Eva Perasso, corriere della sera, 22 settembre 2010, 22 settembre 2010
ALBERO PARLANTE CON ACCOUNT SU FACEBOOK
E su Twitter e Youtube racconta la sua storia
«La pioggia sta rinfrescando le mie foglie», racconta oggi l’albero parlante sul suo sito mentre fa ascoltare il rumore dell’acqua, «ma che cos’è questo rumore? Mi piacciono le gocce, ma non le auto che passano!».
Messaggi di questo tipo fanno parte dei racconti quotidiani dell’albero parlante, che registra quel che sente nell’aria, quel che vede, quello che fa (“Oggi è una ottima giornata per iniziare la mia fotosintesi”).
È nato il 17 maggio 1904, vive nei sobborghi di Bruxelles e ha circa 2mila follower su Twitter e quasi 5mila amici su Facebook, che gli lasciano messaggi, chiedono abbracci e lo ringraziano per dar loro aria buona da respirare ogni giorno.
Il centenario ha una intensa vita sociale sul web. Cura ogni giorno il suo sito, scatta foto delle sue foglie e della vista dai suoi rami e le mette su Flickr , carica gli aggiornamenti in versione microblogging su Twitter, aggiorna la sua pagina su Facebook, gira video e li inserisce su Vimeo . L’idea di far parlare un albero è del magazine belga EOS, e parte da una proposta: e se per una volta fosse la natura a dirci cosa vede e non noi a osservare la natura? Così da questa estate una squadra di cronisti-tech ha iniziato a registrare immagini e suoni di questa pianta, cercando di descriverne il punto di vista, e raccogliendo un successo inaspettato nonché fan in tutto il mondo.
Il progetto è nato per gioco, ma accanto alla parte divertente il sito dell’albero parlante ha un fine statistico e informativo. Registra ogni giorno le condizioni meteo e i livelli di inquinamento dell’aria, dando per esempio ai ciclisti consigli sul mettersi in sella o meno. Grazie alla raccolta dei dati, aiuta i meteorologi a creare modelli circa la qualità dell’aria e i flussi di traffico della zona. Anche se la parte più bella della sua esistenza sociale è quella legata ai suoi fan, che dalle pagine di Facebook gli chiedono: «Albero, possiamo avere un abbraccio?».