ANDREA GRECO, la Repubblica 24/9/2010, 24 settembre 2010
CORSA AL VERTICE DI UNICREDIT ORCEL GUADAGNA LA POLE POSITION - MILANO
Schiarita sulla prossima guida di Unicredit. I Comitati interni hanno fatto il punto sul tema del dopo-Profumo, ancor più urgente per le sbandate del titolo in Borsa (ma ieri c´è stato un lieve rimbalzo, +0,44%) e le secche richieste di spiegazioni di Bankitalia, inviate per lettera dopo il cda di martedì.
Non è ancora chiaro se la nomina del nuovo ad avverrà nel cda del 30 settembre o nella prima decade di ottobre. Il più accreditato è Andrea Orcel, banchiere d´affari di Bofa-Merrill Lynch con base a Londra, che ieri pomeriggio ha avuto un segreto "colloquio di assunzione", a Milano, con il presidente Dieter Rampl e i due "grandi fondatori" Fabrizio Palenzona e Paolo Biasi. Sembra che in serata ci sia stato un altro incontro. Orcel, 46 anni, romano - e romanista - si affermò in Merrill Lynch come capo europeo dell´investment banking. Molte fusioni ha architettato in prima persona: Unicredit-Hvb e poi Capitalia, Intesa-Sanpaolo, lo spezzatino di Abn Amro tra Rbs, Fortis e Santander. E diverse operazioni di Fondazione Cariverona, che ora è suo grande sponsor. L´agenda di Orcel è più globale che italiana, benché nel Paese d´origine, oltre a Profumo, sia ascoltato consulente di Passera e Bazoli, che ora potrebbero diventare suoi rivali.
Dal 2009, quando l´aggressiva Merrill Lynch fu inglobata dalla tranquilla - e meno a rischio crac - Bank of America, Orcel è diventato presidente esecutivo di global banking e mercati. Un curriculum di livello, ma poco incline al tran tran commerciale di una grande banca-rete. Per questo una delle ipotesi affacciate ieri riguarda la nomina di un direttore generale che tenga d´occhio la macchina sul territorio. È presto per i nomi, ma tra i quattro vice di Profumo la figura più adatta per caratteristiche pare Roberto Nicastro, capo del retail Unicredit.
Un altro tema affrontato ieri riguarda le risposte a Bankitalia, che in agosto chiese di possibili sviluppi sulla governance dopo l´ascesa dei libici al 7,5%, e l´altro ieri ha voluto precisazioni sull´assetto temporaneo di vertice (con Rampl e i quattro vice a dividersi ogni delega). La vigilanza chiede, e in fretta, che arrivi il nuovo ad e le mansioni dirigenziali tornino più conformi alla normativa italiana, che solo in casi «eccezionali e temporanei» consente ruoli operativi al presidente. Il 30 la banca risponderà al suo controllore, rassicurando sui tempi della transazione, ribadendo che il riassetto in banca unica va avanti (per i clienti parte il primo novembre, ma va avviato dentro il gruppo il primo ottobre) e che Rampl era all´oscuro sul rafforzamento dei libici.
Tra lunedì e mercoledì dovrebbe partire un giro di consultazioni tra Rampl e i grandi soci per ultimare il documento di risposta a Bankitalia e fare passi avanti sul futuro vertice. Sono anche possibili altri incontri di candidati al ruolo di Profumo: tra i nomi circolati anche quello di Matteo Arpe, ex ad di Capitalia ora a Banca Profilo. Si parla poi di Enrico Tomaso Cucchiani, leader di Allianz Italia.
Sulla vicenda ieri ha parlato alla Camera il presidente vicario della Consob, Vittorio Conti. «L´uscita di Profumo non sembra causata da problemi economici nel gruppo, ma da ripercussioni sulla governance interna causata dai movimenti azionari». Anche Consob ha in corso accertamenti sui libici.