Varie, 24 settembre 2010
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Agassi Shai
• Ramat Gan (Israele) 19 aprile 1968. Imprenditore • «[…] Ergo è il sistema attraverso il quale […] partendo da Palo Alto, California, vuol fare i soldi aiutando il mondo dell’auto a liberarsi dal petrolio, traslocando in massa dalla benzina all’elettricità. Ergo non è un nuovo modello di macchina, e neppure il nome di una rivoluzionaria batteria per alimentare il motore dei veicoli: è l’acronimo di Electric Recharge Grid Operator. Agassi, alleandosi con i governi locali e con i costruttori di auto, vuol mettere in piedi una serie di Ergo, cioè di reti di distributori di energia elettrica per auto: vere e proprie stazioni di servizio, in cui l’automobilista possa far ricaricare le batterie della propria vettura, talvolta sostituirle. Fino ad arrivare alla possibilità di affittare un’auto elettrica anche per poche ore, e magari riconsegnarla a un altro ’benzinaio’: una sorta di sharing, per chi non vuole comprarsi un’auto sua. Inoltre, le pubbliche amministrazioni dovrebbero fare in modo che prese elettriche per la ricarica vengano installate nei parcheggi dei condomini e dei centri commerciali e in ogni luogo in cui l’automobilista possa sfruttare la sosta per fare il pieno. […] L’azienda con la quale Agassi sta tentando di andare alla guerra di liberazione dal petrolio si chiama Better Place. Ha deciso di battezzarla nel 2006 quando, nel corso del World Economic Forum di Davos, la località montana in Svizzera dove i grandi della terra si confrontano sul futuro dell’economia globale, gli fu chiesto un consiglio su come fare del mondo un posto migliore, un “better place”, appunto. Agassi, all’epoca un manager del colosso del software Sap, rispose che bisognava cominciare a lavorare sul serio per non essere più schiavi del petrolio, facendo sì che il trasporto su strada passasse armi e bagagli dalla benzina all’elettricità. In una pausa del meeting, il presidente di Israele, Shimon Peres, gli disse più o meno così: l’idea mi pare buona, perché non te ne occupi personalmente? Detto, fatto. Dopo pochi mesi, il manager lascia la Sap e fa il giro dei potenziali investitori raccontando la sua teoria dell’Ergo, e immaginando un mercato dell’auto simile alla telefonia mobile, dove gli utenti pagano per i minuti di chiamate effettuate e sms spediti, così come gli automobilisti pagheranno per i chilometri percorsi, o magari un abbonamento per usare la vettura elettrica per un certo periodo di tempo. Forte della credibilità maturata in anni ai vertici della Sap e della semplicità rivoluzionaria del progetto, Agassi non ci mette molto a raccogliere i 200 milioni di dollari che servono per avviare l’operazione Better Place. Alla tipica iniziativa da venture capital aderiscono non solo investitori finanziari […]uno degli azionisti di peso, che possiede il 33 per cento di Better Place, è la Israel Corp, la più grossa holding quotata alla Borsa di Tel Aviv, che è anche socia in una joint venture con la cinese Chery per lo sviluppo di macchine piccole e basso impatto per l’ambiente. Un’altra finanziatrice importante è la Vantage Point Venture Partners, società californiana di private equity, specializzata negli investimenti in tecnologie pulite, informatica e salute. […] “Time Magazine” […] ha […] definito Agassi uno degli ‘Eroi dell’ambiente’ del 2008. […]» (Maurizio Maggi, “L’espresso” 15/1/2009)