Filippo Facci, Libero 22/9/2010, 22 settembre 2010
I RICOSTITUENTI
Un paio di blog riportavano l’età di alcuni membri dell’Assemblea Costituente: Andreotti 27, Scalfaro 28, Dossetti 33, Giolitti 31, Iotti 26, Moro 30, Rumor 31, Foa 36, Valiani 37, Zaccagnini 34, Pajetta 35, Emilio Colombo 26, eccetera. Dei ragazzini, cioè, se confrontati coi politici che oggi sono considerati «giovani» perché hanno 55 anni (Casini) o 58 (Fini) e via a salire. Conosco l’obiezione: ai tempi, nel 1946, l’aspettativa di vita era più bassa sicché la «gioventù» andrebbe rivalutata in base all’aumento della vita media. Questo però non spiega perché Blair fu eletto a 43 anni, Cameron anche, Aznar pure, Zapatero a 44, Clinton a 46 eccetera; non spiega perché la nostra classe politica è la più vecchia di tutte. Conosco anche la seconda obiezione: i membri della Costituente erano giovani perché i più anziani erano compromessi col fascismo. E questo, invece, non spiega perché non ci sia stato analogo ricambio dopo la caduta della Prima Repubblica: il pensionamento giudiziario di certi dinosauri non ha premiato i giovani bensì i vice, i traditori, le seconde e terze file dei vecchi partiti. Oggi le forze politiche con più giovani, paradossalmente, o sono nuovissime (rette però da vecchi arnesi) o sono quelle più carismatiche e meno democratiche, tipo la Lega o il Pdl o l’Idv: la gioventù viene cooptata per decisione di vertice. Non sarà, davvero, che oggi i giovani sono disinteressati o senza palle?