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 2010  settembre 21 Martedì calendario

Abtahi MohammadAli

• Mashhad (Iran) 27 gennaio 1958. Teologo • «[...] ex vicepresidente [...] fu prima capo di gabinetto e poi vice del presidente riformista Khatami è stato condannato a 6 anni di galera con l’accusa di aver provocato i disordini [...] dopo le elezioni del 12 giugno 2009 [...] è un religioso impegnato in politica da anni, un uomo in prima linea nel movimento riformista iraniano, conosciutissimo non solo nel Paese ma in tutta la regione e fra le decine e decine di giornalisti internazionali che hanno sempre avuto possibilità di discutere con lui della situazione politica iraniana. Dal 1997 al 2005 è sempre stato al governo accanto a Khatami, in vari ruoli; ma anche dopo l’uscita dei riformisti dalle stanze del potere è rimasto impegnato in politica. Per esempio ha continuato a lavorare al suo blog, il primo aperto da un ministro iraniano. E proprio sul suo blog, dopo il velocissimo e sospetto annuncio della vittoria di Ahmadinejad, Abtahi aveva scritto che quel risultato era “un grande imbroglio”. Mentre i giovani dell’“onda verde” iniziavano a scendere in strada per protestare, Abtahi scompariva dalla circolazione, arrestato in segreto dalla polizia. Dimagrito, chiaramente scosso per le settimane trascorse in carcere, Abtahi ricomparve in pubblico il primo agosto, durante il processo di massa in cui 100 oppositori di ogni livello furono costretti in diretta televisiva a fare autocritica, a sostenere che le elezioni erano state regolari e che essi avevano agito in combutta con «potenze straniere» per creare disordini nelle strade dell’Iran. Dimagrito, chiaramente impaurito, Abtahi lesse una lunga “confessione” che immediatamente la famiglia denunciò come frutto delle violenze subite in carcere: sua moglie, Fahime Mousavinejad, accusò apertamente la polizia di averlo drogato [...] Abtahi è stato rilasciato dopo aver pagato una cauzione di 700mila dollari. [...]» (Vincenzo Nigro, “la Repubblica” 23/11/2009).