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 2010  settembre 22 Mercoledì calendario

A LEZIONE CON IL NEGAZIONISTA. IL VIAGGIO DI IRVING NEI LAGER

«Buonasera», in italiano. E poi, subito: «I’ m a big man, you know?». La voce al telefono, da Varsavia, suona sicura e squillante. «Io sono un uomo grande e grosso, ho le spalle larghe, lo sa?». Dice così, David Irving, perché in questo momento un paio di organizzazioni antirazziste lo stanno cercando per mezza Polonia, e non proprio con intenti amichevoli. Lui che è il capofila riconosciuto degli storici negazionisti (ma nega di negare, ora: «Non sono negazionista, non ho negato l’ Olocausto») vuole portare nei luoghi dove un tempo si massacrò, nei lager nazisti, un gruppo di «turisti» di vari Paesi. E là, spiegare loro la sua versione dei fatti. Una «visita» guidata e con una guida particolare, a dir poco: tutto a pagamento. Con una tappa anche ad Auschwitz. Non sarà facile, però: ieri sera, un portavoce di Auschwitz ha annunciato che saranno prese «misure appropriate» se Irving farà dichiarazioni che negano o sminuiscono l’ Olocausto. Potrebbe cioè scattare un’ incriminazione immediata. Almeno sulla carta, il «tour» partirà oggi, con un’ «agenda non pubblica» per problemi di sicurezza, e toccherà anche un paio dei quartieri generali di Adolf Hitler e Heinrich Himmler. Se non si andrà nel cuore dell’ orrore, ad Auschwitz, si cercherà di andare a Treblinka. In ogni caso sarà «un viaggio indimenticabile», avverte il sito Internet di Irving. Nient’ affatto, sarà «una visita vergognosa, uno scandalo e un oltraggio», ribattono «Mai più» e altre associazioni antirazziste ed ebraiche che stanno organizzando proteste in varie località. Altri ancora considerano il «tour» come un espediente per avere un po’ di pubblicità e ricordano che il promotore, date le sue lunghe frequentazioni con i tribunali, non naviga certo fra i milioni. Quanto a lui, Irving, l’ uomo che nel 2006 venne arrestato e condannato a 3 anni di carcere in Austria per negazionismo, e che solo pochi giorni fa ha paragonato Auschwitz a una fittizia Disneyland mangiasoldi, ieri è arrivato a Varsavia, e si dice assai tranquillo. Davvero non è preoccupato per le «misure appropriate» che si preannunciano? «Ma neppure per sogno. Gliel’ ho detto: I’ m a big a man, in questi decenni abbiamo visto ben altro». Chi è indignato per la vostra visita annuncia che tenterà comunque di bloccarvi all’ ingresso di Treblinka... «Staremo a vedere. Se lo faranno davvero, e se per farlo useranno la violenza, allora vuol dire che useranno tattiche naziste». Come ha detto? «Senta, non uso questa parola a caso. Voglio dirlo ben chiaro: tattiche naziste. E in questo concetto includo anche l’ eventuale ricorso a forze di polizia per impedire la nostra libertà di movimento». Quanto pagano gli iscritti a questo viaggio? «In tutto, compresi i biglietti di ingresso là dove ci sono, 2.650 euro». E sono in tanti, questi «turisti»? «Un pullman al completo, forse di più. Le richieste di iscrizione sono state tantissime. Diverse persone che volevano venire, abbiamo dovuto mandarle via. I partecipanti provengono da vari Paesi europei, per esempio dalla Svezia. E poi dagli Stati Uniti, e anche dal Sudafrica». Ma che senso ha questa visita? «Quello di andare nei luoghi dove si è fatta la storia, quella vera, e farsene un’ idea di persona». Quali sono le tappe previste? «Il viaggio vero e proprio durerà una settimana. Prima andremo nella regione dei Laghi Masuri, un posto molto bello (e denso di memorie tremende per quanto vi accadde durante la Seconda guerra mondiale, ndr), poi visiteremo il quartier generale di Himmler e quello di Hitler a Rastenburg, la famosa "Tana del Lupo". Si parlerà di come fu preparato l’ attentato a Hitler del luglio 1944. Quindi, tornati verso Varsavia, rivisiteremo intorno a Treblinka i luoghi dell’ operazione Reinhardt, e infine i luoghi della resistenza polacca nella capitale». «Operazione Reinhardt» è una frase in codice delle Ss che fa agghiacciare la pelle e tremare i polsi, fra gli stessi storici che di tempo in tempo tornano ad occuparsene: voluta da Hitler e coordinata da Himmler, fu il progetto di sterminio degli ebrei di Polonia, imperniato sui lager di Sobibor, Treblinka e Belzec. Nel sito Internet di Irving, 65 anni dopo, è definita «la controversa Operazione Reinhardt».
Luigi Offeddu