Marco Valerio Lo Prete FOGLIO QUOTIDIANO, 24 set 2010, 25 settembre 2010
QUEL CHE I GIORNALISTI NON SCRIVONO PERCHÉ CORRONO COME CRICETI NELLA RUOTA
Si raccolgono notizie in tempi sempre più stretti e grazie a reporter sempre meno esperti; notizie controllate da un numero di redattori e correttori sempre più esiguo e con minore esperienza
“Corriamo tutti come forsennati, come dei ratti”. Così un importante giornalista del Wall Street Journal, il quotidiano edito da Rupert Murdoch, descrive i ritmi di una tipica giornata in redazione. E la sua è solo una delle numerose testimonianze raccolte da Dean Starkman per l’ultima inchiesta di copertina della Columbia Journalism Review, intitolata “La ruota del criceto”, ovvero “perché correre il più possibile non ci sta portando da nessuna parte”.
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Il grafico dimostra che “la ruota per criceti esiste veramente”: dieci anni fa la redazione del Wall Street Journal “produceva” circa 22.000 articoli all’anno; nel 2010 i giornalisti dello stesso quotidiano di storie ne hanno scritte 21.000, ma il conteggio si ferma ai primi sei mesi dell’anno.
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Prima il giornalista era “incentivato” a presentare storie il più approfondite possibile, ora l’impulso è a produrre articoli che possano essere aggiornati rapidamente e attrarre clic.
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