Margherite Yourcenar, di Josyane Savigneau ed. Gallimard Mesnil sur l’Estrée, 1990, pagg.541, 27 settembre 2010
Marguerite Yourcenar (Marguerite Antoinette Jeanne Marie Ghislaine Cleenewerck de Crayencour), Bruxelles, 8 giugno 1903, Mount Desert, 17 dicembre 1987 • Figlia unica di Fernande de Cartier de Marchienne, le cui origini risalivano a un’antica famiglia di Liegi, e di Michel-René Cleenewerck de Crayencourt, al suo secondo matrimonio
Marguerite Yourcenar (Marguerite Antoinette Jeanne Marie Ghislaine Cleenewerck de Crayencour), Bruxelles, 8 giugno 1903, Mount Desert, 17 dicembre 1987 • Figlia unica di Fernande de Cartier de Marchienne, le cui origini risalivano a un’antica famiglia di Liegi, e di Michel-René Cleenewerck de Crayencourt, al suo secondo matrimonio. Dalla prima moglie, Berthe Louys de la Grange, aveva già avuto un figlio, Michel-Joseph Cleenewerck de Crayencour, che all’epoca della nascita di Marguerite aveva 8 anni • Fernande e Michel, divenuti marito e moglie l’8 novembre del 1900. Lui 47 anni, lei 28 • La madre, morta dieci giorni dopo la nascita di Marguerite per una febbre puerperale e una peritonite. Il padre prese allora la piccola e insieme si trasferirono a Mont-Noir, residenza della famiglia, a vivere assieme alla nonna (la madre di Michel) Noémi, morta poi il 16 aprile del 1909 • Cresciuta assieme al padre, uomo colto, laureato in legge e ufficiale dell’Accademia, appassionato di letteratura, che viaggia continuamente. Mai andata a scuola. «Vissero, sua figlia e lui, in una specie di passione, gli occhi negli occhi, preoccupandosi in ogni momento della presenza o assenza dell’altro. Il figlio di primo letto era troppo diverso da lui e da lei» (Georges de Crayencour, figlio di Michel-Joseph) • Nel 1912 il padre decide di vendere Mont-Noir e i due si trasferiscono a Parigi, prima nella rue Anatole-de-la-Forge, poi in avenue d’Antin 15 • Un soggiorno di 18 mesi in Inghilterra nel 1914, quando scoppia la I guerra mondiale • Tornata a Parigi nel 1915 impara il greco con un istruttore e, sola, l’italiano • Promossa con passabile al diploma (baccalauréat) in latino e greco sostenuto come candidata libera il 9 luglio 1919 a Nizza • Nel 1920 il padre inizia una storia con Christine Brown-Hovelt, inglese trasferitasi a Monte-Carlo, che sposerà il 25 ottobre del 1926 • Sempre nel 1920 Marguerite, che sogna di diventare una scrittrice ed ha già pronte alcune pagine, e il padre decidono di trovare uno pseudonimo: anagrammando il cognome, arrivano a Yourcenar (gli avanza solo una C), «per il piacere della Y», dirà Margherite, che li convince entrambi. Il nome, per una decina d’anni, sarà Marg Yourcenar, per lasciare una certa indeterminatezza • Nel 1921 pubblica, a spese del padre, presso l’editore Perrin, "Il giardino delle Chimere". Ha 18 anni • Affascinata dagli omosessuali, che saranno quasi sempre presenti nei suoi libri • Il 12 gennaio del 1929 il padre muore a Losanna, dove si sono trasferiti • Quell’anno, un giovane impiegato delle edizioni Grasset «apre un armadio dove dormivano manoscritti che avevamo rinunciato a pubblicare», ricorda. Vi trova un testo della Yourcenar e ne rimane affascinato. L’uomo si chiama André Fraigneau, ha 22 anni, sogna di diventare uno scrittore (e lo diventerà) ed è stato da poco assunto presso la casa editrice dopo uno stage. Per Marguerite non sarà solo il punto di riferimento per i successivi anni, ma anche un grande amore e una grande delusione • In quegli anni (1929-1939) comunque Marguerite non ha fissa dimora, nessun indirizzo e vive una «certa sregolatezza»: l’alcol (un poco. Amava in particolare il cognac, che metteva in un fiaschetto e portava sempre con sé), gli uomini (senz’altro pochi), le donne (molte senza alcun dubbio). Quando è a Parigi frequenta i thé dove si incontrano le donne. In particolare il Thé Colombin, al 208 de la rue de Rivoli. Affascinata dalla vita notturna, dai quartieri delle prostitute, dalla dissolutezza, che finora appariva solo nelle sue opere. Ama moltissimo la Grecia e vi passa parecchio tempo • Un’amicizia speciale con André Embiricos, poeta greco, non si sa se sboccata anche in un rapporto amoroso-sessuale oppure no • Nel 1934 Marguerite incontra parecchie donne. Ama sedurle. Non sopporta che le resistano. Cerca anche di sedurre qualche uomo. Ma è follemente innamorata di André Fraigneau. Che però è omosessuale • «Fisicamente, la trovavo piuttosto brutta. Capisco che possa aver attirato le lesbiche, ma dovevano ben essere le sole a trovarle della bellezza. Lei amava l’amore, è evidente. Amava i bars, l’alcol, le lunghe conversazioni. Cercava senza sosta di sedurre. Ci ha provato con molti miei amici. (...) Era il tipo di donna che amava le donne. Tuttavia, ho presto capito che sognava di essere la maitresse di uomini che amano gli uomini. Era tenace, come per tutto» (André Fraigneau) • «Fisicamente era una conquistatrice. Non voleva solo conquistare le donne. Voleva conquistare e basta. Sedurre. Parlava un francese magnifico» (Costantin Dimaras) • Marguerite, che ebbe una lunga relazione con Lucy Kyriakos, bellissima donna sposata con un figlio, morta nel 1941 sotto i bombardamenti, con il critico Edmond Jaloux e con Emmanuel Boudot-Lamotte, membro del comitato di lettura delle edizioni NRF • Nel 1932 va in Inghilterra per tradurre un libro di Virginia Woolf, che la descrive così: «è una donna che deve avere un passato: portata all’amore, intellettuale; passa la metà dell’anno ad Atene, ha una relazione con Jaloux, ecc. Labbra rosse: si dà parecchia pena; una francese lavoratrice, amica dei Margerie. Spirito positivo; intellettuale» • Nel 1934 l’incontro decisivo con Grace Frick, al bar del Wagram, dove Grace è sola. Le due iniziano a frequentarsi • Grace Frick, americana del Sud degli Stati Uniti, rimasta orfana molto piccola e cresciuta con uno zio sulla costa Est, Wellesley. Venuta in Francia spesso, in quell’occasione per una questione di eredità • Le due si piacciono e inziano una storia d’amore. Grace invita Marguerite in America e lei parte nel 1937 per New York • Grace, «l’amica con cui condivido la casa» (Marguerite quando deve citare Grace) • Marguerite torna in Europa nell’estate del 1938, nonostante la storia con Grace continua a coltivare i suoi amori, si rassegna all’omosessualità di André Fraigneau e l’anno dopo riparte per l’America. Sarà una partenza definitiva, un espatrio inizialmente forzato dalla guerra • In America va a vivere con Grace nel Maine, vive di stenti, insegna francese ed italiano a Sarah Lawrence, università progressista a 100 chilometri a nord di New York. Lì insegnerà fino al 1952-1953 • «Mi diceva, "quando esce dal letto, in camicia da notte, deve ancora camminare in quel modo là. Come una regina"» (Florence Codman, amica di Grace, su Marguerite) • Ipocondriaca • Nel 1945 la guerra è finita, Marguerite può tornare in Europa, ma decide di restare e continua ad insegnare • Si vestiva in modo eccentrico ma seducente, ricorda una delle sue allieve, Charlotte Pomerantz-Marzani, «sempre imbottita di drappi, scialli... Vedevamo molto poco del suo corpo, della sua pelle. Faceva l’effetto di una monaca. Amava i colori bruni, i violetti, i neri, aveva un grande senso dell’armonia dei colori. Aveva qualche cosa di misterioso che la rendeva eccitante. E poi c’erano tutte quelle voci sul fatto che vivesse con una donna» • Alla fine del 1947 diventa ufficialmente cittadina americana, il suo nome diventa così legale e non più uno pseudonimo • Nel 1949 un suo amico riesce finalmente a farle avere un pacco con le cose lasciate a Losanna, tra cui tracce del libro che diventerà il suo capolavoro, Memorie d’Adriano. Appena ne ritorna in possesso, Marguerite, che per dieci anni non ha prodotto quasi più nulla, riprende a scrivere • Il 29 settembre del 1950 Grace e Marguerite comprano un cottage sull’isola di Mount Desert, nel Maine, che chiamano Petite Plaisance • Il 18 aprile del 1951 Marguerite e Grace si imbarcano per la Francia. Marguerite torna dopo 12 anni d’assenza. Resteranno fino al 12 agosto 1952. Intanto viene pubblicato, editore Plon, Memorie di Adriano, che diventa subito un successo. Quando torna in America è diventata famosa. Plon tira, in diverse edizioni, tra il 1951 e il 1958, 96.500 esemplari del libro • Di ritorno in America le due viaggiano molto. Tornano in Europa, poi di nuovo in America • L’abitudine di Marguerite di scrivere a diverse librerie francesi o belghe per ordinare i suoi libri, spiegando loro: «Come immaginate, quest’ordine rappresenta per me il tentativo di verificare quali edizioni dei miei libri sono in questo momento in circolazione, alcune di queste edizioni essendo estremamente inesatte» • Le due nel Maine vivono con un cocker nero, chiamato Monsieur (la Yourcenar amava farsi chiamare Madame, nonostante fosse nubile) • Nel 1958 Grace scopre di avere un tumore al seno. Le viene asportato. Lotterà contro la malattia per i successivi 21 anni, fino alla sua morte, nel 1979, e Marguerite le resterà sempre al fianco • Nel 1978 conosce Jerry Wilson, giovane uomo di 30 anni che fa parte di un’équipe televisiva e che diventerà suo compagno di viaggio fino alla sua morte, e che lei amerà molto (anche lui omosessuale) • Nel 1979, oltre alla morte di Grace, Marguerite viene candidata all’Accademia di Francia, che non ha mai accolto una donna. Diventa la prima. Ma non ci andrà quasi mai: «ci sono stata una volta. Sono dei vecchi ragazzi che si divertono insieme il giovedì. Credo che una donna non abbia gran che da fare là dentro» • Jerry muore di Aids nel 1986, a 36 anni • L’anno dopo anche Marguerite si spegne • Il programma in quattro punti indirizzato a una giovane donna di 26 anni che le chiedeva consigli per diventare scrittrice: «1. Lavorare. L’arte di scrivere s’impara: si tratta di dire il più chiaramente e il più incisivamente possibile quello che si pensa e si sente. Fate dei tentativi: costringetevi a descrivere esattamente e completamente un quadro di un museo, una scena della strada, a riportare una conversazione cui avete assistito, a sbrogliare le vostre idee su un argomento che avete a cuore e a metterlo per iscritto. Mai più di qualche pagina alla volta; fate e rifate fino a che il testo non sia esattamente quello che volete ed eliminate tutto ciò che è fatuo ed inutile. 2. Imparare a pensare; istruirsi. Non si è mai letto abbastanza, visto abbastanza, riflettuto abbastanza. Fatevi un programma di letture immenso e disinteressato (vale a dire senza lo scopo immediato di servirvene come scrittrice). Che una lettura porti all’altra. Non escludete nessun campo finché non saprete quello che volete approfondire. 3. Imparare a vedere e ad ascoltare, dal più piccolo utensile della cucina fino alle stelle, dal cane che abbaia fino alla voce del vento. 4. Pensare poco a se stessi, mai al successo, alla gloria, queste sciocchezze. Domandatevi perché volete scrivere. (E numerate le pagine delle vostre lettere, e mettete l’indirizzo all’interno. Le buste si perdono. Tutto questo fa parte del mestiere)»