Valentina Arcovio, Il Messaggero 5/9/2010, 5 settembre 2010
RICERCA, I CINESI "COMPRANO" L’EBRI: 2 MILIONI ALL’ISTITUTO DELLA MONTALCINI
Nel nostro paese ha rischiato di chiudere i battenti. Invece, in Cina l’Ebri, il centro di ricerche fondato dal premio Nobel Rita Levi Montalcini, potrebbe rivoluzionare completamente la lotta a molte patologie cerebrali. Nel nostro paese sembrava un inutile costo: senza una sede e senza un euro per pagare le bollette arretrate. In Cina invece viene considerata una gallina dalle uova d’oro, un’opportunità per produrre farmaci da commercializzare in tutto il mondo. Per questo l’European Brain Reseach Institute (Ebri) da quest’anno fornirà tecnologie all’industria cinese. Straordinariamente entusiasta delle potenziali applicazioni dell’Ngf (Nerve Growth Factor), il fattore di crescita delle cellule nervose che è ha fatto vincere il Nobel al membro dell’Accademia dei Lincei, la Cina pensa a mettere la propria etichetta su alcuni frutti delle scoperte dell’Ebri. L’azienda di biotecnologie, Xiamen Biotech LTD ha stanziato un finanziamento di ben 2 milioni di euro per «comprare» i cervelli a lavoro sull’Ngf. In pratica, si tratta di una collaborazione, a cui partecipa anche l’Università di Pechino, per potenziare e migliorare i risultati delle ricerche sulle applicazioni terapeutiche dell’Ngf nella lotta alle patologie cerebrali, in particolare all’Alzheimer, ma anche per sfruttare le enormi potenzialità terapeutiche nei campi dell’oculistica e della dermatologia.
La Xiamen Biotech LTD, sfruttando la scoperta della Montalcini, ha già realizzato un farmaco, impiegando direttamente sull’uomo l’Ngf. Questo farmaco, dopo essere stato sperimentato con risultati straordinari su 500 mila pazienti affetti da polineuropatia periferica, una malattia del sistema nervoso periferico, ha avuto l’autorizzazione all’immissione in commercio.
Dopo il successo di questa prima realizzazione, una delegazione della Xiamen Biotech è venuta in Italia a ringraziare la Montalcini per la sua scoperta ed in tale occasione ha chiesto di poter collaborare con i ricercatori dell’Ebri per potenziare le applicazioni di questa linea di ricerca.
L’accordo firmato dal Commissario dell’istituto, Giuseppe Nisticò, e per la parte cinese dal Chairman Aihua Pan, prevede l’erogazione all’Ebri di un finanziamento di 390 mila euro l’anno per cinque anni, per un totale di 1 milione e 950mila euro e lo scambio di ricercatori cinesi che verranno a lavorare all’Ebri e ricercatori italiani che dall’Ebri andranno nei laboratori della Xiamen Biotech. I lavori in comune inizieranno a gennaio del prossimo anno.
«Al momento non siamo entrati nel dettaglio degli accordi commerciali - spiega Nisticò - ma considerato il cospicuo finanziamento, in caso di realizzazioni importanti, alla Cina, che ha creduto nell’eccellenza dell’Ebri, spetterà la sua parte».
Nel frattempo l’Ebri ha anche avuto la garanzia dei finanziamenti triennali della regione Lazio in un recente incontro tra il presidente della regione Renata Polverini e la Montalcini.
L’Ebri è quindi pronta a lasciarsi alle spalle gli ultimi burrascosi mesi di incertezze e si prepara a questa prestigiosa collaborazione internazionale con l’apertura di due nuovi laboratori sulle malattie neurodegenerative. Si è anche concluso di recente l’iter del concorso per un nuovo capo laboratorio e, delle 16 candidature presentate, è risultato vincitore Michelangelo Campanella, un giovane ricercatore italiano che lavora presso la University College di Londra da oltre sei anni. Campanella, un cervello in fuga, lascia il posto all’università londinese per ritornare in Italia. E’ uno dei rari esempi di scienziati ritornati nel proprio paese dopo aver acquisito importanti esperienze all’estero. L’avventura di Campanella inizierà a novembre ma questo potrebbe non essere l’unico ritorno. La selezione dei candidati, oltre al vincitore ha portato ad individuare anche 4 idonei che potranno essere chiamati nei prossimi tre anni a dirigere i nuovi laboratori che l’Ebri ha in programma di attivare.