Marizio Carucci, Avvenire 22/9/2010, 22 settembre 2010
UNIVERSITARI AL LAVORO
Stage e tirocini sono sempre più determinanti per l’inserimento lavorativo degli studenti universitari. Lo conferma anche la XII indagine sulla condizione occupazionale dei laureati di Almalaurea, che ha coinvolto i 190mila laureati del 2009 dei 51 atenei aderenti al Consorzio interuniversitario.
«I tirocini formativi svolti durante gli studi – si legge nell’indagine –, anche perché fortemente incentivati dalla riforma universitaria, coinvolgono larga parte dei laureati di primo livello (55%). L’esperienza di stage maturata durante gli studi si associa a un significativo vantaggio in termini occupazionale rispetto a chi non vanta un’analoga esperienza: è occupato il 64% di chi lo ha svolto e solo il 57% di chi non l’ha effettuato ». Nonostante la crisi, le università italiane – non senza difficoltà e con il divario tra Nord e Sud – si stanno impegnando per ridurre il ’fossato’ tra mondo dell’impresa e mondo accademico. Grazie a career day, tutor e orientatori si sta sviluppando una vera e propria rete con le aziende e le realtà produttive presenti sul territorio. Tutte iniziative che sono anche un biglietto da visita per gli atenei: un modo per attirare nuovi iscritti. Il fiore all’occhiello, tuttavia, è rappresentato dall’ufficio di placement. Il placement universitario, infatti, è una delle più felici intuizioni della legge Biagi, capace di rivoluzionare il ruolo delle università pubbliche e private, autorizzate a svolgere attività di intermediazione tra domanda e offerta di lavoro.
Tra gli atenei più dinamici, si distingue Roma Tre che, dopo aver inaugurato nella primavera scorsa un Centro per l’impiego all’interno dell’ateneo, sta per aprire una serie di sportelli di orientamento dedicati ai ’lavori verdi’ con particolare riferimento alle problematiche legate alla valorizzazione dei rifiuti urbani. Inoltre, grazie a un finanziamento europeo di 2,5 milioni di euro, Roma Tre e La Sapienza attiveranno a breve fino a 600 tirocini con rimborso mensile da 450 euro per giovani neolaureati e laureandi residenti nel Lazio.
Il punto di riferimento è il portale Soul-Sistema orientamento università lavoro ( www.jobsoul.it), che mette in rete gli otto atenei laziali e offre informazioni su iniziative e servizi relativi all’inserimento lavorativo dei laureati: finora ha pubblicato oltre 3mila offerte di lavoro, attivato 1.200 tirocini, iscritto 2.390 imprese.
Soul e il Caspur (Consorzio interuniversitario per le applicazioni di supercalcolo per università e ricerca), per misurare la prossimità tra un cv e un’opportunità di lavoro, mettono in campo le reti neurali. Da tempo si sente parlare di questa tecnologia ma, per la prima volta, viene applicata nel placement universitario per sostenere un sistema di ricerca di lavoro e/o tirocinio sempre più in grado di aiutare ’la persona giusta a trovare il posto giusto’.
«Soul ha l’obiettivo – spiega Piero Lucisano, responsabile Soul – di aiutare le imprese a trovare quei giovani che per percorso di studi, esperienze e interessi meglio corrispondono ai loro progetti e i giovani laureati a trovare il lavoro che meglio valorizzi le loro professionalità. Soul ha come metodo, in contrapposizione ai meccanismi di mercato, la ricerca di soluzioni intelligenti: l’integrazione dell’algoritmo di valutazione neurale con il precedente approccio lineare è un secondo passo di un percorso volto a rendere più efficace e ’intelligente’ la ricerca di lavoro per giovani e imprese».
Mentre si chiama ’Studenti in attività’ il programma ideato dalla Libera Università di Bolzano ( www.unibz.it ), che offre agli studenti iscritti ai corsi di laurea in Ingegneria logistica e della produzione e in Scienze e Ingegneria dell’informazione la possibilità di alternare periodi di studio a periodi di lavoro in azienda. «Lo studente – precisa Massimo Tagliavini, preside della facoltà di Scienze e tecnologie – ha un regolare contratto di lavoro e uno stipendio mensile a tutti gli effetti. Con la possibilità, una volta concluso il corso di studi e conseguita la laurea, se l’esperienza di lavoro risulta positiva, di rimanere in azienda e continuare il percorso professionale avviato».