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 2010  settembre 21 Martedì calendario

Incaprettati e gettati in acqua - Unico indizio per lui un pannolone da uomo. Per lei un doppio rotolo di banconote, 120 euro appena, sepolto nel reggiseno

Incaprettati e gettati in acqua - Unico indizio per lui un pannolone da uomo. Per lei un doppio rotolo di banconote, 120 euro appena, sepolto nel reggiseno. Non c’è altro per identificare i due corpi legati e incaprettati, affiorati dal Canale di Mezzo a Peschiera del Garda, tra il lago e il Mincio, i motoscafi ormeggiati tra due ponti, in meno di un metro d’acqua vicino alle palafitte con i tavolini dei bar affollati di turisti. «Sembrava un sacco dell’immondizia», dice il barista del Bar Centrale. E invece era un uomo, carnagione bianca, italiano o comunque europeo, 70 anni o giù di lì, zero documenti, nessuna ferita, solo il collo blu dove chissà chi ha stretto fino ad uccidere. «Sembrava un sacco, ma poi è spuntato un braccio», dice il titolare della pizzeria La Vela, cinquanta metri più giù, dodici ore dopo. E invece era il secondo cadavere, una donna che avrà avuto 65 anni, carnagione bianca, italiana o comunque europea, zero documenti, nessuna ferita, nemmeno un segno blu sul collo ma si capisce che deve essere stata uccisa allo stesso modo. Lui l’hanno trovato domenica sera alle 21 e 30, appena dopo cena. Lei il mattino dopo, alle 10 e 30, prima di pranzo. Lui aveva una maglietta chiara, gli slip e il pannolone. Lei una polo blu, la gonna rossa, gli slip e i due rotoli di banconote nel reggiseno. Lui l’avevano legato con le mani dietro la schiena e poi con una corda passante fino al collo. Lei l’avevano legata per il collo, le mani e i piedi. «Sembra l’esecuzione di un gruppo criminale», la prima impressione degli investigatori. «Potrebbe essere la messinscena di un delitto maturato magari in ambito famigliare», il sospetto basato sul niente in questa storia che per ora ha niente di certo a parte questi due cadaveri legati come capretti, il corpo infilato alla meglio in un paio di sacchetti di plastica, la testa coperta da uno scatolone di cartone. Non risultano in zona persone scomparse. Non risulta che li abbiano buttati proprio qui, anzi è del tutto improbabile che qualcuno abbia voluto sfidare il buon senso, scegliendo di disfarsi di due cadaveri in pieno centro a Peschiera, appena dietro al Municipio, a cento metri dalle ex carceri militari, sotto al ponte intitolato giusto ieri pomeriggio a Salvo d’Acquisto, con tanto di banda, generali ed ex ministri come Aldo Brancher che da queste parti si fa vedere molto spesso. «Potrebbero averli buttati in acqua ovunque, magari da una barca», si lancia in ipotesi il capitano Mario Marino dei carabinieri che oggi doveva partire per le vacanze in Finlandia e invece sta qui sul lungolago, a cercare di capire chi abbia buttato via due corpi affidandoli all’acqua e alle correnti. Lei potrebbe essere una prostituta anziana, i soldi nel reggiseno, chissà quale sgarro a gente magari dell’Europa dell’Est che qui viene in vacanza o a gestire il racket. Lui potrebbe essere un ignaro cliente. Ma c’è il pannolone che non torna. Lei potrebbe essere una badante e lui l’anziano malato che un parente assai poco caritatevole ha deciso di liquidare. Ma se è così lo trovano in mezza giornata. Lei e lui potrebbero essere marito e moglie - non hanno la fede, ma quella potrebbero avergliela tolta insieme agli orologi, ai portafogli, alla borsetta - uccisi da qualcuno per soldi. Ma se è così si saprà in un giorno o due. Lei e lui potrebbero essere villeggianti di fuori, ammazzati da chissà chi e chissà perché. Ci vorrà qualche giorno in più, ma si saprà pure questo. Invece per ora si sa niente di niente. Forse faranno girare le foto appena ritoccate per renderle presentabili nella speranza che qualcuno li abbia visti vivi o pure morti. Forse l’autopsia dirà qualcosa di più, magari sull’ora dell’omicidio che non deve essere avvenuto molto prima - cinque sei ore per l’uomo, nemmeno ventiquattro per la donna ritrovata il giorno dopo - la scoperta dei due cadaveri. Due persone ammazzate con perizia o con una raffinata messinscena, buttate nel lago come se fosse una discarica, a un passo dai turisti stranieri che si bevono ignari, il loro aperitivo con oliva e doppio delitto.