CLAUDIA BORTOLATO, la Repubblica 21/9/2010, 21 settembre 2010
TATUAGGI - PER CANCELLARLI NON C´È CHE IL LASER (MA IL RISULTATO NON SEMPRE È OK)
Multicolor e arabesco o nero e minimalista. Small size e discreto oppure over come un dipinto. Con tratto grosso ed evidente, meglio se di fattura giapponese, maori o chicana, come di moda adesso. Da simbolo di appartenenza, il tatuaggio si è trasformato in un vezzo amato, ed esibito, sia da persone comuni sia dalle star dello showbiz. Angelina Jolie e Megan Fox, ad esempio, sfilano sui red carpet con i numerosi tattoo solo in parte nascosti dalle mise, in un gioco di vedo-non-vedo (ricordiamo, tra i tanti, l´enorme tigre sulla schiena della Jolie e il ritratto di Marilyn Monroe sull´avambraccio della Fox). Più "misurati" i tatuaggi di Jessica Alba (compreso una sorta di codice a barre dietro la nuca); esagerati, quasi in stile irezumi (i tatuaggi giapponesi che ricoprono tutto il corpo) i disegni su pelle dei cantanti Robbie Williams ed Amy Winehouse. Talmente sdoganati, i tattoo, da non aver minimamente condizionato il giudizio del pubblico, che ha eletto una Miss Italia "pluritatuata", la neo reginetta Francesca Testasecca.
Per gli appassionati del genere ci sono appuntamenti imperdibili, come l´imminente International Tattoo Convention di Londra (24-26 settembre), e nei prossimi mesi, la Tattoo Convention di Milano, vetrine privilegiate delle tendenze in tema. Per i neofiti (ma anche per i navigati) di questa body art, utile ricordare semplici ma fondamentali accorgimenti per non incorrere in rischi sanitari. «Scegliere con cura il centro a cui ci si rivolge, pretendere aghi sterili usa e getta e controllare che gli ambienti siano puliti, per scongiurare la possibilità di contrarre infezioni anche serie, tra le quali alcuni tipi di epatite (B e C) e l´Hiv», avverte il dermatologo Leonardo Celleno, direttore del centro di ricerche cosmetologiche dell´università Cattolica di Roma. Altra possibile conseguenza: sviluppare allergie alle sostanze coloranti, dovute a una reazione individuale. «Il rosso, per la presenza di solfuro di mercurio, è tra i pigmenti più allergizzanti», ricorda Celleno. Inoltre, il color carne, per il contenuto di ferro che si ossida, così come alcuni gialli, verdi e rossi, andrebbero evitati perché contengono titanio, che tende ad annerire il tatuaggio nel momento in cui si decide di eliminarlo con il laser.
Se i tatoo sono permanenti, infatti, in caso di pentimenti non è sempre semplice riportare la pelle al candore originale. «Gli unici laser efficaci sono quelli appartenenti alla categoria dei q-switched che, generando alte energie in tempi brevissimi, nell´ordine di nanosecondi, distruggono selettivamente le particelle d´inchiostro, minimizzando i danni ai tessuti circostanti», spiega Pierluca Bencini, dermatologo, vicepresidente della società italiana laser in dermatologia. I tatuaggi neri e blu scuro rispondono bene alla maggioranza dei laser q-switched, anche se è preferibile usare il neodimio yag 1064, perché più delicato e adatto anche per le carnagioni scure. Inoltre, si utilizzano laser diversi secondo il colore del tatuaggio.
«Il q-switched alexandrite è indicato per sbriciolare il verde acqua e l´azzurro. Il neodimio yag 532, che emette una luce verde, è indicato per i colori giallo, rosso, arancione, lilla e carne», osserva Bencini. In ogni caso, occorrono tempo e pazienza: almeno 5-6 sedute, una ogni due mesi, secondo l´estensione e complessità del disegno. «Inoltre, il risultato dipende anche dalla composizione chimica del pigmento utilizzato dal tatuatore: in particolare, possono rimanere sfumature celesti con tatuaggi neri oppure giallognolo-rosate nel caso di tattoo rossi e arancio», dice Bencini. Attenzione alle seduzioni estemporanee: i tatuaggi eseguiti recentemente sono di difficile eliminazione, per l´alta concentrazione di pigmenti. Occorre attendere almeno un mese per utilizzare il laser in sicurezza..