ANNAMARIA MESSA, la Repubblica 21/9/2010, 21 settembre 2010
QUARANTENNI ALLA RICERCA DEL BEL SORRISO - I
denti sani servono anche "per apparire". Non solo per masticare bene e stare quindi in buona salute. «Social teeth», dicono gli americani e l´ortodonzia, tradizionalmente riservata ai bambini, si è allargata così a macchia d´olio tra gli adulti. Per 1 su 3, dicono le statistiche, soprattutto fra i 30 e i 40 anni, più donne che uomini, specie manager e libere professioniste. Un bel sorriso, si sa, dipende dalla forma, dal colore, dall´allineamento dei denti, fa sentire più sicuri, agevola i rapporti con gli altri. E per chi non vuole giocare "a carte scoperte" con bracket (attacchi) e filo di metallo visibili, dagli Usa sono arrivati già da un po´ gli apparecchi con le mascherine "invisibili" e di recente, dalla Germania, una formula rivista e corretta della "tecnica linguale" (i ferretti s´incollano all´interno dei denti) in auge per attori e vip a fine anni ´80. Metodiche che costano circa il doppio delle soluzioni tradizionali: dai 4-6 mila euro l´anno in su.
«Per mettere a posto il sorriso serve una buona visita, gli apparecchi non sono la panacea, vanno adattati alle anomalie del paziente secondo un programma terapeutico. È l´ortodonzista che decide, non si può fare tutto con tutto, le mascherine possono risolvere certe cose, altre no», precisa Carmela Savastano, ortodontista a Firenze e presidente Sido, Società italiana ortodonzia. «Se ci sono problemi mascellari bisogna risalire alla causa, valutare le conseguenze funzionali e serve in genere la chirurgia ortognatica (riposizionamento dei mascellari). Non è una passeggiata… ma oggi gli interventi sono sempre meno invasivi».
E gli spostamenti dentali, magari con estrazioni? «Oggi li fai anche a 50 anni, ma già il 18enne non curato precocemente per morso inverso, morso aperto, terze classi, con l´ortodonzia non può fare più niente, deve andare dal chirurgo maxillo facciale», ribadisce Damaso Caprioglio, già ordinario ortodonzia all´Università Parma, ora docente di etica alla stessa università, decano degli specialisti in ortodonzia, fondatore della Sido. «Negli adulti, a parte chi ha grosse alterazioni, la terapia fissa rimane ancora la migliore, dà più garanzie di risultati. Ci sono ora brackets autoleganti, in ceramica bianca, laminati d´oro. Molti casi oggi si risolvono con le mascherine di resina trasparente, Invisalign. Non serve per l´ortopedia (per sistemare cioè malformazioni scheletriche) ma per l´ortodonzia (allineamento dei denti)». Al computer si studia il difetto e si valutano gli spostamenti per correggerlo, quindi vengono preparate le mascherine sequenziali da cambiare ogni 4-6 settimane per 15-18 mesi.
La "tecnica linguale" (dai 15/17 anni in su) è più impegnativa per il paziente e per il dentista: gli attacchi s´incollano sulla faccia dei denti rivolta alla lingua, serve più tempo per correggere il difetto e non è adatta a tutti i casi. Può dare irritazioni alla lingua, problemi di pronuncia e di pulizia ma gli specialisti assicurano che dopo 3 settimane ci si abitua. Specie ora con i brackets linguali "Incognito" che sembrano più comodi, progettati al computer, poggiano su tutta la superficie interna del dente e sporgono meno nella cavità orale. Ma come si fa a capire la soluzione più giusta? Risponde Caprioglio: «L´ortodonzia non è una scienza esatta, è una filosofia e ci sono più pareri…».
P.S. per aprire pdf "vespina1”