Massimo Gramellini e Carlo Fruttero, La Stampa 24/9/2010, pagina 88, 24 settembre 2010
STORIA D’ITALIA IN 150 DATE
21maggio 1973
Io ho paura
In un sontuoso appartamento torinese, una bella, elegante signora guarda incredula il telegiornale. Lo speaker racconta che stamattina a Bergamo, un bambino di sette anni, mentre andava a scuola, è stato prelevato da due uomini e spinto in una macchina che è poi partita a tutta velocità. Un rapimento, il primo in Italia. Scopo: l’estorsione. Il bambino si chiama Mirko Panattoni, è figlio di due coniugi benestanti, ma non certo ricchi. Il padre possiede un ristorante di buon livello e ne gestisce altri due. E tuttavia la sua consistenza patrimoniale è ritenuta più che sufficiente dai rapitori per chiedere il riscatto. Due telefonate e la somma per liberare il bambino viene fissata in 300 milioni di vecchie lire. Le forze dell’ordine italiane non hanno mai dovuto affrontare un caso simile, anche se tutti ricordano il rapimento e la morte di Baby Lindberg, il figlio del famoso trasvolatore oceanico. Ma quella era l’America, qui da noi un colpo simile non era mai venuto in mente a nessuno. I giorni passano, il telefono di casa Panattoni è controllato, però gli inquirenti hanno l’ordine di non muovere un dito nel timore che la vita di Mirko venga compromessa. In tutta Italia, le mamme e i papà che godono di un certo benessere cominciano a vivere nel terrore. Basta una calzoleria ben avviata, un bel banco di frutta e verdura, una macelleria per far gola ai criminali? Tipi sospetti che ti girano intorno, ma anche conoscenti, amici addirittura, che sanno tutto dei tuoi affari, del tuo conto in banca. I bambini non possono più essere mandati a scuola da soli, si moltiplicano gli accompagnatori di vario tipo, i sorveglianti, le guardie del corpo. Nessuno immagina che è cominciata la stagione dei sequestri, ma chi può lascia il Paese. Così fa la bella signora torinese, che ha tre figli piccoli e i mezzi per metterli in salvo. Se li porta a Parigi e proprio di lì parte l’ascesa della bambina Carla Bruni Tedeschi, destinata a diventare première dame di Francia.
Intanto i 300 milioni vengono versati ai banditi, ma la polizia, che già aveva i suoi sospetti, arresta uno scioperato locale, noto per la sua vita stranamente dispendiosa, e lo arresta con tutta la famiglia, complice del rapimento. Mirko è libero e il caso archiviato, ma è solo l’avvisaglia dei molti che seguiranno. Pastori sardi operanti in Toscana, banditi calabresi in Aspromonte, i rapiti ceduti da una banda all’altra, le interminabili trattative, la crudeltà bestiale dei rapitori, i pagamenti, le leggi speciali per bloccarli, le spietate esecuzioni. Però il sequestro e la sua lunga gestione comportano grossi investimenti: la grande criminalità abbandona il ramo. Il traffico di droga costa meno e rende di più.