Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  settembre 22 Mercoledì calendario

TU PARTORIRAI CON TWITTER

Oscar è un bambino sano e pasciuto che ha visto la luce lo scorso venerdì in un ospedale di Stafford, in Inghilterra. A differenza dei nati in questi giorni in ogni parte del mondo, il piccolo si porta già appresso un primato: è il primo figlio di Twitter. Sua madre Fi Star-zone, una donna britannica di 34 anni, ha infatti deciso di raccontare il suo parto naturale momento per momento sul social network: “L’ho fatto – racconta al Daily Mail – per far conoscere il lato positivo del parto e per dimostrare che si può anche evitare di prendere anti-dolorifici, e nonostante questo anche riuscire a mandare messaggi su Twitter tutto il tempo”. Forse la donna troverà delle emuli che tra dolore e contrazioni vorranno consegnare alla web-sfera il loro parto. Ma mentre si diffondono nel mondo le connessioni mobili che permettono di connettersi alla Rete in ogni luogo – e grazie a qualsiasi dispositivo – viene il dubbio che “Internet ovunque” possa anche portare ad episodi di isteria. Sta facendo il giro della Rete, per esempio, il video di un’autista di Portland, negli Stati Uniti, che mentre guida il suo autobus sfoglia un libro elettronico sull’eReader Kindle. Non solo. Fastweb, in collaborazione con Telsey, ha stretto un accordo con Peugeot per realizzare la soluzione “Wi-fi to go” grazie alla quale sarà possibile “navigare in Internet, consultare la mail, scaricare musica, rimanere in contatto con gli amici su Facebook” a bordo della Peugeot 3008 (l’offerta, naturalmente, è pensata per i passeggeri). E non finisce qui. Il Centro “E. Piaggio” dell’Università di Pisa insieme al centro di ricerche della Nato de La Spezia, stanno sperimentando a Pianosa una rete wireless subacquea. Questa rete in realtà non servirà a far navigare i sub, ma “a raccogliere dati utili per la sorveglianza di siti subacquei”. Eppure queste storie, insieme , fanno specie: Internet è un grande strumento in mano all’umanità, ma si può vivere anche rimanendo mezz’ora senza connessioni.