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 2010  settembre 26 Domenica calendario

Anche la Cnn s’arrende: dobbiamo essere faziosi - L’ossessione dell’impar­zialità della tv è finita ieri

Anche la Cnn s’arrende: dobbiamo essere faziosi - L’ossessione dell’impar­zialità della tv è finita ieri. Se ne va con Jonathan Klein,l’uomo che per vent’anni ha cercato di raccontare all’America e al mondo che la Cnn fosse il cana­le al di sopra delle parti e al di sopra delle opinioni. Se ne va con gli ascolti che crollano e con la certezza che per ac­chiappare i telespettatori, i ca­nali di informazione debbano schierarsi: Cnn per anni è stato il mar­chio delle news all’america­na, per certi versi lo è anco­ra, ma ormai è nettamente dietro a Fox News e anche a Msnbc , ovvero al network di destra e al network di sini­stra. La tv fondata da Ted Tur­ner ha provato a proseguire con la sua linea dell’impar­zialità, ma la gente non l’ha seguita. Lo fa anche adesso che Klein è stato allontana­to e al suo posto di presiden­te arriva Ken Jautz. Ufficial­mente l’emittente rimarrà imparziale, ma nella realtà le cose cambieranno: Jautz, scriveva ieri Politico , è un si­gnore cresciuto nell’infor­mazione tabloid e quindi ta­gliato per un modello di noti­ziario più radicale, più deci­so, più interpretativo. Si spo­sterà a sinistra, Cnn . Ovvia­mente lo staff del canale si limita a far sapere che lo sti­le diventerà più brioso e più innovativo. Però questo si­gnifica: l’informazione che per una vita s’è vantata di es­sere la voce più autorevole e distaccata della tv america­na, cede a se stessa, alla sua natura liberal, al suo appog­gio prima molto sobrio e in futuro più smaccato al Parti­to democratico. Cade un’ipocrisia, si libe­ra della fissazione dell’im­parzialità a ogni costo. Lo fa per il mercato. Perché evi­dentemente l’America vuo­le idee ed è disposta ad ac­cettare di più un modo di raccontare le notizie aggres­sivo, politicizzato, partigia­no rispetto a un modello d’informazione distaccato e freddo. Lo dicono gli ascol­ti. Fox News , con quel suo sti­le grintoso e a volte persino minaccioso ha scalato ascol­ti e classifiche: piace a chi la guarda, ovvero a chi cerca una lettura sempre e comun­que anti-Obama e pro re­pubblicani, guarda con inte­resse al mondo degli ultra conservatori dei Tea Party. Anzi, uno dei suoi uomini di punta, ovvero Glenn Beck, è praticamente uno dei capi popolo del movimento anti­tasse e anti-tutto che sta scombussolando l’America in questi mesi. Ovviamente Fox è considerata inguarda­bile da chi politicamente sta dall’altra parte. Chi, in so­stanza, guarda Msnbc , network che più di sinistra non si può, tanto da incalza­re Obama e criticarlo ma so­lo perché a volte fa cose trop­po di destra, come aumenta­re i militari in Afghanistan. Msnbc è la tv di Rachel Mad­dow, la conduttrice che per prima ha cercato il marcio attorno ai Tea Party, cioè il ruolo dei miliardari Koch co­me burattinai di un movi­mento che apparentemente viene dal basso. È anche il canale di Keith Olbermann, autrice e presentatrice dello show Countdown , conside­rato il programma più di si­nistra della televisione ame­ricana. Qualcosa di simile a Michele Santoro. Perché la logica che muove l’America come l’Italia è la stessa: vin­cono conduttori e giornali­sti che stanno da una parte, perdono gli altri. Il venti per cento di share di Santoro nella prima puntata di Anno­zero è la conferma che c’è un pubblico che vuole parti­gianeria, vuole invettive, vuole personalità. Poi c’è chi tutto questo non lo sop­porta, ma solo perché cerca un’alternativa di destra a quel programma. Così vale in America. Una volta il vol­to storico della Cnn Camp­bell Brown parlò così dei suoi rivali di destra e di sini­stra: «Si provocano a vicen­da, si combattono e, sì, ci fanno divertire. In un Paese così diviso ottengono anche ottimi ascolti. Non critico che cosa fanno i miei amici della Fox e della Msnbc . Ma è come paragonare le mele con le arance rispetto a quel­lo che facciamo qui alla Cnn ». Adesso non è più così: la crisi degli ascolti ha impo­sto al canale una riflessione. E il risultato è stato l’allonta­namento molto poco volon­tario di Klein che da presi­dente ha sempre cercato di far passare il messaggio del­la tv al di sopra del confron­to, della voce sobria e politi­camente corretta, dell’equi­distanza. Il futuro gli ha da­to torto e questo è piaciuto poco a chi dal crollo degli ascolti di Cnn a favore di Fox e Msnbc ha perso soldi e pre­stigio. Si cambia, per ritrova­re un pubblico. Diverso, ma più numeroso. Per vivere meglio, per continuare a esi­stere e a dire qualcosa. Al­l’interno dei corridoi della tv di Atlanta adesso si discu­te di quello di cui discutono i giornalisti di molti altri po­sti del mondo: è giusto? La risposta in realtà è una non risposta: «È così». Punto.