Marco Lillo, il Fatto Quotidiano 25/9/2010, 25 settembre 2010
FULMINI
& CARAIBI - La lettera che inchioda Giancarlo Tulliani è autentica. La notizia pubblicata da Il Fatto Quotidiano ieri in esclusiva è stata confermata in una conferenza stampa del ministro della giustizia di Saint Lucia, Lorenzo Rudolph Francis, disponibile in video su www.il fattoquotidiano.it . La conferenza stampa è durata pochi minuti ed è stata una scelta obbligata dopo che, giovedì sera alle 20 e 30, Francis aveva detto al Fatto: il documento con la mia firma che parla di Tulliani “è vero e farò un comunicato la prossima settimana”. Appena lo scoop del Fatto è stato rilanciato da tutti i tg, il Governo è stato costretto a rivedere precipitosamente l’agenda.
PER L’ECONOMIA dell’isola, basata sulla riservatezza, il caso Montecarlo stava diventando un pericoloso “caso Saint Lucia”. Lo stato delle Antille fa parte del Commonwealth e la Regina d’Inghilterra è rappresentata sull’isola da un suo Governatore locale. Il premier è in politica dal 1987 e ha iniziato la sua carriera da posizioni marxiste. King si trovava a Ginevra con Francis e altri ministri da alcuni giorni per impegni governativi. Quando la storia della lettera è montata, il ministro Francis è precipitosamente rientrato a Saint Lucia. Al Fatto Quotidiano, che ha mantenuto un filo diretto continuo con lui durante la giornata, ha spiegato: “ho convocato la conferenza stampa alle 11 e 30 (ora locale Ndr) perché i giornalisti italiani sono un problema per la nostra isola e vogliamo chiarire una volta per tutte la storia”. Francis, detto “Doddy”, avvocato fiscalista di colore (come Stephenson King e come il 90 per cento dei concittadini), ha parlato nel palazzo del premier e in compagnia del suo portavoce. Giacca scura e occhialetti, di fronte ai tre giornalisti italiani e a una mezza dozzina di colleghi caraibici ha letto un comunicato che ripercorreva l’iter della sua indagine sul giallo di Montecarlo, riferita al premier nella sua lettera pubblicata a Santo Do-mingo dal quotidiano El Nacional e poi rilanciata da Dagospia. Nel racconto pubblico però ha omesso i nomi presenti nella lettera confidenziale ma finita sulla stampa quattro giorni dopo la sua stesura. Sulla lettera si leggeva: “Abbiamo indagato sulle seguenti società: Printemps Ltd, Timara Ltd e Jaman Directors Ltd. Queste società sono collegate all’acquisto di una casa a Monaco, che era di proprietà di un partito politico italiano (....) i corrispondenti, tramite Mr. James Walfenzao hanno risposto di aver condotto un’indagine della situazione e disposto una visita a Monaco al Notaio Paul Luis Aureglia, responsabile della compravendita della proprietà (...) trasferita alla Printemps Ltd e poi alla Timara Ltd (...) Dai documenti dei corrispondenti, è stato anche possibile accertare che il proprietario della società è il Sig. Giancarlo Tulliani”. Nella conferenza Francis ha detto tre cose: 1) la lettera è autentica; 2) è solo un memo per il premier sui primi risultati di un’indagine riservata; 3) i risultati finali saranno resi pubblici appena l’inchiesta sarà terminata.
PREVENENDO le domande più ovvie sulle motivazioni dell’indagine e sulle strane modalità di uscita sulla stampa, ha detto: “ho deciso di scrivere al primo ministro per informarlo su una vicenda che rischiava di danneggiare l’economia dell’isola. Appunti di questo genere”, ha aggiunto, “solitamente non escono sulla stampa e qualcosa nel nostro sistema non ha funzionato. Non so come la lettera sia finita nelle mani dei giornalisti che l’hanno pubblicata”. La conferenza stampa del ministro certamente segna un punto contro Giancarlo Tulliani e imbarazza fortemente Fini che potrebbe comunque difendersi affermando di essere stato tenuto all’oscuro da un cognato inaffidabile.
FRANCIS ha eliminato solo un dubbio, non tutti quelli esistenti. Innanzitutto è bene ricordare le dimensioni di Saint Lucia e la sua recente tradizione politica per dare alle dichiarazioni di un ex fiscalista appena divenuto ministro la giusta dimensione. Poi bisogna sempre tener presente che se la lettera è autentica non è detto che lo sia anche il suo contenuto. Il ministro Francis non allega un solo documento per provare l’affermazione: “il proprietario della società è Giancarlo Tulliani”. L’assunto si basa sulle informazioni raccolte presso il notaio Aureglia di Montecarlo, che ha registrato la vendita della casa di An, e presso James Walfenzao, consulente fiscale e amministratore della società acquirente. Entrambi, raggiunti dal Fatto e da altri giornali però si rifiutano di confermare (o smentire) le parole scritte da Francis. Inoltre c’è un’altra versione di questa storia che - pur provenendo da fonte anonima - merita di essere raccontata. Una persona che diceva di far parte dell’entourage del Governo di Saint Lucia ha chiamato la Rai per raccontare cheildocumentoèfalsoechedietro ci sarebbe una storia oscura di minacce e servizi segreti. Tutto accade durante la trasmissione di giovedì scorso di Michele Santoro. Intorno alle ore 22 e 20 un funzionario della direzione della Rai avvisa la redazione che un esponente del Governo di Saint Lucia vuole intervenire. La telefonata viene passata a un redattore del programma, Andrea Casadio, che parla un inglese fluente. L’uomo dall’altra parte del cavo dice di essere a Ginevra (dove in quelle ore effettivamente erano i ministri di Saint Lucia all’insaputa della stampa italiana) e si qualifica come appartenente all’entourage “della moglie del ministro degli Esteri di Saint Lucia”. Si rifiuta di fornire le sue generalità e dice: “chiamatemi solo David”. Sostiene di trovarsi in Svizzera perché le “famiglie dei ministri sono state invitate a lasciare l’isola”. Precisa diparlaresoloconfidenzialmente e non a titolo ufficiale. Aggiunge che “Saint Lucia è piena di uomini dell’intelligence di Libia, Russia e Italia”. La sua versione sulla lettera del ministro della giustizia Francis è molto diversa da quella dell’autore. Il sedicente amico della moglie del ministro Bousquet dice: “quel documento è falso”. Non solo. Aggiunge che “una grande società italiana” avrebbe chiesto di fare qualcosa al Governo di Saint Lucia con riferimento alla casa di Montecarlo e ai politici coinvolti. Poi dice di dover andar via e attacca senza lasciare alcun recapito. Il Fatto ha cercato di mettersi in contatto con il ministro Bousquet a Ginevra, senza riuscirvi. Chissà se la voce anonima, ascoltabile sul sito del Fatto Quotidiano, dice il vero. Di certo, ad ascoltarla, non sembra quella di un buontempone in vena di scherzi.