palazzo Frizzoni, sede del comune. L’amministrazione in real­tà le ha proposto qualche so­luzione abitativa, risultata però inadatta. Marinella non chiede sol­di, ma il diritto di vivere digni­tosamente un’esistenza già sacrificata da una malattia degenerativa che le impedi­sce persino di abbracciare le persone che ama.