Italo Carmignani, Il Messaggero 20/9/2010, 20 settembre 2010
AMANDA, VOCE DA SOPRANO
Amanda Knox, 26 anni di carcere per l’accusa di avere ucciso Meredith Kercher, «è un soprano formidabile». Lo sostiene Federico, maestro di musica fulminato sul pentagramma dall’americana di Seattle: «Ha una voce incredibile, la sentiremo in concerto a Natale».
Il sol dell’avvenire è in chiave di violino per Amanda Knox, ventisei anni di carcere per l’accusa di avere ucciso Meredith Kercher, studentessa inglese, una notte di novembre. Lo sostiene Federico un maestro di musica fulminato sul pentagramma dall’americana di Seattle: «Quella ragazza è un soprano formidabile, ha una voce incredibile, per me è stata una sorpresa assolutamente inattesa. La sentirete in concerto voi stessi. Quando? A Natale». D’altra parte lei lo disse subito, all’indomani della condanna arrivata in compagnia del suo ex fidanzato Raffaele Sollecito (25 anni) e di Rudy Guede (16 anni in Appello), quando indossata la felpa dei Beatles con sopra scritto “All you need is love” spiegò: «Mi salverà la musica, solo così posso sopportare il carcere». Sembra Bocelli e quel “vivo per lei”, dedicata proprio all’arte delle note.
Sempre carina, paffutella quel che basta per farla sembrare dolce, gli occhi azzurro cielo e capelli lisci da pettinare come quelli delle bambole, Amanda non ha solo una bella voce da soprano. Ancora il maestro: «Ha una ottima memoria musicale: passa dalla classica al pop e spinge l’ugola al country, quello dei Neil Young e Jackson Browne». Ma è il quartetto di Liverpool, i bitols a dominare la sua vita attuale. La riprova due giorni fa, quando Amanda assieme ad altre trenta detenute del carcere ha assistito ad un concerto straordinario. La Sagra musicale umbra e la presidente dell’omonima Fondazione Anna Calabro hanno portato dietro le sbarre un quartetto d’archi, i fratelli Menna, concertisti di fama internazionale, cui si deve il primo esperimento di eseguire nello stesso concerto Mozart e i Beatles, passando per Scott Joplin e Astor Piazzolla.
Lei, Amanda in prima fila: a muovere le labbra. Il ritmo è lento: Yesterday, all my troubles seemed so far away, tutti i miei problemi sembravano allontanarsi. Dagli archi solo musica, Amanda mette le parole sottovoce mentre la gola si gonfia e gli occhi si sciolgono appena. L’aria si ferma commossa. Tre giorni prima aveva spiegato: «Io e Raffaele ci scriviamo tanto. Lui è sempre dolcissimo. Io sto bene con la musica, ma lui ha bisogno di qualche coccola in più». Il sol arriva anche dietro le sbarre.