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 2010  settembre 23 Giovedì calendario

BANKITALIA SCENDE IN CAMPO

Ha parlato la politica, si sono espressi i mercati finanziari, hanno esternato i colleghi banchieri. Ora sul terremoto al vertice di UniCredit interviene anche la Banca d’Italia. Secondo quanto risulta al «Sole 24 Ore», l’istituto guidato da Mario Draghi ha spedito una lettera ai vertici di UniCredit per chiedere alcune spiegazioni tecniche sul post-Profumo. Uno: come saranno distribuite le deleghe operative e come sarà organizzata la governance della banca. Due: quanto lunghi saranno i tempi per la scelta di un nuovo amministratore delegato. Tre: con quali criteri è stata decisa la buonuscita di Profumo e se siano conformi al sistema di remunerazione dei manager bancari.

Domande tecniche. Che, però, delineano l’attenzione (o l’apprensione) di Via Nazionale sul caso-UniCredit. In effetti l’uscita di Profumo, e il trasferimento al presidente Dieter Rampl delle sue deleghe operative, ha posto questioni di non poco conto sulla gestione della banca. Il nodo è semplice: le disposizioni di Bankitalia sul governo societario non prevedono che il presidente possa avere un ruolo esecutivo, se non in casi eccezionali e temporanei. Il fatto che ora le redini siano in mano a Rampl, dunque, rappresenta una situazione anomala. Delicata. Su cui la Banca d’Italia non può non accendere un faro.

La normativa parla chiaro: il presidente di una banca «deve avere un ruolo non esecutivo» e non deve «svolgere, neppure di fatto, funzioni gestionali». Insomma: il presidente coordina, garantisce gli equilibri all’interno della banca, ma non può tenere in mano le redini di un istituto di credito. C’è solo un’eccezione, che la stessa normativa riconosce: è fatta salva «la facoltà di rivestire, in casi eccezionali, compiti di supplenza dei componenti esecutivi» (si veda anche a pagina 5).

Ed è proprio qui che si inserisce il caso UniCredit. Il presidente Rampl è di fatto oggi il «supplente» di Profumo in una situazione che è senza dubbio «eccezionale». Il trasferimento a lui dei compiti gestionali, dunque, è reso possibile proprio dall’eccezionalità della situazione. La normativa è quindi rispettata. A patto che questa anomalia duri poco. Da nessuna parte la regolamentazione quantifica i tempi massimi, ma verosimilmente non sarà accettata più di qualche settimana. Per questo Bankitalia ha chiesto a UniCredit di darle conto dei tempi con cui sarà scelto il successore di Profumo: l’obiettivo è di riportare la banca alla normalità con i tempi più brevi possibile.

L’altra richiesta riguarda la divisione delle deleghe. Dal comunicato stampa diramato da UniCredit nella notte di martedì sembra evidente che il presidente Rampl prenda le deleghe di Profumo, lasciando inalterati i compiti dei quattro vice amministratori delegati: Sergio Ermotti, Paolo Fiorentino, Federico Ghizzoni e Roberto Nicastro. Ma forse così evidente non appare alla Banca d’Italia, che vuole avere rassicurazioni a riguardo. Idem sulla super buonuscita di Profumo: 40 milioni (di cui due in beneficenza).