Lidia Ravera, l’Unità 22/9/2010, 22 settembre 2010
IL PECCATO DI EVA
Tu ,uomo, ti guadagnerai da vivere col sudore della fronte. Tu, donna, partorirai nel dolore. La condanna, formulata duemila anni fa, è stata ritoccata di recente: tu, donna, partorirai nel panico, tu, uomo, assisterai nel dolore. La revisione è suggerita da alcuni studiosi biblici colpiti dalla svolta punitiva della sanità messinese: il ventre di una madre come terreno di scontro, medici al servizio del proprio ego, o delle casse del proprio
ospedale, minuscoli esseri umani scagliati dal tepore del liquido amniotico ai rigori della terapia intensiva. Senza difesa. Spingere
finché la testina esce o tagliare per tirarla fuo- ri? Quanto costa, quanto rende, chi decide, ce lo giochiamo a dadi? D’accordo, Eva è stata imprudente, con quella sua curiosità teorica. Ma non bastavano 12 ore di doglie, 40 anni di mestruazioni e 3 di vampate? La par condicio, fra i nostri corpi e i loro, non esiste.